L'ambulanza correva a tutta velocità, mentre le sue condizioni si aggravavano sempre di più. Non avevo mai assistito ad una rianimazione con il defibrillatore.. ma c'è sempre una prima volta, no? Sembrava davvero non ci fosse alcun modo. Uno le strappava la maglia, altri due preparavano l'aggeggio.《Scarica!》Disse uno, e il suo corpo saltò.
《Ancora!》Continuò, ma non dava cenni.
Non poteva finire così, Dio. Non era possibile! Solo dopo un altro paio di volte il suo cuore riprese a battere. C'era ancora una speranza, una luce nel buio. Aprì di scatto gli occhi e si guardò attorno con aria disorientata, cercando qualcosa.. o forse, qualcuno. Mi afferrò la mano e la strinse fortissimo, come se avesse voluto dirmi "Non te ne andare".
《Non me ne vado, Roby.》Sussurrai. Ero finito per piangere anch'io; come si poteva non farlo in una situazione del genere?
《Perdonami Ale, devi lasciarle la mano..》Intervenne uno dei tre, che ovviamente mi conosceva.
《Sì.. scusa.》Nonostante non volessi, fui costretto. Dopo poche decine di secondi fu lei stessa a svenire.
Arrivammo in ospedale davvero in tempo record. E come ogni misera volta che era accaduto rimasi in sala d'attesa, a rimuginare su quello che avevo e non avevo fatto. Solo che 'sta volta era diverso. La Roby stava davvero morendo. Ma, un attimo.. quel foglio, sì! Lo tirai fuori dalla tasca e lo aprii. C'erano delle gocce sulla carta.. aveva pianto mentre scriveva?
《Ciao Ale!
È tutto okay? Spero di sì, perché a me non lo è per niente. Voglio cominciare questa lettera scusandomi, perché non sono stata sincera con te, ti ho sempre raccontato bugie. Non credevo che sarei arrivata a questo, sai? Ma ci sono un bel po' di cose che devi sapere, e credo che sia giunto il momento di parlartene. Parto dalla più grave, però promettimi di non piangere, okay? Allora..》C'erano dei righi vuoti.《Ho una malformazione cardiaca di quarto tipo, non ti dico il nome scientifico perché è impronunciabile. Porta delle disfunzioni al cuore e al resto del corpo, e ovviamente chi ce l'ha non conduce una vita normale. Sono costretta a prendere medicinali sin dalla nascita pur di sopravvivere. Che dire? È una malattia rara, solo 30 casi in tutto il mondo.. in Italia ci sono solo io. Mia madre e tanti altri medici hanno studiato il mio caso come quelli degli altri, volevano trovare un rimedio per farmi (e farci) stare bene senza imbottirmi di medicinali, e alla fine l'hanno trovato. Il trapianto. È rischioso, molto rischioso, con pochissima probabilità di sopravvivere. Ed è per questo che ho sempre rifiutato, che non ho mai voluto sottopormi ad un'operazione tanto pericolosa. Ed è per questo che ti ho mentito.. non volevo che i nostri rapporti cambiassero, se l'avessi saputo avresti cominciato a trattarmi come una disabile e la sola idea mi dava fastidio. Non esiste nessun'amica, sono io quella malata. Quel giorno, te lo chiesi perché volevo essere sicura che anche se ne fossi stato a conoscenza non mi avresti lasciata da sola, come hanno fatto in molti. Ma tu sei diverso, lo so. Sempre a causa di questa malformazione sono soggetta a svenimenti continui, a causa di anomalie nel funzionamento del cuore e di tanti altri organi. Non hai pianto, vero? Mi auguro di no perché mi fa male saperti triste, quindi asciuga quelle lacrime che adesso ti racconterò altro. Come ben sai, io sarei la fidanzata di Luis. "Sarei", esatto, perché io non lo sono. Mi ricatta da quando ha scoperto della malattia. Un pomeriggio mi ha chiamata chiedendomi di dargli una mano in Meccanica, ma quando si è presentato a casa mi ha detto tutt'altro. Se non mi fossi messa con lui ti avrebbe detto tutto. E io come una stupida ho dovuto accettare. Forse starai pensando "Ma non mi sarei arrabbiato, ti avrei aiutata!". O semplicemente pensi "Hai ragione, mi sarei incavolato perché avrei voluto saperlo da te e non da lui". Non posso sapere cosa pensi, per questo mi sono lasciata costringere dal suo egoismo e dal suo amore per me. Non ha capito che facendo così mi ha allontanata sempre di più e, se ti capita di sentirlo, digli che è uno stronzo e che per me può anche morire! Non ha capito che il mio cuore ama un altro.. e quell'altro sei tu. Sì, proprio tu, Alessandro Andrea Casillo. Ma non amo il cantante (forse un po' anche quello), amo proprio te. La tua parte dolce e premurosa, che mi hai sempre dimostrato. Amo quando ti arrabbi, anche se per fortuna è successo poche volte. Amo quando sorridi, perché fai invidia al mondo intero. Amo anche quando mi dici che mi vuoi bene, e subito dopo mi abbracci. Io mi sono innamorata di te, e l'ho capito sin dal primo momento, quando i nostri occhi si sono incrociati per la prima volta. L'ho capito quando, stando con te, mi sentivo bene. L'ho capito nel momento in cui il mio cuore batteva forte (non per colpa della malattia) se mi stringevi fra le tue braccia. E scusami, perché non ho avuto il coraggio di dirtelo di persona. Non ho nulla di speciale, ed è proprio per questo che tu invece mi hai sempre vista solo come una buona amica. Non avrei voluto che andasse così, ma purtroppo quel che è fatto è fatto e non si può piangere sul latte versato. Anche se è quello che faccio continuamente. Scusami Ale, scusami davvero tanto. Scusami perché non sono stata la buona amica che credevi di avere, perché ti ho mentito sempre anche se l'ho fatto per il tuo bene. Scusami se non sono abbastanza per te, se non sono come volevi. Perdonami se ci riesci, perché so di aver sbagliato e non voglio che tu provi rancore verso di me anche quando non ci sarò più. Perché io ho scritto questa lettera per farti sapere la verità, e mi sono promessa di dartela quando sentivo la fine avvicinarsi. Magari ora sono in fin di vita, o forse sono già morta.. chissà. Molte volte mi hanno chiesto, soprattutto i medici, se ho paura della morte. Ho sempre risposto di no, e in effetti è vero. Fino a che non arrivano gli attacchi di panico, e comincio ad agitarmi, e non respiro più, e piango, e poi c'è solo il buio. Lì la paura c'è, ed è tanta. Ho paura perché non so cosa mi aspetta dopo quel buio: non so se vedrò ancora una volta la luce, o se sprofonderò nell'abisso della morte. Ho paura di addormentarmi e di non risvegliarmi più, di non poter più vivere, di non poter vedere le persone che amo.. come mia madre. A proposito.. per favore, dille che per me è stata la mamma migliore che avrei mai potuto desiderare, e che non voglio che pianga. È più bella quando sorride, e voglio che rimanga così per sempre: sorridente. A Stefano dici che non deve far arrabbiare papà e che gli voglio un mondo di bene. Manda un bacio a mio padre, e digli che rimarrà sempre il migliore, anche se è lontano. Ringrazia i tuoi genitori e Michele, perché in questo mese mi hanno trattato come una componente della famiglia, e sarò grata loro per sempre. A Luis dici che grazie a lui ho capito quanta gente insensibile c'è al mondo, e che non mi mancherà. Dici poi a Zine che gli avevo comprato un regalo, è in camera mia, la cover per il cellulare dell'Inter.. e che è stato un amico fantastico, in tutto, e mi ha fatto piacere tenere il suo Nino. Di' a Silvia che, anche se mi rompe le scatole perché vuole parlare con te, le voglio tanto bene. Ad Andrea dici che l'ho amato davvero, e nel mio cuore ci sarà sempre un posto anche per lui. Infine... questo lo dico io a te. Non so se starai male, se piangerai o se non te ne fregherai di nulla. Voglio dirti che è solo grazie a te se da quando sono qui mi sento voluta bene per davvero, e apprezzata. Sei tu la causa del mio sorriso, capisci? Ti auguro di essere sempre felice, di ricevere continuamente soddisfazioni per la tua carriera. Ti auguro anche di trovare una ragazza che possa amarti più di quanto avrei potuto farlo io. E se un giorno dovessi mancarti, non piangere. Ti proteggerò, ovunque andrò, ovunque sarò.
Ti amo.》