Non posso dire cosa provai esattamente in quell'istante. Per lei non era nulla, ma il mio cuore accellerava sempre di più e le sue mani che si muovevano sui miei capelli mi facevano impazzire. Quel bacio mi stava portando dritto al paradiso. Si fermò all'improvviso, sorridendo.《Wow.》Io non sapevo cosa dire, non riuscivo a parlare ed era come se tutta la voce me l'avesse prosciugata proprio lei.《Posso baciarti un'altra volta?》Si avvicinò, ma la fermai.
《Roby.》Ridacchiai, ancora notevolmente scosso da quel gesto così meraviglioso.《Torniamo a casa.》
《Perché insisti così tanto? Io voglio solo darti un altro bacio.》E ci provò un'altra volta ma, a malincuore, la allontanai di nuovo.
《Sei ubriaca.》Spiegai.《Domattina non ricorderai più nulla.》
《Ma mi è piaciut..》Si accasciò a terra mentre parlava.
Diamine, era svenuta. Lo sapevo io. E adesso? Che scusa m'inventavo? La presi in braccio e la portai nel bagno degli uomini, che era vuoto. Tirai fuori dalla tasca interna del maglione la fiala che sua madre mi aveva raccomandato di portarmi sempre dietro, e le alzai lentamente la manica con le mani che tremavano. Se le fosse successo qualcosa sarebbe stata tutta colpa mia. Lei non si accorse di nulla, invece io sudavo freddo. Il suo respiro da esile tornò regolare, e ben presto aprì gli occhi.
《Mi hai fatto preoccupare tanto.》Sussurrai, abbracciandola. Ed eccola che cominciava a baciarmi il collo. Non si era ripresa neanche un po'. Tremavo per l'eccitazione, ma non potevo approfittarmi di lei e rubarle dei baci che da lucida non mi avrebbe mai dato. La costrinsi ad alzarsi e la feci appoggiare a me. Non era del tutto ubriaca, ma era stordita e lo si capiva dal suo sguardo smarrito.
《Ste', la Roby ha tanto sonno. È meglio tornare a casa.》Lo avvertii, una volta usciti dai bagni.
《Oh, ricordi quale autobus prendere, no? Rimango ancora un po'.》Sorrise, continuando a ballare con gli amici.
《Si, allora a dopo.》Sbuffai senza farmi sentire.
La Roby in quelle condizioni era inguardabile. Più che camminare la stavo trascinando, ma nonostante questo cercava in qualsiasi modo di stuzzicarmi o baciarmi. Non avrei resistito ancora per molto, eravamo appena usciti dal locale.《Ale, perché non ti piaccio?》
Mi piaci, Roby, mi piaci.《Perché pensi questo?》
《Non vuoi baciarmi, e poi lo so. So anche che non pensi che sia bella.》Barcollava, stringendosi sempre piú a me. Evidentemente aveva freddo.
《Non è vero. Sei una ragazza bellissima. E poi ti conviene non fidarti del tuo istinto.. mi sa che questa volta sta sbagliando.》Sorrisi e tolsi il cappotto, poggiandoglielo sulle spalle.
Mi sorrise, come per ringraziarmi del gesto appena compiuto.《E allora perché non mi baci ancora?》Quasi urlò.
《Perché non sei tu.》Mi limitai.
Da quel momento in poi rimase zitta, e anche io. Si era calmata, e quando arrivammo a casa sua per fortuna suo padre non sospettò nulla. Guardava la Tv sorseggiando una bella tazza di caffé ancora fumante.《Stefano dov'è?》
《Ha incontrato degli amici ed è rimasto in giro con loro.》Sussurrai.《Accompagno un attimo la Roby in camera, è distrutta.》E così feci.
Si stese sul letto e prese subito posizione per dormire. Però prima..《Ale..》
《Roby, hey.》Sorrisi.
《Mi ripeti che sono bella?》Sussurrò, sbadigliando.
《Lo sei Roby, lo sei.》Le baciai la guancia.