Capitolo 9.

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La cena è andata a gonfie vele e abbiamo deciso di partire venerdì appena saranno finite le lezioni.
Ora stiamo andando ad un locale qui vicino e sinceramente non vedo l'ora di entrare per sbollire l'ansia che mi è venuta al solo dover parlare di tornare a casa.
Spero vivamente di riuscire a passare una serata tranquilla, magari ballando il più possibile.
Dopo il crollo che ha avuto ieri notte, Zoe sembra essere tornata quella di prima e ne sono felice, anche se continua ad evitare qualsiasi tipo di attenzione da parte di Julio.
Quando arriviamo fuori il Pacha, grazie ai contatti dei fratelli, riusciamo a entrare subito.
Stasera Damián è particolarmente bello e devo stare attenta ai miei pensieri, perché io ci metto poco a trasformarli in azioni.
I capelli biondi sono perfettamente spettinati e ribelli, indossa una camicia nera arrotolata sulle braccia e un paio di jeans neri strappati sulle ginocchi.
Io invece indosso un vestito rosso con una cintura nera in vita ed un paio di stivali alti fino al ginocchio, senza tacchi. Sono bassa, ma odio mettermi i tacchi, soprattutto per andare a ballare.
Siamo ancora fuori dal locale e vedo Damián che sfila dalla tasca un pacchetto di sigarette, ne mette una tra le labbra carnose e la accende.
Mi avvicino a lui e quando il suo sguardo si posa su di me, gli rivolgo un sorriso.
"Bella camicia." Dico indicando i primi bottoni che sono slacciati, e lasciano intravedere un po' del suo fisico.
Lui ghigna e indica la mia scollatura.
"Bel vestito." Mi fa la lastra con gli occhi e devo ammettere di sentirmi leggermente a disagio.
Noto che si avvicina a me e si porta la sigaretta alle labbra.
Le sue mani raggiungono il mio vestito e lo alza, quanto basta per coprirmi. Si allontana e mi guarda soddisfatto.
"Sai, io non ho bisogno di abbottonarti la camicia." Dico sorridendo sorniona.
"No?" Domanda ironico.
"No, perché tanto so che starai tutta la sera con me." Incrocio le braccia al petto e lui mi guarda dall'alto ghignando.
"Sembri una bambina da qua su, angelo." Mi prende in giro e io alzo gli occhi al cielo.
La sua mano si posa sulla mia guancia e quando il sento il suo fiato sulle mie labbra, un flash ci colpisce in pieno volto facendoci allontanare.
Mi volto e fulmino con lo sguardo la ragazza davanti a me.
"Reina!" Urlo e lei mi sorride innocentemente. È tutto il giorno che le è preso ha scattare foto, pensavo che avesse lasciato la macchinetta fotografica a casa, invece se l'è portata dietro anche qui.
Mi volto mortificata verso Damián, ma noto che si sta trattenendo dal ridere.
"Reina?" La richiama e lei si volta per guardarlo.
È leggermente a disagio e sinceramente mi domando perché debbano sempre tutti avere timore di lui.
"Potresti farci una foto?" Domanda e lei strabuzza gli occhi. Io apro leggermente la bocca e la mia amica mi sorride maliziosamente.
Si mette in posizione per farci la foto e io aspetto che Damián faccia qualcosa.
Mi volto per guardarlo e lui mi sta sorridendo, per poi mettermi il braccio intorno alle spalle.
Reina scatta e io sorrido al ragazzo davanti a me.
"È bellissima!" Sentenzia lei. Damián non chiede nemmeno di vederla e spegne la sigaretta.
"Entriamo, dai." Mantiene il braccio sulle mie spalle ed entriamo nel locale.
L'odore di alcol e fumo mi invade le narici, a questo punto avrebbe potuto fumare dentro.
Sento tirarmi per il braccio e Zoe mi ha trascinata sulla pista insieme alle altre.
Iniziamo a muoverci a ritmo della musica e dopo qualche canzone noto che Damián sta chiacchierando con una ragazza al bancone.
Incontro lo sguardo di Julio e lui mi fa segno che il fratello è un cretino. Io alzo le spalle e scoppio in una fragorosa risata.
Abbasso di nuovo la scollatura del mio vestito e inizio a ballare in modo molto più provocante. Mio caro Damián, io non perdo mai.
Zoe mi incita a ballare meglio e si mette davanti a me, balliamo insieme per un po' finché due ragazzi non ci affiancano per ballare.
Quello accanto a me è davvero carino, capelli scuri e occhi color ghiaccio, sorriso accattivante e indossa una maglietta bianca madida di sudore. Il ragazzo che ha iniziato a ballare con Zoe ha i capelli castani e gli occhi altrettanto scuri. Indossa anche lui una semplice maglietta bianca e sembra molto interessato alle curve della mia amica.
Dall'altra parte della sala, Julio è in compagnia di una ragazza, ma continua a guardare nella nostra direzione e ha le nocche bianche per quanto tiene forte il bicchiere nelle sue mani.
Il ragazzo davanti a me afferra la mia vita e inizia ad andare a tempo con la musica, facendo muovere il mio bacino insieme al suo.
Avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi dice qualcosa, che purtroppo non riesco a sentire a causa della musica troppo alta. Quando la canzone finisce mi allontano dal ragazzo e vado verso il bancone per prendere qualcosa da bere.
Con mia grande sorpresa noto che il barman è uno dei ragazzi che ho visto che si allenano con i fratelli Vega.
"Gonzalo!" Lo richiamo e lui si volta nella mia direzione.
Mi fa un sorriso sincero e si avvicina a me.
"Ciao Blanca, che posso prepararti?" Il suo tono è molto tranquillo e dopo aver ordinato lo vedo muoversi in modo molto tranquillo ed esperto dietro il bancone.
Il ragazzo che poco fa stava ballando con me, si avvicina e si siede sullo sgabello accanto al mio.
Posa una mano sulla mia coscia e io tengo lo sguardo fisso davanti a me. Il fatto che io ci abbia ballato, non è un via libera per entrare dentro le mie mutande.
Gli rivolgo uno sguardo eloquente, ma solo ora noto che i suoi occhi sono visibilmente rossi. Riporto il mio sguardo sul mio drink e sento la presa sulla mia gamba farsi sempre più stretta.
"Lasciami." Dico ringhiando e il ragazzo ghigna.
"Non mi sembrava ti dispiacesse prima." Dice indicando con un cenno della testa la pista.
"Appunto, prima." Levo la sua mano dalla mia gamba e lui con una mossa fulminea mi afferra il braccio, facendomi scendere dallo sgabello.
Mi tiene tremendamente forte e le lacrime rischiano di uscire dai miei occhi, dato il dolore atroce che sento.
Il suo alito puzza di alcol, e i ricordi si fanno spazio nella mia mente, a quando mia mamma era sempre in queste condizioni.
Qualcuno al nostro fianco si schiarisce la voce e ci giriamo nella direzione del bancone.
"C'è qualche problema qui?" Domanda Gonzalo con il sopracciglio alzato. Il ragazzo al mio fianco lo squadra e gli rivolge uno sguardo di sufficienza.
"Lasciala!" Una voce dietro di noi, mi risveglia l'animo e dopo un secondo la stretta sul mio braccio si libera.
Damián ha dato un pugno sulla mascella del ragazzo e istintivamente quest'ultimo ha mollato la presa su di me.
Il ragazzo dagli occhi verdi si gira nella mia direzione e i suoi occhi sono infuocati.
Mi afferra la mano, e mi porta via da lì. Prima di uscire, mi fermo davanti a Julio e gli chiedo se può andare a recuperare Zoe che nel frattempo è rimasta con l'amico di quel viscido.
Quando l'aria pungente dall'esterno mi arriva sulla pelle, riesco di nuovo a respirare.
"Mi vuoi spiegare che diamine stavi cercando di fare?" Damián mi urla contro e io spalanco gli occhi. Mi appoggio al muro, fissandolo. Lui continua a guardarmi, aspettando una risposta e io faccio spallucce.
Non ho intenzione di dargli una risposta, e soprattutto non ho intenzione di dirgli che l'ho fatto perché mi ha dato fastidio vederlo parlare con quella ragazza.
I suoi occhi verdi sono più scuri del solito e si passa nervosamente la mano tra i capelli.
Dal nervoso si sbottona il resto della camicia e io faccio di tutto per restare il più lucida possibile.
Mi passo una mano tra i capelli e li raccolgo in una crocchia disordinata, continuando a guardarlo senza fiatare.
"Allora? Hai intenzione di stare zitta e non dire nulla?" Mi incalza e io continuo a stare in silenzio.
Il mio silenzio lo innervosisce e noto le sue mani chiudersi in un pugno.
"Parla." Dice a denti stretti. Io mi stacco dal muro e mi avvicino a lui.
"Ti ha dato fastidio?" Domando e lui incatena gli occhi ai miei.
"No." Dice asciutto. Le mie labbra si sollevano in un sorriso amaro e lo guardo freddamente.
"Allora non ho nulla da dirti. Ti ringrazio comunque per avermi aiutata." E poi me ne vado, lasciandolo solo fuori dal locale.
Dentro di me si fa spazio una delusione immensa e sento il cuore battermi all'impazzata.
L'aria dentro il locale è pensate e mi sento mancare il fiato. Mi avvicino al bancone e Gonzalo mi chiede come sto.
"Va tutto bene, grazie mille." Gli rivolgo un sorriso spontaneo e lui mi versa da bere.
Prendo il bicchiere e lo butto giù con un solo sorso. Non ho intenzione di tornare in pista, ma di ubriacarmi, assolutamente si.
Dopo un po', Julio mi si affianca e si mette seduto sullo sgabello accanto al mio.
"Ne prendo uno anch'io." Dice indicando il mio drink e Gonzalo ne versa uno anche a lui.
"Ho litigato con la tua amica." Dice riferendosi a Zoe.
Io annuisco.
"Io con tuo fratello." Anche lui annuisce e si gira il bicchiere tra le mani.
"Ti piace?" Domanda portandosi il bicchiere tra le labbra.
Io mi passo la lingua sulle labbra e sento la testa pesante.
"Dovrei negarlo?" Ammetto e lui scuote la testa.
"Si vede." Mi informa ed io mi maledico mentalmente per essere così dannatamente trasparente.
"Bene." Sbuffo e lui mi sorride.
"Non è un male." Dice difendendo il fratello.
"Se non fosse così irraggiungibile, forse non lo sarebbe. Tuo fratello è un enigma." Dico in tutta sincerità.
"Damián è cresciuto prima del tempo, non si è mai legato a qualcuno e non crede nemmeno che sia possibile."
Io prendo il mio bicchiere tra le mani e faccio segno a Gonzalo di riempirlo di nuovo.
Il ragazzo mi guarda titubate e io mi spazientisco e mettendomi in equilibrio sulla parte bassa del bancone gli afferrò la bottiglia dalle mani e la portò direttamente alla bocca.
"Dannazione, Blanca!" Urla Julio e me la toglie.
Io inizio a ridere come una cretina e inizio a correre verso la pista.
Vedo tutto sfocato e sento la musica un po' attutita.
Il corpo è un po' pesante, ma ho voglia di ballare.
Non sono una grande ballerina e quando sono ubriaca i miei movimenti sono anche un po' scoordinati dato che non ascolto nemmeno la musica.
Dopo qualche canzone sento il corpo più leggero e lo stomaco in subbuglio. Inizio a correre verso il bagno e trovo una calca impressionante.
In un lampo entro nel bagno dei ragazzi e vado nel primo libero che trovo.
A malincuore mi abbasso sulla tazza e inizio a rimettere tutto quello che ho nello stomaco.
Quando finisco di rimettere, sento il bagno accanto al mio aprirsi e una ragazza ne esce.
I miei occhi si spalancano quando noto che si sta riallacciando i pantaloncini e si sistema il top. Mi alzo e sento le gambe molli.
Dal bagno esce un ragazzo e quando vedo il suo viso, mi volto e vomito un'altra volta.
"Angelo!" Si china nella mia direzione, ma io continuo a vomitare.
"Che schifo!" Urla la ragazza e se ne va.
Io inizio a fare grandi respiri e quando incontro i suoi occhi verdi, lo guardo con disgusto.
"Non mi toccare." Dico a denti stretti. Mi alzo da terra e barcollo un po'. Ho le gambe deboli, praticamente non le sento, ma uso tutta la forza che mi è rimasta in corpo per avvicinarmi ai lavandini. Apro il getto dell'acqua e mi bagno i polsi.
"Io..." inizia a parlare e io mi volto verso di lui con un falso sorriso stampato sul volto.
"Non devi giustificarti. Puoi fare quello che vuoi, sinceramente non mi interessa." Mi lego i capelli in una crocchia disordinata e mi passo una mano bagnata dietro il collo.
Sento il suo sguardo bruciarmi addosso, è così intenso che mi volto per ricambiarlo.
"Volevo solo sapere perché stessi vomitando." Dice indurendo la mascella.
"Ho bevuto più del dovuto." Rispondo secca e mi rigiro verso lo specchio.
Metto apposto il mio vestito e dopo poco sento la porta aprirsi.
"Bla... Damián hai visto Blanca?" La voce di Mateo mi arriva alle orecchie e io mi mostro ai suoi occhi.
Mateo ci guarda visibilmente confuso e io mi affretto ad uscire.
Mi gira la testa e vorrei solo andare a dormire in questo momento.
Incontro lo sguardo di Helena e lei si avvicina me, insieme a Lucas, Ana e Leo.
"Dove sono gli altri?" Domando e loro mi guardano come se fossi un'aliena.
"Ti stavamo cercando!" Dice Helena arrabbiata.
"Voglio solo andare a casa." Dico biascicando e sento i miei occhi chiudersi.

Il mio destino sei tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora