Ami aveva ragione.
La storia con Zac era finita da un po', Harry era andato avanti. Forse era arrivato il momento che lo facessi anche io, mettendo alle spalle gli ultimi 5 disastrosi mesi della mia vita. E Davina mi aveva dato l'occasione giusta per farlo.
Così quel venerdì decisi di andare a quella festa. Non per Harry o almeno.. non del tutto. Avrei provato a divertirmi, a lasciarmi un po' andare e a conoscere gente nuova. Forse dovevo tirare fuori una Bea completamente diversa da quella che ero stata fino a quel momento. Indossai un pantalone stretto e un top nero molto scollato che non avevo mai il coraggio di indossare. Legai i capelli in una coda alta e realizzai un trucco un po' più deciso del solito.
Per le 10 eravamo fuori la casa della confraternita, esattamente come successo a Settembre. Ed esattamente come allora, nonostante il clima fosse decisamente più freddo dell'ultima volta, la casa era gremita, la musica era forte e Scott - ubriaco - era all'ingresso con la lista dei partecipanti.
"Wow Bea... sei bellissima stasera" mi disse il ragazzo, con un tono che mi sembrò un po' ambiguo, vedendomi arrivare davanti all'ingresso. "Ci vediamo dentro?" aggiunse poi con un sorriso, lasciandomi un bacio sulla guancia.
Annuii nella sua direzione, mentre io ed Ami ci dirigevamo all'interno della casa.
Anche all'interno non era cambiato un gran che. Mi sentii subito trascinata indietro nel tempo a quella prima sera in quella casa: quando Harry mi aveva invitato li per la prima volta, quando avevo conosciuto Zac. E mi rabbuiai.
Ami se ne accorse e venne in mio soccorso.
"Mi sa che questa non è la serata giusta per restare sobri" disse, prendendo due cicchetti di vodka dal tavolo e porgendomene uno. "Non trovi?" continuò.
Ed aveva ragione, non potevo restare completamente sobria un momento di più.Lo bevemmo alla goccia, e poi ne prendemmo un altro a testa e un altro ancora, giusto per non dare il tempo al nostro organismo di dimenticare il sapore amaro della vodka liscia.
Al quarto cicchetto ci prendemmo una pausa.
Mentre ridevamo come due cretine di qualche battuta stupida fatta da Ami - e proprio quando mi sembrava di stare iniziando a non ricordarmi esattamente dove fossi e perché fossi li - vidi Harry scendere le scale del piano di sopra e posare lo sguardo su di me.In fondo dovevo aspettarmelo. Ero a casa sua, ad una delle sue feste. Ed sapevo dentro di me che ero lì per lui, per farmi vedere da lui, per fargli vedere che mi stavo divertendo e soprattutto cosa si stava perdendo.
Quando mi vide, mi sembrò aggrottare le sopracciglia con espressione nervosa.
Si fermò davanti a me, squadrandomi da testa a piedi.
"Cosa ci fai tu qui?" disse serio, senza mezzi termini."Ciao anche a te... Harry" gli risposi a tono. "E' un piacere vederti anche per me" dissi, ironica, marcando ogni singola parola in modo che capisse la mia ironia.
Non ero ubriaca ma, al termine del quarto cicchetto nel giro di 20 minuti, dovevo ammettere che iniziavo a sentirmi leggermente brilla.
Ed il modo sfrontato di rivolgermi ad Harry me lo confermò."Non sapevo venissi" disse lui.
"Beh.. perché non mi hai invitato" risposi io, alzando le sopracciglia con espressione esplicativa. "Ma per fortuna ci ha pensato la tua bellissima fidanzata a farlo. Anzi... dov'è?" dissi, guardandomi intorno, con le braccia aperte.
"Sei già ubriaca?" continuò serio lui, senza dare ascolto alla mia domanda.
"No... ma progetto di esserlo molto presto" dissi, tornando a guardarlo e sorridendogli antipatica.
E dicendo questo, tirai Ami per un braccio e mi diressi in cucina, prima che lui potesse dirmi un'altra parola. Lo odiavo.Ami si lasciò trascinare senza opporre resistenza. Harry ci seguì ma prima che potesse raggiungerci, fu fermato da un gruppo di ragazze che gli diedero a parlare.
In cucina, invece, trovai Scott e Stefan intenti a prepararsi due drink con la riserva di bottiglie che tenevano nascoste per loro.
Mi piazzai in mezzo a loro due, mettendo un braccio sulla spalla di ognuno di loro con fare amichevole.
"Eccoli i miei due membri preferiti della confraternita!!" dissi ridacchiando.Ok, ero brilla.
Entrambi si guardarono straniti alle mie parole e risero di me. Stefan - che non avevo ancora visto dall'arrivo in casa - mi abbracciò cordiale. Poi i ragazzi ci offrirono da bere.
"A cosa brindiamo?" disse Scott.
"Beh, direi all'amicizia tra uomo e donna" dissi io, alzando il bicchiere verso di loro ma sapendo che lui era li a pochi metri da me e che poteva sentire.
Entrambi risero.Dopo un lungo sorso, poi, Stefan si avvicinò al mio orecchio.
"Devo confessarti che sei sempre stata tu la mia preferita tra tutte le fidanzate dei ragazzi" ammise, sussurrandomi all'orecchio con una mano a coprirsi la bozza, come se fosse un segreto."Beh... questo perché hai sempre avuto buon gusto" risposi divertita, alzando la mano per dargli il cinque.
Quando rialzai lo sguardo, vidi che Harry ci fissava torvo da lontano, ancora bloccato dal gruppetto di prima. Ci stava fulminando con lo sguardo ma i suoi amici erano troppo ubriachi per vederlo.
Alzai il bicchiere che avevo in mano nella sua direzione, come per brindare alla sua, con ironia.
La sua espressione non mutò di una virgola.
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BUT THE WAIT WAS WORTH IT [H.S.]
Fiksi Penggemar[COMPLETA] "Bea..." mi chiamò e il suo tono mi fece fermare e voltarmi verso di lui. "Dobbiamo parlare di quello che è successo". "No, Harry, non c'è niente di cui parlare, davvero" mi affrettai a dire. "Eravamo ubriachi... entrambi. Ed è chiaro che...