Capitolo 24

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Entriamo nel locale, e ho il cuore in gola. Reina mi ha detto che i ragazzi sono arrivati circa mezz'ora fa, quindi so già che loro sono qui. Cerco di prendere di bei respiri, ma l'ansia mi sta mangiando lo stomaco e stringendo la gola.
Alla fine ho preso dall'armadio di Zoe un vestito rosso, molto corto e ci ho abbinato un paio di stivali alti con il tacco. Mi sento molto sicura, almeno per quando riguarda il mio aspetto fisico.
Come se fosse una calamita, sento la sua presenza e mi volto verso la zona riservata. Lo intercetto subito. È poggiato a una colonna, con una mano nella tasca dei pantaloni neri e l'altra con un cocktail in mano. Indossa una camicia nera, che gli avvolge perfettamente il busto e le braccia muscolose, è meraviglioso. Dalla pista riesco a vedere Reina raggiungerli, e poi indicare la pista nell'esatto punto in cui siamo noi. I fratelli ci guardano, e quando Damián posa il suo sguardo su si me, irrigidisce la mascella.
"È normale che sia arrabbiato con te, si calmerà." Mi urla all'orecchio Helena, vedendo che il mio entusiasmo si è affievolito. Lo guardo un'altra volta, rivolgendogli un sorriso, che lo fa vacillare per un momento. Se questa è l'ultima battaglia, la combatterò con tutte le armi che ho a disposizione.
"Andiamo a prendere da bere." Prendo le mie amiche per il braccio, portandole al bancone per prendere i nostri cocktail. Non ho intenzione di ubriacarmi stasera, però ho bisogno di qualcosa di forte che mi possa dare una spinta in più di coraggio.
Mentre beviamo i cocktail, domando alle mie amiche cosa sia meglio fare.
"Vado a parlagli o aspetto che sia lui a venire da me?"
"Ora li raggiungiamo al tavolo, vediamo che farà." Dice Ana e Helena annuisce dandole ragione.
"Okay, andiamo." Poso il bicchiere sul bancone. "Sto morendo di ansia." Dico passandomi una mano tra i capelli.
"Andiamo!" Helena si mette davanti a noi e quando arriviamo ai tavoli, Lucas si avvicina per prenderla in braccio.
"Lel!" Mi si stringe il cuore nel momento in cui li vedo così abbracciati. Sono amici, lei l'ha coperto quando aveva bisogno di qualcuno per la storia di Leon e non potrei essere più fiera nell'animo della mia migliore amica.
Mateo lancia un'occhiata ad Ana, poi però distoglie lo sguardo e torna a parlare con la bionda al suo fianco. Ovviamente Julio non c'è, ha raggiungo Zoe a casa nostra qualche minuto prima che noi uscissimo. Eravamo tutte così entusiaste di vederli insieme.
Mi avvicino a Damián, facendogli un cenno con la testa per salutarlo. Lui mi guarda, ma non ricambia il mio saluto.
"Balliamo." Ana mi conduce dalla parte opposta da dove si trova Damián. "Ti devi divertire." Mi dice all'orecchio. Un paio di ragazzi di un altro tavolo ci guardano, sorridendoci.
"Ciao belle!" Ci saluta uno dei due. Ana si volta per guardarli, e mi sorride vittoriosa.
"È il tuo momento."
"Ciao!" Li saluto e loro si avvicinano a noi.
"Venite spesso qui?" Domanda un tipo biondo riccio. Il moro ha puntato gli occhi su Ana, quindi io decido di usare il biondino per il mio scopo.
"No! Ultimamente siamo molto impegnate con l'università. Voi?" Rispondo all'orecchio del ragazzo. Lui mi mette una mano sul fianco, e nonostante voglia ritrarmi dal suo tocco, decido di tenere duro e di non non sottrarmi. Spero solo che ne valga la pena.
"Tutti i fine settimana veniamo, lavoriamo in uno studio di tatuaggi qui vicino." Lo guardo meglio, notando solo ora che le sue braccia sono ricoperte di tatuaggi e anche il collo non è da meno. E sono tutti bellissimi.
"Oh, che bello! Io adoro i tatuaggi." Sorrido, non sapendo realmente cosa dirgli. Mi sento veramente in ansia, non ho per niente voglia di parlare con questo ragazzo.
"Andiamo in pista a ballare?" Al suono di quelle parole, lancio un'occhiata alla ragazza al mio fianco e lei mi guarda con un sorriso a trentadue denti. Vorrei urlarle contro che non c'è niente da ridere.
"No, è già impegnata." Spalanco gli occhi dallo stupore.
"E tu chi sei?" Il ragazzo davanti a me guarda Damián con aria di sfida.
"Il suo ragazzo." Il mio cuore di ferma, perdo un battito a ogni parola che esce dalla sua bocca. Due mani grandi e forti mi afferrano i fianchi, e Damián sbatte la mia schiena sul suo petto.
"Ha parlato gli ultimi venti minuti con me." Ghigna deridendolo. Il ragazzo dietro di me stringe forte i miei fianchi e io mi volto verso di lui.
"Andiamo via." Poso le mani sul suo petto, spingendolo ad andare indietro. Damián continua a tenere lo sguardo fisso dietro di me, io però ne approfitto per trascinarlo via con me. Quando passiamo davanti a Mateo, mi avvicino e lo afferro per il braccio.
"Valla a salvare!" Con un cenno della testa gli indico Ana che è visibilmente a disagio nel parlare con quel ragazzo, soprattutto ora che io me ne sono andata.
"Ma." Fa per replicare Mateo, ma io lo guardo storto.
Helena e Reina mi sorridono mentre trascino via Damián, con la mia mano incastrata nella sua.
Appena usciamo fuori dalla discoteca, molla la presa sulla mia mano e mi guarda truce.
"Che stavi cercando di fare?" Mi urla contro.
"Io? Sei tu che sei arrivato mentre io stavo parlando con quel ragazzo!"
"Sai almeno il suo nome?" Ecco che parte mi mancava. Il mio interesse verso quel ragazzo era talmente nullo che nemmeno mi sono resa conto di non avergli chiesto il suo nome e che lui avesse fatto lo stesso nei miei confronti. "Non avevo dubbi" Sorride amaramente quando non gli rispondo e capisce benissimo da se che non ho la minima idea di come si chiami quel ragazzo.
"Che vuoi da me Damián?" Gli domando duramente, incrociando le braccia sotto io seno. I suoi occhi saettano per un momento su di esso, poi si allacciano ai miei occhi.
"Vuoi che sia sincero? Non ne ho idea." Alza le braccia al cielo. "Sono mesi che sono confuso! Non riesco a non pensarti, a non immaginarmi le mie giornate insieme a te, nonostante tu non ci sia mai. Non riesco a non star male al pensiero che tu non ci sarai il giorno della mia laurea a fare il tifo per me. Guardo gli spalti durante le partite e tu non ci sei mai ad incoraggiarmi." Ha il fiato corto, ma continua a parlare. "Ma io non posso fare nulla perché tu stai andando avanti senza di me, e io non voglio farti del male tenendoti stretta a me."
"Damián." Lo richiamo, ma lui sembra non sentirmi.
"E lo so, lo so benissimo che avrei dovuto lasciarti parlare con quel ragazzo stasera. Ma nonostante questi cinque mesi, io non ce la faccio a guardarti parlare con un altro. Sono innamorato di te da quando ho diciotto anni, sei il mio angelo e io vado fuori di testa al solo pensiero che tu possa donare il tuo cuore a qualcuno che non sia io. E dammi anche dell'egoista! Okay, sono egoista perché per la prima volta nella vita avevo finalmente qualcosa tutto per me e che mi amava ed è andato tutto in frantumi." Ha il collo paonazzo mentre finisce di parlare, le lacrime agli occhi, anche se le trattiene. Io ho la bocca spalancata e nonostante non abbia detto una minima parola, sono anch'io senza fiato.
"Hai finito?"
"Si."
"Okay." Mi passo una mano sul collo. "Non mi sono mai sentita così tanto amata come in questo momento o anche nel singolo istante in cui il tuo sguardo si posa su di me e tu mi sorridi. Mi hai amata senza nemmeno rendertene conto e lo stesso ho fatto io con te. E se tu sei egoista, io voglio essere egoista insieme a te.
Tu sei il mio destino, Dam e in questo momento voglio che l'inferno mi avvolga. Ho bisogno di te, del tuo amore e non voglio passare nessun altro giorno facendo a meno di ciò che mi rende felice."
Lui mi guarda, incredulo. Mi avvicino a lui, prendendogli il viso tra le mani, guardando i suoi bellissimi occhi verdi.
"Ti amo." Sussurro posando le mie labbra sulle sue. Le sue braccia si avvolgono intorno al mio busto stringendomi stretta a se.
Ci baciamo dolcemente, assaggiandoci e cibandoci l'uno dell'altra come se fosse la prima volta. Mi sento finalmente a casa.
"Ti amo, angelo." Mi sorride, e il sorriso più bello è quello che scorgo nei suoi occhi, la felicità che rispecchia anche la mia. Nel mio corpo sento la calma, quella tranquillità che solo lui è in grado di farmi provare. L'agitazione è svanita perché finalmente sono tra le braccia del mio porto sicuro, della persona che mi farà sempre sentire giusta è mai sbagliata.
Le nostre labbra si trovano un'altra volta, bisognose l'una dell'altra.
"Andiamo a casa."
I suoi occhi ardono di desiderio, e non posso fare a meno di sorridere sentendo la sua eccitazione contro di me. Ho la stessa voglia che ha lui di me, e non potrei sentirmi più desiderosa di lui.
"Si."
Mi trascina verso la sua auto, è inutile dire che il viaggio sembra interminabile, nonostante duri circa dieci minuti. Ci provochiamo a vicenda ogni minuto che passa, e lui sembra volersi uccidere quando ho la favolosa idea di sporgermi e iniziare a baciargli il collo. Ha ancora il fiato corto quando ci fermiamo davanti casa sua. Apro la portiera, seguendolo. Appena apre la porta di casa, mi afferra per i fianchi e mi attacca alla porta iniziando a torturarmi il collo con le sue labbra. Mi solleva, avvolgendosi le mie gambe intorno al busto e catturando le mie labbra. Mentre ci baciamo, sento che sale le scale. Inizia a spogliarmi appena varchiamo la soglia della sua camera, anche se in questo momento lo farei ovunque.
Inutile dire che appena le mie mani toccano il suo torace, lo stomaco mi va in subbuglio. Non sono mai stata con qualcuno con un fisico così bello, il mio ex non era così allenato. Damián però lui è tutta un'altra storia, ha muscoli ovunque ed è sexy dalla testa ai piedi. Gli sfilo la camicia, baciando e leccando ogni lembo della sua pelle, sentendolo gemere sotto il mio tocco. Lancio un gridolino quando mi lancia sul suo letto, per poi scoppiare a ridere, insieme a lui. Osserva il mio corpo, coperto solo dal pizzo delle mutandine e si lecca le labbra.
Facciamo l'amore come non l'abbiamo mai fatto, siamo connessi con ogni parte di noi stessi. I nostri corpi, le nostre menti e i nostri cuori, vanno all'unisono come se fossero fusi gli uni agli altri. Mi sento viva, un'esplosione di gioia e libertà.
Per tutta la notte non ci stacchiamo nemmeno un secondo, saltandoci addosso anche se stanchi morti, ma mai sazi. Ci addormentiamo sfiniti alle prime luci del mattino, e me ne frego al pensiero che i suoi fratelli ci abbiano potuti sentire. Anche se so che domattina me ne vergognerò tantissimo, in questo momento ho solo bisogno di lui.
"Buonanotte angelo, ti amo." Nascondo il mio viso nell'incavo del suo collo, respirando il suo profumo.
"Ti amo, Dam."

***
"Buongiorno!" Quando io e Damián facciamo la nostra comparsa in cucina, le mie guance vanno a fuoco nel momento in cui tutti i fratelli ci guardano maliziosamente e fortemente divertiti.
"Buongiorno!" Risponde il ragazzo accanto a me, divertito quanto i suoi fratelli. Gli lancio occhiata di sbieco e lui mi avvicina a se, lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Non mi addolcisci così." Lo rimprovero.
"Muffin?" Tira fuori dei muffin con le scaglie di cioccolato e io sorrido come una bambina.
"Okay, forse così si." Tutti scoppiano a ridere e io mi siedo a tavola.
Damián come al solito cucina la colazione salata per i fratelli, e sorrido notando una testolina bionda molto familiare.
"Buongiorno anche a te, Ana." La provoco e lei diventa rossissima.
"Buongiorno." Risponde goffamente. Mateo le avvolge un braccio intorno alle spalle, avvicinandola a se e stampandole un dolce bacio sulle labbra.
Sbarriamo tutti gli occhi. Avevo capito che ci fosse del tenero tra loro due, non immaginavo però che il loro rapporto fosse così intimo.
Damián si siede accanto a me, posando la teglia con il cibo per i fratelli.
"Buon appetito." Mi rivolge un sorriso e mentre facciamo colazione parliamo del più e del meno. All'appello mancano Leo e Julio, ma sono certa che stiano a casa mia insieme alle rispettive ragazze.
Li guardo e non posso far a meno di sorridere, solo loro la mia famiglia.
La mia mano si posa su quella di Damián, che la stringe e mi sorride mentre mangia il suo muffin. Si, sono davvero fortunata.
Nel pomeriggio io e Dam andiamo a fare una passeggiata, è da troppo tempo che non mi sento così leggera.
"Angelo, dobbiamo parlare." Ci sediamo su una panchina, e io istintivamente metto le mie gambe sulle sue. Lui le accarezza, facendomi sorridere.
"Che succede?"
"Vorrei che tra di noi non ci fossero segreti." Mi guarda cautamente e io gli faccio segno di andare avanti. "Voglio capire cos'è successo con tua mamma."
Mi blocco nel momento stesso in cui la sento nominare. Faccio di tutto per non pensare a lei e a mio papà, anche se mi viene difficile durante la giornata.
"Okay." Prendo fiato. "Quando avevo quindici anni mia mamma era ancora giovane e rimase incinta, mio papà e io eravamo sconvolti ma felicissimi. Non pensavo che avrei mai avuto un fratello, ormai avevo perso le speranze." Lui mi sorride, incoraggiandomi. "Dopo pochi mesi perse il bambino in un incidente in macchina, dove ne uscì viva per miracolo. Iniziò a bere, non mi guardava più in faccia e dentro di lei ha iniziato a covare dell'odio che è scoppiato il giorno del mio sedicesimo compleanno quando ha deciso di rovinarmi la festa. Da quel momento ha iniziato a mettermi contro mio papà, mi esprime apertamente il suo odio verso di me e ormai mi sono arresa. È vittima dell'alcol e del dolore, e mio padre per quanto la ami, non riesce a vedere il suo problema e la giustifica sempre quando mi tratta male." Le lacrime mi bagnano le guance, sorprendendomi di star piangendo senza nemmeno essermene resa conto. Lui mi trascina sulle sue gambe, stringendomi fortissimo a se. Non parla, mi lascia sfogare e io dentro di me so che sono io ad aver trovato l'angelo della mia vita, non il contrario. Piango sul suo petto, sentendo il mio cuore stringersi.
"Non posso prometterti che chiarirai con i tuoi genitori, ma io sarò al tuo fianco se vorrai affrontarli. Ti prometto che tutto l'amore che ti è stato tolto, ti verrà ridato e che ne riceverai il doppio, da me e dalla mia famiglia." Piango ancora più forte, ma questa volta per la gioia e non per la tristezza. "Grazie." Sussurro.
"Ora basta piangere e andiamo a prendere qualcosa da mangiare!" Si alza, con me ancora in braccio a lui, e io scoppio a ridere.
"Dam!"
Il suo volto si apre in un sorriso radioso, e lo bacio, perché lo amo come mai mi sarei aspettata di fare nella mia vita. E sembrerò smielata, ma il mio cuore è colmo di gioia.
Arriviamo alla gelateria più vicina, e dopo aver preso il gelato torniamo a casa perché Damián deve studiare e io anche.
Facciamo una pausa dopo un'ora, perdendoci l'uno nel corpo dell'altra.

Il mio destino sei tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora