Capitolo 17

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"Vi odio!" Un urlo fa voltare me e Damián.
Quest'ultimo mi afferra la mano, avvicinandomi a lui.
Leon è entrato nel capetto e tiene tra le mani una bottiglia di vodka.
"Ma guarda tu, il fratello di Lucas!" Continua sarcastico.
Il ragazzo al mio fianco sbuffa, mi tiene stretta la mano e si avvicina per riprendere la sua maglietta.
"Leon, torna a casa." Lo incoraggia Damián.
"Tornare a casa? Io non ho una casa, non ho più nessuno!" Urla disperato. Il suo petto fa su e giù per il respiro accelerato, dagli occhi scendono copiose le lacrime e io stringo forte la mano di Damián per poi lasciarla andare.
"Angelo." Sussurra.
"Lascia fare a me."
Leon si è seduto per terra, fissa il vuoto e io mi faccio coraggio, mi vado a sedere accanto a lui.
"Sono Blanca." Lui mi squadra e poi annuisce.
"Non mi interessa."
"Ami Lucas?" Chiedo diretta. Vedo il ragazzo accanto a me sussultare.
"Mi spieghi che vuoi?" Urla e Damián scatta nella mia direzione.
Io lo sblocco muovendo la mano nella sua direzione.
"Rispondi alla mia domanda." Dico duramente.
"Si, certo che lo amo. Era il mio ragazzo fino a poche ore fa." Lancia la bottiglia che si rompe in mille pezzi sull'asfalto del campetto.
"L'hai tradito." Damián lo guarda male e vedo gli occhi di Leon riempirsi di lacrime.
"Io non sono Lucas, io non ho nessuno."
"È qui che ti sbagli. Stando con Lucas avresti noi, una famiglia." Gli passo la mano sul ginocchio e lui mi guarda speranzoso.
"Mi basterebbe stare con lui, non sentirmi sbagliato."
"Vieni!" Damián gli porge la mano e Leon titubante la afferra per alzarsi da terra.
"Dove?" Chiede il moro.
"Seguici e basta." Damián afferra la mia mano e insieme ce ne andiamo via.
Arriviamo alla macchina di Damián e Leon sale dietro.
Il tragitto è silenzioso, nessuno fiata.
Quando arriviamo davanti casa di Leon non capisco che intenzioni abbia Damián.
Il biondo scende dalla macchina, io scendo titubante e lo stesso fa Leon.
"Apri." Indica il portone con la testa. Leon biascica e apre la porta. Saliamo le scale, un po' a rallentatore date le condizioni del moro e poi entriamo dentro casa.
Damián afferra Leon per la maglietta e lo porta in camera.
"Angelo! Vieni qui!" Urla ed io seguo il piccolo corridoio che porta alla stanza di Leon.
Le pareti blu regnano sovrane e il letto king size prende la maggior parte della stanza.
"Dimmi."
"Spogliati." Dice autoritario.
"Che?" Urliamo io e Leon.
"Mi hai sentito, spogliati." Mi indica Leon e io arretro.
"Damián ma ti sei bevuto il cervello?" Urla Leon.
"Perché, non ci andresti a letto?" Lo provoca Damián.
"Assolutamente no!" Dice disgustato.
"Grazie." Dico sarcastica.
"Tu non sei mai andato a letto con una ragazza." Lo addita Damián e Leon sbarra gli occhi.
"Tu lo dici solo per farlo credere agli altri. Bella è una tua amica e sicuramente ti starà reggendo il gioco." Continua Damián. Leon impallidisce e io capisco il gioco di Damián.
Inizio a togliermi la maglietta, certa che Leon non mi sfiorerà nemmeno con un dito.
Il moro davanti a me, fa saettare lo sguardo sul mio petto, coperto dal reggiseno e quando mi avvicino a lui, sbarra gli occhi.
"Copriti, ti prego." Dice con voce spezzata dal pianto. Io mi rimetto la maglietta e vedo Damián sorridermi di sottecchi.
"Leon, devi dire la verità a Lucas." Gli dico sedendomi accanto a lui.
Damián si mette poggiato alla parete e ci guarda.
"Mi odia e mi odierà ancora di più quando lo saprà! L'ho fatto stare così male, mi vergogno così tanto." La sbronza sembra essergli totalmente passata e mi si stringe il cuore nel vederlo così.
"E tu come diamine hai fatto a capire tutto?" Chiede urlando a Damián.
"Sono più le persone che guardano la mia ragazza che quelli che non la guardano e se ti fossero piaciute un minimo le ragazze l'avresti guardata. Non hai mai distolto il tuo sguardo dal suo, non ti veniva da guardarla, figuriamoci andarci a letto."
Io divento subito rossa e Leon si passa una mano sulla fronte.
"Lucas mi ucciderà."
Damián ridacchia per la reazione di Leon.
"E sarebbe anche ora!" Dice Damián.
"Potete accompagnarmi da lui?" Chiede supplicante.
Damián annuisce. Leon lo ringrazia e si dirige subito verso l'uscita.
Io mi alzo dal letto, esco dalla stanza ma Damián mi afferra il braccio.
"Dopo dobbiamo finire la conversazione." Dice serio.
Poso un casto bacio sulle sue labbra.
"Va bene." Arrivo da Leon e quando mi volto per vedere che fine abbia fatto Damián, lo trovò ancora fermo dove l'ho baciato.
Il suo sguardo si incastra nel mio e gli sorrido dolcemente.
Lui si riscuote e ci raggiunge.
"Andiamo da Roxy's, sicuramente è lì." Dice Leon.
Damián annuisce e lo accompagniamo fuori dal bar.
Il Roxy's è un bar vicino al nostro vecchio liceo, molti liceali si ritrovano lì durate il fine settimana.
Leon scende dalla macchina, quando vede che Lucas è seduto ai tavolini di fuori con Helena, si agita.
"Vai." Lo incita Damián.
"Non mi parlerà."
"Va da lui e basta!" Urlo. Lucas e Helena si voltano e quando ci vedono spalancano gli occhi.
Il gemello si alza dal tavolo e viene spedito verso di me.
"Perché state con lui?" Dice indicando Leon.
"Deve parlarti." Fa spallucce Damián.
"Abbiamo chiuso, non dobbiamo dirci nulla." La voce di Lucas è gelida.
"Lucas, parlaci. Cinque minuti." Lo invito.
"Mi vorresti spiegare cosa centri tu in questa storia?" Mi aggredisce. "Da quando sei arrivata ti sei sempre messa in mezzo in ogni situazione!"
Damián scatta verso il fratello e lo guarda male.
"Non parlarle così!" Gli ringhia contro e io spalanco gli occhi.
Lucas fa un passo indietro e guarda prima me, poi il fratello maggiore.
"Per una donna?" Ride sarcastico.
"Damián chiedigli scusa." Dico duramente.
"Ma.." cerca di ribattere.
"Nessun ma, lui è tuo fratello e io non sono nessuno. Ti aspetto in macchina quando avrete chiarito." Mi volto e salgo in macchina.
Stringo le braccia intorno al mio busto e lascio che le lacrime scendano copiose sul mio viso.
Io non ho una famiglia, Damián si e non lascerò che lui litighi con suo fratello per me, assolutamente no.
Dopo pochi minuti Damián sale in macchina e mette subito in moto.
Nel più totale silenzio io continuo a piangere e certo in tutti i modi di non farmi scappare nessun singhiozzo.
"Ti prego, smettila di piangere." Dice in un sussurro Damián.
Io mi asciugo le lacrime, ma queste non hanno intenzione di smettere di scendere sul mio viso.
"Non possiamo stare insieme, Dam." Dico facendomi sfuggire un singhiozzo.
"Cosa?" Urla accostando la macchina.
"Che diamine stai dicendo, angelo?"
"Damián io non ti metterò contro Lucas. So cosa vuol dire non avere una famiglia e tu non resterai senza per me."
Damián sospira e si avvicina a me.
"Non resterò senza famiglia, non pensarlo nemmeno per un secondo." Mi ammonisce.
"Stavi per litigare con Lucas." Balbetto.
"Lucas è un Vega. Quando si arrabbia dice cose che non pensa." Mi sorride per tranquillizzarmi.
"Io volevo solo farlo chiarire con Leon, si amano." Dico passandomi una mano tra i capelli.
"È arrabbiato con Leon, falli chiarire e verrà a chiederti scusa." Mette la sua mano sulla mia guancia, accarezzando con il pollice la mia pelle.
"Sono un disastro." Dico.
"Non voglio rinunciare a te, angelo."
Io mi beo del tuo tocco e incastro i miei occhi nei suoi.
"Non voglio essere un problema per te." Damián mi afferra per i fianchi, mi prende in braccio e mi mette seduta sopra di lui.
Con le gambe poggiate sul sedile del passeggero e la testa poggiata al suo finestrino lo guardo e scoppio a ridere.
"Mi farai prendere un infarto un giorno di questi." Gli dico continuando a ridere.
"Vieni qui." Incastra le sue mani tra i miei capelli e mi lascia un lungo bacio sulle labbra.
Quando ci stacchiamo abbiamo entrambi il fiatone. Damián sorride sulle mie labbra, mi abbraccia posando la testa sul mio petto.
"Ho bisogno di te, angelo." Il mio cuore inizia a battere ad una frequenza cardiaca inaudita. Le lacrime minacciano di uscirmi dagli occhi e quando lui alza la testa, spalanca i suoi.
"Perché piangi?" Mi domanda quasi spaventato.
"Damián, mi stai cambiando la vita." Prendo il suo volto tra le mani e unisco nuovamente le nostre labbra. Le sue braccia mi avvolgono il busto e gemo sulla sua bocca quando mi morde il labbro inferiore.
"Idiota." Biascico e lui scoppia a ridere.
"Andiamo a casa."
Mi tolgo da sopra di lui, mettendomi seduta sul sedile del passeggero e insieme andiamo verso casa sua.
"Andiamo!" Dico sorridente.
In pochi minuti siamo davanti al vialetto di casa sua.
Quando scendo dalla macchina mi trovo subito Damián davanti a me.
"Ti presenterò come la mia ragazza." Dice prendendomi per la mano e trascinandomi dentro.
Io spalanco gli occhi, poi scoppio a ridere.
"Dam, mi conoscono già tutti!"
"Non mi interessa!" Prende le chiavi di casa e entriamo nell'enorme villa.
Il silenzio regna sovrano e quando arriviamo al salone si inizia a sentire il caos.
I ragazzi sono tutti in salone, stanno guardando un film ma nessuno sembra fare caso alle immagini che passano alla tv.
"Blanca!" Bella, la sorella di Zoe, si alza dal divano e mi corre incontro.
Mi abbraccia e quando si stacca guarda le mie mani intrecciate con quelle di Damián.
Ci sorride, e poi torna dagli altri.
Julio è sdraiato per terra e Zoe sta sopra di lui.
"Io giuro che ti uccido!" Urla la mia amica. Julio si morde il labbro per non ridere e guarda la ragazza sopra di lui.
Damián mi guarda corrucciando le sopracciglia e io scoppio a ridere.
"Bambolina, calmati!"
"Calmarmi? Io ti faccio fuori e ti cavo gli occhi." Tutti scoppiano a ridere, ma Zoe continua a non dare peso agli altri.
Damián guarda Mateo e entrambi si avvicinano alla mia amica, la prendono da sotto le braccia e la alzano da sopra Julio.
"Lasciatemi!" Urla. Julio si alza da terra e guarda la ragazza davanti a lui, ancora in braccio a Damián e Mateo.
"Mi spieghi perché hai istinti omicida nei miei confronti?" Dice.
"Ti stavi per mangiare i miei popcorn!" Urla. Io scoppio a ridere, insieme alle altre ragazze e li guardiamo divertiti.
Julio spalanca la bocca e sia Damián che Mateo la lasciando andare.
"Poi un giorno mi spiegherai come hai fatto a farti atterrare da lei." Mateo prende in giro il fratello, ancora sotto shock.
"Smettila di guardarmi come se fossi pazza, pretendo le scuse al più presto!" Zoe addita Julio, e quest'ultimo alza gli occhi al cielo.
"Scusa, bambolina, se ho provato a prende i popcorn dalla tua ciotola." Alza le mani in aria e Zoe gli ammicca.
"Vedo che hai capito." Torna a sedersi tranquilamente sul divano e ci sediamo tutti.
"Avete notizie di Lucas?" Domanda Leo, visibilmente preoccupato.
"Sta parlando con Leon." Dice tranquillamente Damián.
"Che cosa?" Urla arrabbiamo Leo alzandosi in piedi. "Non dovevi permettere una cosa del genere!" Gli urla contro.
"È il suo ragazzo!"
"No! È un cretino che si è approfittato dell'amore di Lucas andando a letto con altre ragazze!" Il mio sguardo saetta su Bella, la quale si stringe le braccia intorno al busto.
"Lo ama!" Si mette in mezzo la ragazza.
"Ma smettila che ci sei anche andata a letto insieme." La guarda disgustato Leo.
"Non ti permetto di parlare così a mia sorella." Zoe si alza in piedi e si avvicina a Leo.
"Dico quello che voglio e come lo voglio." La guarda male.
"Leo, smettila!" Lo riprende Reina.
Damián al mio fianco si innervosisce.
"È andata a letto con il ragazzo di mio fratello!" Le urla contro. Reina fa un passo indietro e lo guarda male.
"Smettetela tutti!" Urla Julio.
"Ma siete impazziti? È di nostro fratello che stiamo parlando!" Continua imperterrito Leo.
"Saprà ciò che sta facendo." Dice pacatamente Mateo.
"Non dovevi lasciarlo parlare con quell'essere!" Leo si volta arrabbiato verso Damián.
"Leon non ha fatto nulla." Dice Damián.
"Damián!" Urla Bella.
"Non è mai andato a letto con nessuna ragazza!"
Bella si mette seduta sul divano e si passa le mani davanti alla faccia.
"Cosa?" Chiede Leo in un sussurro.
Tutti lo guardano perplesso e io sospiro.
"Abbiamo parlato con Leon e non è mai andato a letto con nessuna ragazza."
"E perché allora lei dici di esserci andata a letto?" Indica Bella.
"Perché è sua amica e lo copre." Spiego io.
Tutti gli sguardi si puntano su Bella e la ragazza inizia a piangere.
"È il mio migliore amico." Un singhiozzo gli sfugge dalle labbra e Zoe va subito da lei.
"Non ci sei mai andata a letto?" Chiede Leo in un sussurro.
"No."
Il campanello suona e Damián va subito ad aprire. Lucas, Helena e Leon entrano e Leo si scaglia subito contro quest'ultimo.
"Leo!" Urla Lucas prendendolo per le spalle.
"Devi stare lontano da mio fratello!" Urla.
"Leo!" Reina si mette in mezzo tra i due e Leo per sbaglio le da uno schiaffo.
Il silenzio cala sulla stanza e io spalanco la bocca.
Una lacrima solca il viso di Reina, poi guarda il ragazzo con astio.
"Che diamine ti è saltato in mente?" Gli urla contro. Leo diventa bianco come un lenzuolo e cerca di avvicinarsi a Reina, che indietreggia.
"Io non ti riconosco più!" Urla con gli occhi pieni di lacrime.
"Amore, io non volevo colpirti." Dice in un sussurro.
"Non avresti dovuto colpire nemmeno Leon!" Reina fa un altro passo indietro. "Io me ne vado."
Io e le ragazze, compresa Bella, la seguiamo e andiamo via con lei.
Quando usciamo dalla casa, sentiamo Leo urlare il nome della ragazza, ma Reina non si volta nemmeno una volta.
Continua a camminare senza fermarsi, finché non arriviamo vicino al nostro vecchio liceo.
Si siede su una panchina, inizia a piangere ininterrottamente e noi ci sediamo accanto a lei.
"Non ci posso credere!" Urla in lacrime.
"Reina, Leo era arrabbiato per suo fratello. Ti ama tantissimo." Le dice Ana dolcemente.
"La vedi la mia guancia?" Urla indicando il rossore sulla pelle bagnata dalle lacrime. "È stato il mio ragazzo!"
"Non voleva prendere te." Zoe cerca di farla calmare.
"Stava per picchiare Leon. Non si da regolare." Tira su con il naso.
"Ti starà cercando." Dico io.
"Voglio tornare a Barcellona." Si alza e inizia a camminare. "Ho voglia di stare sola." Ci ammonisce quando ci alziamo per seguirla.
Annuiamo tutte e quattro, e la lasciamo sola.
"Chiamo Julio." Dice Zoe prendendo il telefono.
"Leo è uscito e sta cercando Reina. Lucas e Leon gli hanno spiegato tutto e si è calmato." Tiriamo un sospiro di sollievo quando Zoe ci dice quello che gli ha detto Julio.
"Torniamo dai ragazzi, Leo la troverà."
Iniziamo a camminare verso casa e mando un messaggio a Damián per avvisarlo del nostro ritorno.

A Damián:
Dam, stiamo tornando.

Da Damián:
A dopo, angelo.

Il fatto che ogni volta usi il nomignolo che mi ha dato per chiamarmi, al posto del mio nome, mi fa sorridere come un ebete ogni volta.

Il mio destino sei tu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora