20 CAPITOLO

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Io: buongiorno

Saluto tutti sperando che in realtà non mi rispondono, odio che la gente mi parli di prima mattina

Tinus: ciao piccola

Mi da un bacio sulla guancia e mi porge una tazza, dal profumo riconosco già che è un cappuccino

Io: ti amo

Dico dandogli un bacio sulla guancia

Jonathan: ma quindi siete tornati insieme?
Io: non ci siamo mai lasciati, siamo solo stati divisi per un po' di tempo
Tinus: troppo tempo

Mi abbraccia e io intanto prendo lo zucchero e lo metto nel mio amato cappuccino

Io: vediamo chi indovina tra voi due

A questa semplice esclamazione vedo Jonathan e Isac dimenarsi per la curiosità

Io: cosa amo di più, vostro papà o il caffè?
Tinus: questa è cattiva
Jonathan/Isac: papà!
Tinus: no, ama più il caffè
Io: ha ragione, ma dopo tutto non posso farci niente, lo conosco da troppo tempo

Martinus esce per portare i bambini a scuola e io rimango sola.

Accendo il computer e mi metto a scrivere il continuo di una storia che tralasciai molto tempo fa, mi sento sola e stanca, quindi decido di sdraiarmi sul divano un attimo, cosa che mi porta a riaddormentarmi

Tinus pov

Torno a casa e parcheggio

Io: amore..

Abbasso subito la voce quando la vedo che dorme sul divano, anche se sembra molto agitata, mi tolgo il giubbotto e quasi non mi viene un infarto quando la sento urlare

Niky: madonna, basta, non dormo più, fanculo!

Si alza e appena mi vede sbianca

Io: tutto bene?
Niky: si.

Dice secca e va verso la macchinetta del caffè

Io: hei.. Ti va se parliamo un po'?

Niky si gira e per un'attimo mi guarda insicura, ma poi si avvicina a me e capisco che acconsente, ci sediamo per terra uno davanti all'altro

Io: non è la prima volta, vero?
Niky: cosa?
Io: che fai incubi

Niky sospira

Niky: no, li faccio ogni notte, lo psicologo mi ha prescritto delle pastiglie che dovrebbero aiutare, ma dato che il mio corpo si è abituato a questa medicina devo fare uno stop di due settimane
Io: da quando hai questi incubi?
Niky: da il giorno dell'incidente
Io: cazzo, sapevo che sapessi tenermi segrete le cose, ma non pensavo così tanto
Niky: ma anche se te lo avessi detto cosa sarebbe cambiato?
Io: ti avrei provato ad aiutare
Niky: e come? Non credo sia così facile

Ha un tono molto rassegnato, come se dovesse fare questi incubi a vita

Io: lo so, non ho mai detto che lo sarebbe stato, ma semplicemente anche facendo qualcosa di stupido per renderti anche per un secondo felice lo vorrei fare
Niky: in realtà hai già fatto abbastanza senza manco saperlo
Io: in che senso?
Niky: non so se sono collegate le cose, ma ieri quando sono venuta da te e mi sono addormentata tra le tue braccia non ho fatto nessun incubo
Io: ma avevi preso la pastiglia?
Niky: si.. Pensi che abbia fatto effetti in ritardo?
Io: boh, potremmo provare
Niky: no.. Adesso no, non sono dell'umore, dopo questi ultimi sogni voglio evitare per un'attimo di dormire
Io: che vuoi fare?
Niky: evitare di deprimermi…
Io: ma cos'è che hai sognato?
Niky: ho.. Ho sognato le solite cose 
Io: che sarebbero?
Niky: la bambina, te e i bambini 
Io: e cos'è che ti turba di solito?
Niky: proprio ciò che succede in questi sogni, a volte rivivo l'incidente in modi diversi o meglio, ciò che succede dopo, tipo che c'eri in macchina pure tu e siete morti tutti tranne me o uno degli ultimi sogni.. Quello di ieri sera, c'eravate sempre voi e la bambina e lei voleva che mi suicidassi

Le scende una lacrima che le riga il viso

Io: hei, non piangere, quella non è la realtà e mai lo sarà
Niky: lo so, ma questi sogni ma fanno sempre rimanere di merda
Io: vieni con me

Ci alziamo e le prendo la mano e la porto in camera

Io: siediti

Lei lo fa e io prendo il cellulare e ci attacco le cuffie e gliene porgo una

come mi sono rinnamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora