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Ricominciare.
Ancora non mi era chiaro il motivo per la quale avevo accettato di mettere di nuovo tutto in discussione e ricominciare da zero.

Certo... la borsa di studio, Princeton e il miglior corso di legge del Paese avevano il loro peso. Ma alla CUNY avevo trovato il mio posto nel mondo, degli amici, la mia dimensione; ora invece mi trovavo a dovermi ricostruire una vita da capo.
La verità era che mi ero lasciata tutto alle spalle così velocemente da non rendermene conto e non sapevo quanto fossi realmente pronta ad affrontare questo cambiamento. Lo volevo davvero? Era la scelta giusta?

Ero immersa nei miei pensieri e nei miei stupidi dubbi esistenziali quando una ragazza dai tratti orientali mi si piantò dinanzi con un sorriso incoraggiante sul volto.

"Eccoti! Tu devi essere Bea" mi disse, tendendomi la mano. "Io sono Ami, la tua buddy, piacere di conoscerti! Non vedevo l'ora di incontrarti! Al dipartimento di legge sono tutti entusiasti del tuo arrivo. Mi aspettavi da molto?" Continuò tutto d'un fiato, senza darmi tempo di risponderle.

Le strinsi vigorosamente la mano che mi porgeva, sorridendole a mia volta.

"La lezione del professor Smith è andata per le lunghe. Oh, lo adorerai" mi disse, voltandosi verso i giardini ed iniziando a camminare. "Allora, quale è la prima impressione?".

"Decisamente positiva" mentii, seguendo il suo passo svelto lungo i giardini. "Anche io sono molto felice di essere qui!" dissi, sorridendo imbarazzata per la mia stessa bugia.

"Ci credo bene. Vincere una borsa di studio al secondo anno non è da tutti, si aspetteranno tutti molto da te!" Continuò.

Mi strinsi nelle spalle a disagio. Non era certo incoraggiante.

"Adesso ti mostro il campus ma è probabile che ti perderai cento volte per il prossimo mese".

Mi mostrò parte degli immensi giardini, la mensa, la biblioteca e altre aree comuni. Il campus era davvero meraviglioso. Mi guardavo intorno senza dire una parola, ascoltando tutto quello che Ami aveva da raccontarmi.  Continuava a parlare senza sosta, raccontando aneddoti e spiegandomi dove andare e cosa fare. Conosceva la storia di Princeton dalla sua fondazione, tutti gli studenti illustri che l'avevano frequentata e curiosità di qualsiasi genere su ogni angolo del campus. Nell'ora successiva avrei scoperto che Ami veniva da una famiglia che aveva costruito un impero nel mondo dell'import-export, diventando una delle più ricche del Connecticut. Lei adesso studiava per entrare nel dipartimento legale della società di famiglia ed era una delle migliori del suo corso.

Era una ragazza minuta, con i capelli scuri legati in una coda bassa e i lineamenti gentili. Portava un enorme felpone dell'Università ed emanava simpatia da tutti i pori.

Quando fece buio, mi riaccompagnò al dormitorio.
"Hai già conosciuto la tua compagna di stanza?" Mi chiese, mentre infilavo la chiave nella serratura della
stanza 212.

"Non ancora" le dissi e, nel aprire la porta, vidi che la grande stanza era ancora vuota.

Quando Ami se ne andrò, mi lanciai sul letto spoglio, ancora vestita. Dovevo ancora sistemare la valigia e gli scatoloni, tirare fuori le lenzuola e preparare la borsa per il giorno dopo. La prima lezione iniziava alle 9 e non potevo fare tardi. Avevo davvero bisogno di dormire, ero in piedi da circa 18 ore considerando il trasloco, il viaggio in auto e il giro del campus con Ami. Ero davvero stanca ed avevo ancora davanti almeno un ora di sistemazione, oppure... potevo chiudere gli occhi giusto per cinque minuti, non di più, giusto il tempo di riposare...

Mi svegliai di soprassalto mentre una mano mi scuoteva le spalle.

"Ehi dormigliona, sono le 8:30!".

Aprii gli occhi a fatica, cercando di inquadrare dove mi trovassi. Mi guardai intorno spaesata e poi improvvisamente realizzai. "Non hai dei corsi da secchiona da frequentare?" Continuo la voce davanti a me, mentre mettevo a fuoco.

Spalancai gli occhi terrorizzata "Oddio è tardissimo!"  Biascicai, ancora mezza addormentata tirandomi su a sedere. Mi ero addormentata completamente vestita, senza neanche rifare il letto.

Dinanzi a me c'era una bellissima ragazza bionda, alta e dal fisico atletico. Portava una lunga coda di cavallo e da come era vestita e truccata immaginai che stesse rientrando in stanza dopo aver passato la notte fuori. "Io sono Stella, tu devi essere la mia nuova coinquilina!" Disse, mentre si avviava verso il suo armadio. "Io ho fatto le ore piccole ma vedo che anche tu ti sei data da fare!" continuò ridacchiando, mentre mi dava le spalle e iniziava a sfilarsi il vestito corto che indossava.

"Mi ero appoggiata sul letto per qualche secondo e sono crollata! Io sono Bea!" Mi alzai di corsa, cercando un paio di pantaloni e una camicia pulita. "Ti dispiace se..?" Dissi, indicando il bagno di fretta.

"Vai tranquilla. Non vorrai arrivare tardi il tuo primo giorno di corso".

La ringraziai e mi precipitai in bagno dove cercai di di sistemare la situazione. Avevo il trucco sciolto dal giorno prima e i capelli in disordine, ero un disastro.

Mi lavai velocemente e legai i capelli in una coda alta. Non era esattamente così che avevo pianificato di iniziare la mia prima giornata a Princeton.
In ogni caso, nel giro di 15 min fui pronta e corsi fuori dal bagno, infilando al volo un paio di stivaletti al piede.

"Ci presenteremo meglio di così, promesso" le dissi di corsa e la vidi salutarmi con la mano e sorridermi divertita mentre mi fiondavo fuori dalla stanza.

Il mio primo corso del mio primo giorno a Princeton era Corporate Law con il professor Hayes. Ed ero in ritardo.

Cercai di ricordarmi le parole di Ami del giorno prima mentre mi incamminavo di corsa lungo i meravigliosi giardini del campus. Mi aveva indicato esattamente la strada da fare per aggiungere il dipartimento ma - come aveva saggiamente predetto - era molto facile perdersi. Chiesi ad un paio di ragazzi e finalmente, dopo due giri a vuoto, arrivai dinanzi all'aula giusta: la A201.

Perfetto.
Erano le 9:35.

BUT THE WAIT WAS WORTH IT [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora