Capitolo 11.

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"Riesci a camminare?" Mi domanda Damián e io alzo gli occhi al cielo.
La gamba fortunatamente non ha subito nulla di grave, il fatto che avessi i pantaloni lunghi di jeans ha attutito molto la collisione dei vetri con la pelle.
Damián è in piedi davanti a letto, con solo un asciugamano in vita e il petto ancora bagnato per la doccia appena fatta.
Io non riesco a togliergli gli occhi di dosso e lui sembra apprezzare il mio sguardo su di lui.
Mi mordo il labbro inferiore e me lo immagino senza quell'asciugamano.
"Angelo?" Mi richiama. Io scuoto la testa e porto il mio sguardo sul suo volto.
Ha un ghigno malefico e si avvicina a me. Io in tutta risposta mi metto in piedi sul letto e mi avvicino a lui.
Mi prende per la vita e io ancoro le mie braccia dietro al suo collo e le mie mani tra i suoi capelli umidi.
"La smetti di farti paranoie? Grazie a tua mamma sto molto meglio." Gli lascio un bacio sulla guancia.
Sofia è un medico, e quando mi ha vista si è subito occupata della mia gamba, assicurandomi che non è nulla di grave ma che qualche cicatrice purtroppo rimarrà.
"Anche grazie a me." Dice passando il dito indice sul mio collo, fino ad arrivare allo zigomo ancora leggermente gonfio.
Il cuore perde un battito e gli occhi mi diventano lucidi.
"Devo tornare a casa." Dico prendono solo adesso consapevolezza di aver lasciato tutto a casa.
E poi sicuramente non posso restare qui.
"Cosa? No, assolutamente no!" Urla Damián e il gli faccio segno di abbassare la voce.
Si allontana da me, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
"Devo tornare per forza, ho lasciato tutto lì, devo riportare la macchina a mio papà e soprattutto non posso restare qui."
Damián si volta verso di me, mi guarda, poi si volta di nuovo e senza fiatare inizia a vestirsi. Io mi volto, leggermente imbarazzata e mi rendo conto di non avere nulla di pulito da mettermi.
"Dam." Lo richiamo ma lui mi ignora.
"Damián!" Dico con voce più alta. Ma lui mi ignora nuovamente ed esce dalla stanza.
Io spalanco la bocca dallo stupore e facendomi forza, esco anch'io.
Mi rendo conto solo ora di non aver visto altro di questa casa e non ho idea di dove andare. L'unica cosa che posso fare è tentare.
Una delle porte si apre e Julio sbuca, seguito da Mateo.
"B, tutto bene?" Mi domada e io annuisco.
"Dovrei farmi una doccia, ma non ho idea di dove sia il bagno e non ho nulla con me." Abbasso il mio sguardo sui miei piedi nudi e quando lo rialzo noto che i due fratelli si guardano confusi.
"Damián?" Mi domanda Mateo.
"Non lo so. Abbiamo discusso e se n'è andato." Presso le labbra in una linea sottile e vedo Mateo alzare gli occhi al cielo.
"Io lo vado a cercare." Mateo scende le scale sulla nostra destra e sparisce subito dopo.
"Vieni con me." Julio mi indica di seguirlo e io faccio con la velocità di una lumaca lo seguo, zoppicando leggermente.
Arriviamo alla fine del corridoio e Julio apre la porta davanti a noi.
Il bagno è enorme e immacolato.
"È il bagno di Lidia e Damián. Gli unici che riescono a tenerlo così pulito." Scoppia a ridere.
Io scoppio a ridere insieme a lui.
"Vado a chiamare mia sorella così ti porterà qualcosa di pulito da metterti e ti aiuterà a lavarti."
Mi sorride e mi lascia da sola in bagno.
Dopo qualche minuto entra Lidia e io le sorrido.
"Buongiorno." Mi sorride.
Ha i capelli raccolti in una coda alta ordinata e una semplice tuta per stare in casa.
"Ti ho portato un vestito, così starai più comoda. Vieni, ti aiuto a togliere la benda." Mi fa sedere sul water e pian piano mi toglie la benda.
Ha diciassette anni, quasi diciotto e non sembra per nulla schifata da ciò, anzi, sembra quasi esperta.
Apre un armadietto sotto il lavandino e ne tira fuori la cassetta del primo soccorso.
Disinfetta la mia gamba e poi la avvolge un una garza impermeabile.
"Hai litigato con Damián?" Mi domanda e io annuisco.
"Non mi farò i fatti vostri, ma se è arrabbiato con te è perché ci tiene." Mi aiuta ad entrare dentro la doccia e poi esce, lasciandomi il tempo di lavarmi.
Rimugino per tutto il tempo in cui mi lavo, sulle parole di Lidia e presa da un impeto di rabbia lancio un urlo.
Lo odio! Lo odio perché avrei voluto che ci fosse lui a farmi vedere dove fosse il bagno.
Lo odio perché avrei volto che fosse lui a portarmi qualcosa di pulito da mettermi.
Lo odio perché avrei voluto che mi medicasse lui la ferita.
E lo odio perché mi sto rendendo conto che lo vorrei sempre con me.
"Blanca, tutto bene?" La voce di Sofia mi risveglia dai miei pensieri ed io mi maledico mentalmente per questo scatto d'ira.
Io apro il box doccia e lei mi aiuta ad avvolgermi nel telo.
"Vieni ti aiuto io."
I suoi occhi azzurri, mi infondono dolcezza e vorrei solamente scoppiare a piangere.
"Grazie." Dico in un sussurro. Lei mi rivolge un sorriso amorevole e mi passa un asciugamano per i capelli. Li avvolgo e dopo avermi aiutata ad asciugarmi i capelli, inizia a medicarmi i tagli.
"Tesoro, non penso che potrai indossare i tacchi al matrimonio." Dice dispiaciuta. Io faccio un respiro profondo e le sorrido.
"Non c'è nessun problema." Fortunatamente il vestito è lungo e la fasciatura non sarà del tutto visibile.
"Mio figlio ha il fumo che gli esce dalle orecchie." Dice con un ghigno sul volto.
Io alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
"Abbiamo litigato poco fa."
Lei scoppia in una fragorosa risata e io la guardo confusa.
"Damián tiene molto a te." Dice continuando ad occuparsi della mia ferita.
"Perché tutti continuate a dirmelo?"
"Perché è così. Damián è sempre stato un ragazzo molto chiuso, non cattivo, ma chiuso e si lascia andare solo con la sua famiglia. Con te però è diverso, con te è se stesso.
Se fossi stata una qualunque non saresti nemmeno in questa casa ora." Sentenzia e io sento il cuore battere a mille.
"Non mi avrebbe lasciata in quelle condizioni."
Leí annuisce. "Si, ma probabilmente avrebbe chiamato un'ambulanza e non avresti dormito nel suo letto."
Le mie gote si arrossano e lei mi sorride nuovamente.
"Ti lascio vestirti. Se hai bisogno di aiuto per scendere, urla e qualcuno verrà ad aiutarti." Ride e io insieme a lei.
Chiude la porta del bagno e io mi alzo per guardarmi allo specchio.
I capelli sono leggermente mossi, ancora un po' bagnati e sono l'unica cosa in ordine. Ho gli occhi gonfi, le labbra arrossate, per non parlare del mio zigomo che si sta annerendo.
Sbuffo e indosso il vestito che mi ha dato Lidia.
È molto semplice, di jeans, leggermente stretto in vita e la gonna è ampia e fresca.
Mi lavo i denti con uno spazzolino che mi hanno dato e quando mi guardo allo specchio mi sento molto meglio.
Prima di uscire dal bagno, apro le finestre e metto tutto in ordine. Questa famiglia mi sta dando tanto e io non voglio sembrare ingrata.
Esco dal bagno e inizio a scendere le scale. La fasciatura è appena fatta, ma devo ammettere di sentirmi molto meglio.
"Siamo qui!" La voce di Sofia mi arriva alle orecchie e la vedo intenta a muoversi nella grande cucina.
Damián la sta aiutando e io quando lo vedo, decido di ignoralo.
Mi siedo insieme agli altri e noto che il padre non è presente.
Hanno preparato una colazione interamente salata e il mio stomaco si torce quando la vede. Mangerei schifezze sempre, ma non a colazione.
Leo e Lucas sembrano ancora addormentati e io non mi stupisco più del fatto che siano così simili in tutto quello che fanno.
Prendo una tazza di caffè e inizio a berlo in totale silenzio, ascoltando i discorsi sugli ultimi dettagli del matrimonio.
Quando a tavola arrivano anche Damián e Sofia, quest'ultima si mette a capotavola alla mia destra e Damián alla mia sinistra.
"Stanno arrivando le altre." Julio si avvicina al mio orecchio e io sussulto.
Non ho sentito nessuna delle ragazze e non voglio dire loro cosa mi è successo, ma sarà impossibile.
"Vi ringrazio, davvero. I miei genitori sono tornati e io dopo colazione torno a casa. Siete stati davvero degli angeli." Li ringrazio e loro mi sorridono amorevolmente.
"Torni da sola?" Mi domanda Sofia e io annuisco.
"Si, tornerò domani per il matrimonio."
"Vado io con lei."
Io e Damián rispondiamo all'unisono e la madre si trattiene dal ridere.
"Ho la macchina di mio papà, Damián."
Lui scrolla le spalle e beve il suo caffè.
"Ti seguirò con la mia, semplice."
"No, vado da sola."
"Inutile che sprechi il fiato, verrò comunque." Si alza da tavola e torna in cucina.
Io sbuffo e noto tutti gli occhi puntati su di me.
"Che c'è?" Domando spazientita.
"È cotto!" Batte le mani Julio entusiasta. Meteo scoppia a ridere e insieme a lui tutti gli altri.
"Siete pessimi." Mi alzo anch'io da tavola e vado da Damián in cucina, cercando di farlo ragionare. Non può venire.
"Damián seriamente, non puoi venire." Dico e vedo le sue spalle irrigidirsi.
"Perché?" Si appoggia al piano della cucina e io di fronte a lui.
"Te l'ho detto. Mia mamma è molto suscettibile, preferisco non farla arrabbiare nuovamente." Cerco di far sembrare il tutto il più normale possibile, ma al solo pensiero di rivederla, ho paura.
"Perché ti ha ridotto così?" Mi domada.
"Non l'ha fatto apposta." Mento abbassando lo sguardo. Non riesco a guardare quei smeraldi e mentire.
"Blanca."
"Damián non replicare, va bene? Stai con la tua famiglia, io devo andare." Faccio leva con tutta la mia forza sulla gamba buona e dopo aver salutato tutti, recupero le chiavi della macchina di mio papà e me ne vado.
Dopo circa quindici minuti parcheggio nel vialetto e la bile mi sale in gola.
Chiudo la macchina ed entro dalla porta sul retro, come al solito è aperta. Quando entro cerco di fare il più piano possibile e trovo mamma addormentata sul divano con una bottiglia di vodka sulle gambe, sicuramente vuota.
Storco il naso e a fatica salgo le scale. Mi chiudo in camera e dopo qualche minuto sento la porta aprirsi e mi volto in preda al panico, si è svegliata.
"Damián." Dico sussurrando.
I suoi occhi sono in fiamme e mi guardano arrabbiati.
"Tua mamma beve." Dice sputando queste parole con odio.
Io abbasso lo sguardo, vergognandomi immensamente.
Damián si avvicina a me e con le dita, mi alza il mento.
"Prendi la valigia, ce ne andiamo." Sentenzia e io scuoto la testa.
"Non mi farà nulla." Balbetto.
Un tonfo ci fa sussultare e Damián mi fa scudo con il suo corpo.
"Brutta ragazzina!" La porta si spalanca e quando mia mamma vede Damián, impallidisce.
"E tu chi sei?" Domanda con voce suadente, tanto da farmi venire il vomito.
Damián in tutta risposta mi afferra la mano e intreccia le sue dita con le mie.
"Damián Vega." Risponde con voce dura il ragazzo al mio fianco.
Mia mamma si passa la lingua sulle labbra secche e squadra Damián.
"Sei molto carino, sai?"
Io stringo la mano a Damián e lui non distoglie lo sguardo da mia mamma.
"Si." Risponde con noncuranza.
"Sai, se mia figlia non dovesse soddisfarti, io sono giù." Si avvicina ma Damián fa un passo indietro.
Mia mamma scoppia a ridere e poi esce dalla stanza.
Non mi sono nemmeno resa conto di aver trattenuto il fiato, finché non lo butto fuori.
"Scusami, ti prego, scusami." Guardo Damián con occhi supplicanti e lui mi attira tra le sue braccia. Mi stringe forte a se e io inizio a piangere.
Mi afferra da sotto le ascelle e mi prende in braccio a mo di sposa. Si siede sul letto con me in braccio e io metto il viso nell'incavo del suo collo.
"Ti prego. Scusami." Continuo e lui mi stringe.
"Torna a casa con me. Ti supplico, angelo."
I suoi occhi verdi mi guardano e sperano che io gli dia una risposta positiva.
"Juliana!" La voce di mio papà mi arriva alle orecchie e scendo dalle gambe di Damián.
Apro la porta e scendo le scale, sento la presenza di Damián alle mie spalle e sono felice che ci sia lui.
"Blanca, tesoro!" Mio papà viene nella nostra direzione e si blocca quando vede la mia gamba fasciata.
"Cosa le hai fatto?" Urla contro il ragazzo al mio fianco e io spalanco gli occhi dallo stupore.
Mio padre va nella direzione di Damián, il quale ha gli occhi in fiamme.
"Non mi azzarderei mai a sforare con un solo dito sua figlia, come nessun'altra donna!" La durezza nelle parole di Damián mi fa venire i brividi.
"È anche un gentiluomo." La voce starnazzante di mia mamma interrompe il litigio tra i due e mio padre guarda prima lei e poi me.
"Cos'è successo?" Mi domada.
"Sta zitta!" Urla mia mamma.
"Nulla, papà." Sento la presa di Damián farsi salda sulla mia vita e mi sento al sicuro.
"Blanca.." mi supplica mio padre.
"Mi è caduta una bottiglia e tua figlia non ha visto dove metteva i piedi ed è caduta sui vetri prima che riuscissi a pulire." Spiega mia mamma con una scrollata di spalle.
Gli occhi di mio padre si spalancano e poi guarda me.
"È vero?"
"No." Risponde Damián al posto mio. Lui non sa cos'è successo, ma sa per certo che non è la verità.
"Mi ha dato uno schiaffo e sono caduta." Dico con voce flebile.
Mio padre stringe i pugni e guarda la moglie.
"Eri ubriaca?" Lei annuisce, portandosi i capelli davanti al volto e mio papà si avvicina a lei. Le da un bacio tra i capelli e lei scoppia a piangere.
"Non volevo! Ero fuori di me, amore, tu lo sai che quando sono in quello stato faccio cose che non vorrei fare." Mio padre la culla tra le sue braccia e io sento il mondo cedermi sotto i piedi.
Dovrebbe abbracciare me in questo momento.
"Blanca, tua mamma non l'ha fatto apposta." La giustifica.
Io prendo fiato e mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Annuisco e guardo Damián.
"Ti prego, andiamo via."
Lui annuisce e dopo aver prenso le mie cose, ce ne andiamo.
Il viaggio in macchina e silenzioso e sinceramente preferisco non parlare.
Le immagini di ciò che è successo prima mi passano per la mente e la bile mi sale.
"Ti prego, accosta." Damián fa come gli dico è appena la macchina si ferma, io scendo, ho bisogno di aria.
Le lacrime escono copiose dai miei occhi e Damián si affretta a venire da me. Mi prende in braccio e mi fa sedere sul sedile.
I suoi occhi verdi mi guardano e sento il cuore battere forte.
"Supererai tutto, tutto." Io incateno i miei occhi ai suoi e lui mi fa un lieve sorriso.
"Non sei più sola." Mi lascia un bacio sulla fronte e io gli circondo il busto con le braccia.
Si stacca da me e mi prende il viso tra le mani. Con i pollici mi asciuga gli occhi e mi sorride.
"Scusa se prima mi sono arrabbiato con te e ti ho lasciata sola." Abbassa lo sguardo.
Io passo le mani sul suo busto e lo avvicino a me.
"Portami all'inferno." La sua bocca si scontra con la mia e io sento il suo cuore battere incessantemente contro il mio palmo.
È un bacio dolce e passionale allo stesso tempo, di lingue che si cercano e di parole non dette.
Con questo bacio, mi fa capire che ci sarà, ci sarà sempre per me.
Quando si stacca da me i suoi occhi incontrano i miei e mi sorride maliziosamente.
"Di che hai fatto così solo per farti baciare da me!" Sentenzia e io scoppio a ridere.
Prendo fiato e lo abbraccio nuovamente.
"Grazie." Lui mi lascia un altro bacio a fior di labbra e poi torna al posto del guidatore.
Quando torniamo in casa Vega, ci sono tutte le ragazze e mi guardano sconvolte.
"La vostra amica è caduta su una bottiglia di vetro fuori casa sua!" Dice guardando le mie amiche.
Loro vengono nella mia direzione e mi abbracciano.
"La solita imbranata!" Mi prende in giro Ana e tutte scoppiano a ridere.
"Ma non avevi detto che saresti tornata a casa?" Domanda Mateo inarcando il sopracciglio.
"Abbiamo trovato i suoi genitori, molto impegnati." Dice Damián facendo scoppiare tutti a ridere.
Mi mette il braccio intorno alle spalle e io gli sorrido grata per il suo aiuto.
"La cerimonia inizia alle 18 e sono le 13!" Urla Lidia e le ragazze vanno nel panico.
Iniziano tutte a correre insieme alla minore della famiglia Vega e vedo Damián agitarsi.
"Tutto bene?" Domando e lui abbozza un sorriso.
"Sono un po' agitato." Dice sincero.
"Siete molto legati?"
"Sarò il testimone." Dice fiero di se e io spalanco la bocca. Devono avere un rapporto bellissimo se ha scelto lui come suo testimone di nozze.
"Damián! Sta arrivando Felipe." Dice entusiasta Julio.
"Non è con Thiago?" Domanda confuso.
Julio scuote la testa e sembra un bambino dentro un negozio di caramelle.
"Dai idiota, lasciala in pace e vatti a preparare!" Trascina il fratello via e io scoppio a ridere.
Non ho idea di chi sia Felipe, ma sono certa che lo scoprirò presto.
"Blanca, lascia in pace mio fratello e vieni subito qui!" Urla Lidia e io alzo gli occhi al cielo.
Salgo le scale e dopo circa tre ore, siamo tutte pronte.
Lidia indossa un abito lungo rosa cipria ed è un vero incanto. Ha un scollo a forma di cuore ed il corpetto ricoperto di perle, la gonna scende ampia in tulle e indossa un paio di scarpe argentate con il cinturino alla caviglia.
I capelli biondi sono legati in una treccia elaborata e il trucco è molto forte sugli occhi, ma stupendo perché li accentua. Io, Zoe e Ana abbiamo optato per acconciature molto più semplici e un trucco più chiaro sugli occhi e più accentuato sulla bocca.
Mi guardo allo specchio e nonostante la fasciatura alla gamba, mi sento molto bella.
I capelli neri sono lisci e le due ciocche davanti sono portate indietro in due semplici treccine e gli occhi sono valorizzati da molto mascara con un filo di ombretto sui toni del marrone. Le labbra sono il tocco forte, colorate con un rossetto color rosso ciliegia.
"Lidia, ti vuoi muovere." Un ragazzo fa irruzione dentro la camera e quando ci vede spalanca la bocca.
Ha i capelli biondi e gli occhi grigi, è alto almeno quanto Damián e ha un sorriso stupendo.
Indossa uno smoking e ha i capelli tirati indietro con il gel.
"E voi chi siete?" Domanda malizioso.
"Felipe!" Urla Lídia felice e si lancia tra le braccia del ragazzo.
"La mia bambina." Gli da un bacio sulla fronte e poi lui rivolge nuovamente il suo sguardo su di noi.
Poi lo posa su di me e mi sorride.
"Felipe Vega, piacere." Mi porge la mano e io ricambio.
"Blanca Díaz." I suoi occhi grigi mi squadrano e si passa la lingua sul labbro inferiore.
"Hai già un accompagnatore?" Mi domada inclinando leggermente la testa.
"Oh si." Risponde Zoe alla mie spalle e le ragazze scoppiano a ridere.
Felipe inarca il sopracciglio e poi la porta si apre nuovamente.
I fratelli entrano e sono davvero bellissimi. Indossano tutti e cinque lo smoking e sono di un'eleganza strabiliante.
Il mio sguardo viene catturato da Damián, il quale ha lo sguardo già inchiodato su di me.
I capelli biondi sono lasciati ribelli, a differenza di quelli di Felipe e lo smoking gli ricade perfetto sulle spalle.
"E chi sarebbe?" Domanda Felipe guardandomi.
"Il biondo dietro di te." Indico il ragazzo e Felipe si volta.
"Te la sei scelto davvero bella, cugino!" Gli da una pacca sulla spalla e Damián lo guarda male per poi scoppiare a ridere.
"Io sono sconvolta!" Dice Reina e Felipe di volta verso di lei.
"Tesoro, tu non mi vieni ad abbracciare?" Reina si fa spazio tra di noi e si butta tra le braccia del ragazzo.
"Sei ancora più bella!"
"Okay, adesso basta." Leo si avvicina alla sua ragazza e le mette un braccio intorno alla vita.
"Finalmente hai capito che non devi fartela scappare." Batte il cinque al cugino e noto accanto a me, Helena rossa come un peperone.
Ana lo guarda e poi si presenta, lo stesso fa Zoe e lo sguardo in più che riserva al ragazzo, non passa inosservato a Julio.
"Andiamo?" Domanda quest'ultimo e ci affrettiamo tutti ad uscire. Io rimango alla fine insieme ad Helena.
"Perché non ti sei presentata?" Le domando e lei si tocca le guance, ancora color porpora.
"Mi sono vergognata da morire." Dice mordendosi il labbro.
"Effettivamente è molto carino." Dico e sento qualcuno davanti a me schiarirsi la voce, per poi girarsi a guardarmi.
"Scusa?" Damián mi guarda con il sopracciglio inarcato.
Noto accanto a me Helena che se la svigna.
"Ciao anche a te!" Lo prendo in giro.
"Sei bellissima." Dice e io trattengo il fiato. Non l'ha detto davvero.
"Si, ovviamente." Faccio un gesto della mano per liquidarlo e lui mi afferra la mano per farmi girare a guardalo.
"Sono serio." Si abbassa fino ad essere alla mia altezza e mi bacia la fronte.
"Andiamo." Mi prende la mano tra la sua e mi aiuta a scendere le scale.
Quando scendiamo Sofia ci aspetta nel suo semplicissimo vestito color carta da zucchero, con i capelli raccolti ordinatamente detto e valorizzati da dei punti luce.

***
La cerimonia è stata davvero commovente.
Il padre dei fratelli, non era presente in casa poiché è uscito stamattina presto dato che la nipote ha richiesto espressamente che fosse lui a celebrare l'unione.
Estrella, la sposa, è davvero bellissima.
I capelli biondi sono stati acconciati in modo semplice, così come il trucco, che verteva nell'accentuare gli occhi grigi.
Il vestito, categoricamente bianco, aveva un taglio a sirena con lo scollo a cuore. Il corpetto e la gonna sono ricoperti di piccoli svarosky che le danno un'aria davvero semplice e pulita.
Damián e Felipe sono stati i testimoni della sposa, mentre i fratelli dello sposo, Thiago, sono i suoi fratelli.
Felipe ho scoperto essere il fratello gemello di Estrella e hanno la stessa età di Damián.
"Damián è davvero bellissimo." Mi irrigidisco quando sento una ragazza che commenta alle mie spalle.
"Anche Julio non è da meno."
Zoe al mio fianco mi stringe la mano e io la stringo a lei di conseguenza.
"Dopo vado a parlarci. Sai, per rimembrare i vecchi tempi." Dice sghignazzando la prima e io spalanco leggermente le labbra.
"Voglio farmi Julio Vega nel bagno della sala." Zoe al mio fianco mi stritola la mano e io la lascio subito.
"Che finezza!" Dico girandomi verso entrambe.
Le ragazze mi guardano e quando riconosco Viola, l'ex di Damián, il fiato mi manca.
Zoe come me spalanca gli occhi e la osserva.
"Qualche problema per caso?" Domanda osservandomi. Io raddrizzo la schiena e le rivolgo uno sguardo truce.
"Tutto bene?" Julio sbuca alle mie spalle e la ragazza accanto a Viola sembra svegliarsi.
"Ciao Julio." Lo saluta civetta.
Julio la osserva e poi punta lo sguardo su me e Zoe.
"Ciao Yolanda, ciao anche a te Viola." Quest'ultima mi guarda con aria di sfida e io scrollò le spalle, mantenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi color carbone.
"Ripeto, tutto bene?" Domanda Julio.
"Si, amore, andiamo." Zoe mi prende per mano e ci lascia tutti senza parole per quello che le esce dalla bocca, compreso Julio.
Lei invece è molto tranquilla.
Quando ci siamo allontanati da quelle due, Julio ci blocca e Zoe inizia a inveirgli contro.
"Ma ti sembra normale che io debba sentire che una qualsiasi ragazza dica di volerti portare a letto?"
Julio spalanca gli occhi e guarda Zoe come se avesse una seconda testa.
La mia amica lancia un urlo strozzato e poi se ne va.
"Ma che diamine è successo?" Mi domanda riferendosi al comportamento di Zoe.
"Non ne ho idea." Dico sinceramente.
Il mio sguardo si posa su Damián che sta intrattenendo una conversazione con Viola e i miei occhi si infuocano.
Lei si sporge verso di lui e gli tocca la giacca dello smoking, e lui pende letteralmente dalle sue labbra.
Viola è sempre stata una bella ragazza, con le curve al posto giusto e a distanza di anni non è cambiata di una virgola.
"Siete due idioti." Dico a Julio e lui si volta nella mia stessa direzione.
"Blanca!" Mi richiama quando io ormai sono andata via.
Non voglio sentire nulla, se vuole stare con lei, è più che libero di farlo.

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