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"Allora raccontami" disse Zac, riempendo un bicchiere rosso e porgendolo nella mia direzione.
"Come ti è sembrata la prima settimana nella bella Princeton?" continuò, poggiandosi al mobiletto della cucina di fianco a me.

"Beh, direi abbastanza noiosa" dissi, sorseggiando da bicchiere rosso che avevo tra le mani. "Per lo più...corsi, biblioteca e altri corsi".

"Noiosa!? Harry..." lo richiamò il ragazzo. "Ma che figura ci facciamo?" disse con tono sorpreso, aprendo le braccia verso di lui. "Non posso lasciare soli questi ragazzi per qualche mese che dimenticano le buone maniere!" continuò scuotendo il capo, spostando lo sguardo su di me. Sorrisi alle sue parole.

In quel momento, una ragazza bruna, decisamente molto ubriaca e con addosso solo un top microscopico e una minigonna entrò in cucina, barcollando. Quando vide Harry, gli si buttò tra le braccia praticamente a peso morto.

"Maddy!" disse Harry, sospirando e reggendola.
La ragazza cercò il viso di Harry con il suo, cercando di avvicinarsi alle sue labbra mentre il ragazzo si scansava.

"Harry, Tesoro.... dove eri finito? Andiamo in stanza?" disse sensualmente, continuando a cercare di avvicinare il viso del moro al suo.

"Maddy sei ubriaca. Vai a casa".

"Non sono ubriaca e non voglio andare a casa" biascicò.

"Ciao Maddy, è sempre un piacere vederti" si intrufolò Zac, alzando una mano in cenno di saluto che lei ignorò. Si appoggiò sul petto di Harry, chiudendo gli occhi come per dormire.

"Harry dai...." continuò "ho voglia di...".

Le parole di Zac interruppero quella decisamente imbarazzante situazione.

"Harry mi sa che devi portarla via da qui" suggerì.

Mi sembrò che Harry restasse a guardarci per qualche secondo, interdetto, indeciso su cosa fare e con ancora il corpo della ragazza addosso.

"Stai tranquillo, Bea è in ottime mani" disse Zac e mi sembrò che lo sguardo del moro lo fulminasse.

Harry uscì dalla cucina senza dire una parola e senza salutare, sostenendo il corpo della ragazza che camminava trascinandosi.

Zac restò con me tutta la sera, presentandomi ai ragazzi della confraternita e parlando di tutto.
Mi raccontò che era appena tornato dal Brasile dove, con la scusa di visitare le tenute di caffè del nonno che un giorno avrebbe ereditato, aveva appena trascorso 3 mesi di totale vacanza e relax.

Verso l'1, Ami finalmente ricomparve. Non aveva smesso di ballare un solo istante, se non brevemente per giocare qualche partita a beer pong - che aveva inevitabilmente perso. Infatti, era ubriaca fradicia.
Perciò, sebbene mi stessi davvero un divertendo con Zac, decisi di tornare in camera con lei.

"Sicura che non vuoi che vi riaccompagni?" mi chiede premurosamente Zac.

"Sicura" lo rassicurai "pochi minuti e saremo a letto".

Ci scortò fino all'uscita. La casa era ancora piena di ragazzi, anche se la musica era meno alta di quando eravamo arrivate.

"È stato un piacere conoscerti, Bea Green" mi disse sorridendo, fissandomi dritto negli occhi subito fuori il portico della casa.

Avvicinò il suo corpo al mio, mettendo le sue mani sui miei fianchi e sporgendosi verso il mio orecchio per sussurrarmi "...e non vedo l'ora di vederti anche domani".

Il cuore mi impazzì nel petto.

BUT THE WAIT WAS WORTH IT [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora