Capitolo 14.

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"Ragazze siete pronte?" Urla Reina dal piano di sotto.
Io corro subito giù e scoppiamo tutte a ridere.
"E chi l'avrebbe mai detto che avremmo passato il sabato sera a vedere una partita di basket!" Alza gli occhi al cielo divertita Zoe.
Sabato è arrivato velocissimo e sono così emozionata per la partita.
Martedì mattina mi sono svegliata con Damián accanto e appena ho aperto gli occhi mi ha tirato un cuscino in faccia.
È stato esilarante vedere la sua faccia mortificata, mi ha chiesto scusa tutto il giorno, ovviamente dopo essere scoppiato a ridere per il mio urlo.
Abbiamo fatto colazione insieme, poi siamo andati all'università.
L'esame è andato benissimo e ieri sono usciti i voti, ho preso il massimo, sono fiera di me stessa e devo ringraziare Damián.
Il pomeriggio siamo andate a vedere gli allenamenti e le ragazze non si immaginavano di trovare tanti bei ragazzi.
Matías e Gonzalo sono venuti a salutarmi e abbiamo chiacchierato un po'.
"Siamo arrivate." Spegne la macchina Ana e io ritorno sul pianeta terra.
Il parcheggio, al contrario delle altre volte, è pieno, ma fortunatamente abbiamo trovato posto vicino all'entrata.
Scendiamo dalla macchina e io mi sistemo i jeans a vita alta.
Entriamo nel palazzetto e ci andiamo a sedere sugli spalti.
Le persone sono davvero tantissime, ragazzi e ragazze di tutte le età, non mi aspettavo così tante persone. I ragazzi di entrambe le squadre di stanno allenando nel campo e noto Damián molto concentrato.
Julio al suo fianco gli da una gomitata e lui si gira per incrociare il mio sguardo.
Gli sorrido spontaneamente e lui mi fa la linguaccia, mettendo in bella vista il piercing.
Scuoto la testa e tutti e due scoppiamo a ridere.
"Siete troppo belli." Dice Ana.
Io divento rossa e le stringo la mano.
La partita inizia e ha ragione Damián quando dice che e tutta un'altra cosa.
La folla urla entusiasta ad ogni canestro e devo ammettere che anche l'altra squadra è forte, sono spesso testa a testa.
"Lucas!" Urla Damián.
Lucas passa la palla a Leo e il gemello fa canestro.
Ci alziamo e iniziamo ad urlare entusiaste.
"Matías! Raul!" Continua ad urlare Damián e noto che è l'unico che urla in campo. La squadra è ben compatta e anche se Raul è una testa calda ascolta sempre Damián.
Quest'ultimo è zuppo di sudore e ha gli occhi che gli brillano.
La palla arriva a Damián e noto che mancano pochi secondi alla fine.
Damián lancia la palla ed entra perfettamente nel canestro prima che l'arbitro fischi la fine.
Tutte le persone sugli spalti iniziano a esultare e a battere le mani dalla gioia.
"Che ci fanno loro qui?" Domanda Reina con gli occhi in fiamme.
Seguo il suo sguardo e vedo Linda con le sue barbie che parlano con i fratelli Vega.
Mateo ci vede e tutti si voltano a guardarci. Linda si gira e muove le dita in segno di saluto, con un sorriso vittorioso sul volto.
Intercetto lo sguardo di Damián e noto che è su un altro pianeta.
Accanto a loro ci sono i ragazzi dell'altra squadra e quando vedo Damián avvicinarsi a loro non capisco il perché.
"Damián!" Urlo scendendo gli spalti per entrare nel campo appena vedo Damián dare un pugno sul volto di uno di loro.
Corro tra la folla e iniziò a farmi spazio per arrivare da Damián.
Ma che diamine sta facendo.
"Togliti." Un ragazzo gli da uno spintone e Julio si volta quando lo sente urlare.
"Non toccare mio fratello!" Gli si scaglia contro.
Damián si guarda intorno e poi gli arriva un pugno sullo stomaco. Io urlo e senza pensarci mi avvicino a loro.
Mi avvicino a Damián e lo supplico di lasciare perdere il ragazzo che è steso a terra.
"Due cretini." Un biondo della squadra avversaria prende in giro Damián e Julio e succede una cosa che non mi sarei mai immaginata che succedesse.
Lucas gli si mette davanti e gli intima di ripetere quello che è successo.
Il ragazzo gli scoppia a ridere in faccia e poi lo insulta.
Leo che è al suo fianco lo spintona, ma io riporto il mio sguardo su Damián che è una vera bestia sul ragazzo.
"Dam, ti prego lascialo stare." Gli afferro il braccio ma lui scrolla la mia mano.
"Ci penso io." Raul si mette in mezzo ai due e porta via Damián.
"Non ti azzardare mai più a dire certe cose sulla mia ragazza o ti uccido!" Urla e mi afferra la mano.
Io spalanco la bocca e Damián mi porta via.
"Da vicino è ancora più provocante." Dice ammiccandomi.
Io faccio una faccia disgustata e mi avvicino a lui.
"Mi spieghi che razza di problemi hai?" Gli urlo contro e Damián mi afferra per i fianchi.
"Bambola volevo solo divertirmi, non pensavo che il tuo ragazzo fosse uno psicopatico."
Un pugno gli arriva dritto in faccia e sia io che Damián restiamo sconvolti.
"Non ti hanno insegnato che bisogna portare rispetto alle donne?" Gli sputa contro Raul.
Poi si volta verso di noi.
"Portala via, ci penso io agli altri."
Damián annuisce e mi trascina fuori.
Quando usciamo lo osservo dalla testa ai piedi.
"Mi spieghi che ti è saltato in mente?" Gli urlo contro lasciando la sua mano.
"Io non ce l'ho fatta, okay? Quel ragazzo stava commentando il tuo corpo da quando sei arrivata e quando ha detto di volerti venire a parlare per portarti a letto, non ci ho visto più!" Urla indignato.
I suo verde è più scuro e ha le nocche bianche per quanto tiene i pugni stretti.
"Dam."
"No, angelo, io non ce la faccio a sentire un altro parlare così di te."
Mi raccolgo i capelli in una coda e inizio ad agitarmi.
"Non avresti dovuto picchiarlo! Soprattutto non ad una partita." Gli urlo contro.
"Stava parlando così viscidamente di te ed io avrei dovuto far finta di nulla?" Domanda allargando le braccia esasperato.
"Hai detto che sono la tua ragazza."
"Pensi che io ti ritenga una mia amica per caso?" Domanda inarcando il sopracciglio.
"Non abbiamo mai preso il discorso."
"Ci comportiamo come se lo fossimo o sbaglio?" Chiede ovvio.
Si è vero, ci comportiamo come una coppia, ma non pensavo che lui mi considerasse la sua ragazza.
"Si.." Dico in un sussurro.
"Non vuoi, angelo?" La sua voce adesso è leggermente inclinata.
I miei occhi incontrano i suoi e sento il cuore scalpitare.
"Ho paura." Ammetto.
"Di me?"
"No, di avere una relazione."
"Anch'io. Sono nuovo in questo genere di cose, ma so che voglio stare con te." Si avvicina e mi afferra il viso son entrambe le mani.
"Hai detto di non sapere amare."
"Insegnami ad amare, angelo." La sua bocca trova la mia e io incastro le mie mani tra i suoi capelli.
Mi afferra per le gambe e io le allaccio intorno al suo busto.
E non so quanti minuti passano quando ci stacchiamo, entrambi senza fiato.
"Non ci speravo quasi più." Sussurra sulle mie labbra.
Io mi stacco da lui e lo sguardo stranita.
"Ti spiegherò, giuro." Posa le sue labbra sul mio collo.
"Vieni con me." Mi mette giù e lo seguo.
Arriviamo nel retro del palazzetto e Damián entra negli spogliatoi.
Esce dopo poco con il borsone e le chiavi della macchina.
Arriviamo alla macchina e io salgo dalla parte del passeggero.
"Ci vorrà un po'." Dice onestamente.
"Ho tutta la notte." Dico sorridendogli.
Damián inizia a guidare e io accendo la radio.
La musica invade l'abitacolo, mi rilasso sul sedile e osservo Damián.
Mi ha appena chiesto di essere la sua ragazza e io ho accettato.
Non ho più avuto una relazione dopo Andrés, sono molto spaventata. Il problema principale è che io ho paura di star male, perché stavolta se dovesse finire male ci starei uno schifo.
Damián non è Andrés, starei seriamente male.
Purtroppo però nessuno è Damián e il mio cuore appartiene a lui, da sempre e spero per sempre.
Il mio colpo di fulmine, gli occhi che più amo al mondo.
Damián posa una mano sul mio ginocchio e io metto la mia sopra la sua.
"Non voglio che picchi nessuno per me, Dam." Dico giocherellando con le sue dita.
"Non lascerò che ti insultino." Serra la mascella e io ci passo la mano sopra. Lui si tranquillizza al mio tocco e si volta per baciarmi il palmo della mano.
"Fidati di me. Possono dire quello che vogliono, ma non avranno mai alcun tipo di attenzione da parte mia." Lo rassicuro.
"Potrei impazzire se dovesse essere così." Dice ridacchiando. Io scoppio a ridere e gli do uno schiaffo scherzoso sul braccio.
Cantiamo le canzoni che passano alla radio e parliamo del più e del meno.
Stare con Damián mi da un senso di tranquillità, starei con lui a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ormai è un po' che sta guidando e nonostante io sia molto curiosa, non voglio precludermi la sorpresa finale.
Quando inizio a riconoscere le strade davanti a me, non capisco perché Damián mi abbia portata qui.
La macchina si ferma nel mio vecchio liceo e mi volto per guardare Damián.
"Ero esattamente qui l'ultima volta che ho incontrato i tuoi occhi in questo liceo." Dice togliendomi il fiato.

Il mio destino sei tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora