Vi lascio immaginare chi fosse. Luis era riuscito a peggiorare quella domenica che era già partita male. Per fortuna eravamo a lunedì, e sempre per fortuna le prendevamo oggi le vacanze natalizie. Eravamo al 20 dicembre, molto vicini al Natale. Quella mattina mi svegliai alle 9 passate, e mi prese un colpo. Non ricordavo che Alessandro fosse rimasto a dormire qui, tanto meno che ibernasse vestito sulla sedia della scrivania. Ma cosa..?《Ale..》Sussurrai, per non fargli prendere paura.
《Eh? Cosa? Stai bene?》Si alzò di scatto.
《Si che sto bene Ale, ma che ci fai qui?》Ridacchiai.
《Come che ci faccio qui? Mi hai chiamato stanotte, hai detto che non ti sentivi bene e che volevi che io scendessi. Sono corso ed eri in condizioni pietose.》Spiegò.
Cosa? Mi ero sentita male e nemmeno lo ricordavo?《Ah.. non ricordo nulla..》
《Per fortuna eri solo spaventata, da non so cosa, però stavi bene. Sono rimasto per tranquillizzarti e controllarti, e sono finito per addormentarmi.》Rise.
《Scusami se ti ho disturbato.》Sussurrai, imbarazzata.
《Ma ché, non preoccuparti!》Sorrise.《Vuoi che ti prepari la colazione? Tua madre è andata al lavoro.》Mi informò.
《Tranquillo, faccio io.》Feci per alzarmi ma ebbi una fitta al petto.《Vabbe dai, ho cambiato idea.》Ridacchiai.
《Faccio subito.》Disse prima di uscire dalla stanza.
Sospirai e mi gettai col busto all'indietro. Si, stava davvero arrivando la fine. La mia testa però pensava ad altro. Ero stata così male da non ricordarmi di avergli chiesto aiuto? Strano, anche perché quando si trattava di Alessandro avevo sempre le idee molto chiare. Tornò dopo poco, con un vassoio pieno di roba in mano. Doveva sfamarci l'esercito?《Hey, io non mangio così tanto.》Risi.
《Per rimetterti in forza.》Mi passò un cornetto, e lo mangiai. Bevvi anche un po' di latte. Quel ragazzo era premuroso, e lo amavo troppo.
《Grazie, Ale. Ti preoccupi sempre per me.》Sorrisi.
《Ma tranquilla.》Continuò a mangiare.
《Mi dici solo cos'è successo stanotte?》Domandai.
Alessandro's POV.
~
Dormivo beatamente nel mio letto, ignaro di cosa stesse accadendo esattamente un piano sotto di me. Arrivò una chiamata sul cellulare, e appena vidi che era la Roby cominciai ad agitarmi.《Roby, come mai chiami a quest'ora?》Sussurrai, dato che tutti dormivano.《Ale, sto m-male》Singhiozzava.
《Cos'è successo?》Temevo che senza i calmanti la situazione stesse degenerando.
《N-non lo so, ho p-paura ti prego pas-sa qui..》Si lamentava.
《Non preoccuparti, arrivo subito.》Staccai subito la chiamata e mi diressi immediatamente da lei, quella volta senza nemmeno vestirmi.
Non c'era tempo per i vestiti. Quando arrivai notai che la porta era socchiusa, ma lei non era lì ad aspettarmi. Allora entrai chiudendola e procedetti a passo spedito nella sua stanza. Singhiozzava mentre stringeva a sé il cuscino. La staccai da quell'oggetto e la costrinsi a starsi tra le mie braccia, mentre le accarezzavo la schiena.《Ho avuto t-anta paura Ale, per fortuna ci s-sei tu..》Sussurrò, stringendosi.
《Sono qui Roby, non preoccuparti.》Sorrisi e continuai a stringerla.《Cosa è successo? Ti va di raccontarmelo?》
《N-non so.. mi sono s-svegliata e.. e mi f-faceva male tut-to..》Spiegava, tra i singhiozzi.