Aprii lentamente la porta dell'aula sperando con tutta me stessa di risultare invisibile. Entrai con passo felpato ma mi resi immediatamente conto che i miei sforzi erano tutti inutili.
L'aula era una sorta di anfiteatro, con i banchi per gli studenti disposti a semicerchio e in pendenza verso la cattedra. La porta dell'aula era situata esattamente accanto alla lavagna, davanti al quale un uomo sulla cinquantina in completo era intento a spiegare qualcosa con trasporto. Appena misi piede nell'aula, mi ritrovai gli occhi di tutta la classe addosso e, ovviamente, quelli del professore. Cadde il silenzio.
"Abbiamo una ritardataria, vedo" disse severo il professore, zittendosi e facendo cadere le braccia lungo il corpo. Si girò infastidito verso di me "Signorina...?".
"Green" dissi, probabilmente diventando di color bordeaux e restando immobile dinanzi alla porta.
"Bene, signorina Green. La prossima volta mi faccia sapere per che ora preferisce iniziare la lezione così ci regoliamo tutti di conseguenza" disse con tono sarcastico, mentre un mormorio divertito si alzava dai banchi dei ragazzi. "Adesso, se ce lo concede, ricomincerei la mia lezione da dove mi ha interrotto" continuò, dandomi le spalle e avvicinandosi alla lavagna per scrivere qualcosa.
Se avessi potuto, sarei volentieri sprofondata nel pavimento in quel preciso instante. In silenzio, senza fiatare, salii qualche gradino e mi avvicinai al primo banco vuoto che vidi, tirando fuori il PC per prendere appunti.
Decisamente meraviglioso. Non potevo immaginare inizio peggiore.
Dopo essermi sistemata mi guardai intorno, l'aula era piena, tutti i ragazzi erano estraneamente concentrati e intenti a prendere appunti. Intravidi Ami seduta in una delle prime file e mi sentii più serena, avevo almeno una persona amica in mezzo a tutti quei sconosciuti.
Il professore continuo il suo discorso, facendo un breve excursus del programma che avremmo seguito durante l'anno e delle prove che avremmo affrontato. Aveva appena iniziato a spiegare del progetto che avremmo seguito per tutto il semestre quando di improvviso si sentì un rumorosissimo sbadiglio e il prof si zitti all'instante. Tutti si guardarono intorno, sorpresi.
Ad un certo punto il professore riprese, dicendo con tono infastidito: "La stiamo annoiando, signor Styles?". Si girò verso un punto dell'aula lontano da dove ero seduta io. Tutti seguirono con lo sguardo il punto in cui il professore si era voltato e lui continuò: "Forse la mia lezione non è di suo gradimento?"
"Assolutamente no, professor Hayde. Sa benissimo che io sono il suo più grande fan!" Rispose con tono sarcastico il ragazzo che aveva sbadigliato e una brusio di risate si alzò tra i banchi.
"Faccia poco il simpatico, signor Styles. Sa bene che non può sempre vivere di rendita, soprattutto se si presenta a lezione in queste condizioni".
A quel punto mi sporsi dal banco per guardare nella direzione del ragazzo che aveva parlato.
Da quello che potevo vedere a distanza, il Signor Styles - come l'aveva chiamato il professore - era un ragazzo moro, dai capelli ricci e arruffati e un sorriso divertito e spaccone sulle labbra. Indossava una semplice camicia bianca e si sosteneva la testa con entrambe le mani, annoiato e visibilmente assonnato, motivo per la quale il professore l'aveva richiamato.
"Ha ragione, professore. Quest'anno meno feste, glielo prometto!" Disse il ragazzo, mettendosi una mano sul cuore con fare plateale e scatenando l'ilarità generale della classe. Ilarità che però si spense appena il professore guardò l'aula con fare severo.
"Dato che ha così tanto tempo libero, signor Styles, preparerà lei il materiale per il seminario sui contratti di fine semestre, è contento!?" Lo bacchettò il professore, incrociando le braccia al petto con un sorrisetto divertito. L'aria da sbruffone sul viso del ragazzo si spense subito e il professore continuò "...e si farà aiutare dalla signorina Green visto che anche lei ha qualche problema a prendere sul serio le mie lezioni" disse, girandosi a guardare nella mia direzione, insieme al resto della classe.
Divenni nuovamente bordeaux a sentire nominare il mio nome e spalancai gli occhi per la sorpresa; mi affrettai subito ad annuire velocemente in senso di assenso verso il professore.
A quel punto cadde nuovamente il silenzio, nessuno osava più fiatare e il professore riprese la sua lezione per quelle che mi sembrarono le due ore più lunghe del mondo.
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BUT THE WAIT WAS WORTH IT [H.S.]
Fanfiction[COMPLETA] "Bea..." mi chiamò e il suo tono mi fece fermare e voltarmi verso di lui. "Dobbiamo parlare di quello che è successo". "No, Harry, non c'è niente di cui parlare, davvero" mi affrettai a dire. "Eravamo ubriachi... entrambi. Ed è chiaro che...