46. ᴊɪᴍɪɴ

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L'ultima volta che entrai nell'appartamento di Taehyung, ricordo che Jungkook mi chiamò mezzo ubriaco per chiedermi se stessi tornando a casa e se ancora lo amassi. Mi scombussolò enormemente, tant'è che se dovesse telefonarmi adesso, io probabilmente non gli risponderei.
Sono sereno e a mio agio tra le sue braccia, nonostante non siano quelle che vorrei mi stringessero.

Stiamo guardando un film seduti sul suo divano, ma nessuno dei due sta preparando realmente attenzione. Io cerco di trovare la mia pace in lui e lui è troppo impegnato ad accarezzarmi e a rilasciare piccoli baci tra i miei capelli.

«Sono contento che tu sia qui stasera.» mi sussurra dolcemente all'orecchio.

«Anch'io.»

«Dov'è andato a finire il Jimin spavaldo e spensierato dei primi tempi? Uhm?»

Come potrei spiegargli che una parte di me la possiede colui che adesso è chilometri e chilometri di distanza da noi? Una parte di me si è strappata dalle mie membra ed è rimasta lì con lui, tra i suoi mille dubbi e poche certezze.

Al diavolo tutto.
Non siamo stati, non siamo e non credo che saremo mai qualcosa di più di due dannati per le proprie miserie.

Salgo in cima alle sue gambe e accolgo la sua nuca tra le mie mani per avvicinarmi al suo orecchio. Nel frattempo, il profumo che emana il suo collo e le sue ciocche brunastre mandano letteralmente in bestia il mio essere. Vorrei che il mio cuore gridasse il suo nome. «Voglio davvero questo. Non ti sto usando.»

Le sue dita varcano la soglia della mia maglia e senza timore e fretta mi sfiorano la schiena. Il suo sguardo, però, mi ha già spogliato, mi ha già portato ad un altro livello d'intensità e magnificenza. «C'è sempre un secondo fine.» percepisco la sua lingua strusciare lungo la zona del mio collo e sospirare mi sorge naturale. Lo abbiamo già sperimentato e sa dove colpirmi.
«Alla fine è come se ci stessimo usando a vicenda: io voglio fare sesso con te e tu anche, non c'è molto da aggiungere o di cui scusarsi.»

«Volevi farlo da quando mi hai rivisto, non è vero?» chiedo e al contempo sfilo dalla tasca del mio jeans l'accendino e una sigaretta dal pacchetto che ho comprato qualche giorno fa. Non fumo più così spesso, ma ogni tanto insorge quel desiderio nocivo e devo soddisfarlo.

«Non mi sono mai arrampicato sugli specchi e quindi la risposta è affermativa.» io gli sorrido, mentre tengo stretta la sigaretta tra le mie labbra per accenderla. «Mi ritieni uno stimolante? Quando sei con me vuoi scopare, vuoi fumare o vuoi le coccole. Dovrei ritenermi fortunato e iniziare a farmi il segno della croce?»

«Rimarrai con il dubbio.»

Aspiro e lascio che questa sostanza nociva mi riempi i polmoni ed esca attraverso le mie narici. Come si smette di amare take sensazione?
Poco dopo Taehyung mi estorce la sigaretta ed attrae all'interno della propria bocca una certa quantità di fumo che rigetta seducentemente nella mia, in una sorta di bacio di fumo. Condividiamo vizi, saliva e bollenti carezze. Che io abbia trovato eccitante questo gesto è un dato di fatto, non posso negarlo.
Ripeto la sua stessa azione qualche istante dopo, riversando il fumo dentro la sua cavità orale.

Quando ritorniamo a baciarci, avverto un sorriso. Lui ha sorriso ed ora fissa i miei occhi con uno sguardo che solo in parte riesco a decifrare: brama, e poi adorazione?

«Come ti è sembrato?»

«Eccitante.» confesso, mentre consumo il resto della sigaretta che getto nel posacenere del tavolino. «Fra le tue esperienze "americane" c'era anche questa?»

«Sì, ma è stato più eccitante con te che con quei ragazzi.»

«Quei ragazzi?» domando incuriosito.

«Tu lo sai, io vivo la mia sessualità in maniera molto aperta e scopare con due ragazzi non è stato un qualcosa a cui mi sono sottratto. L'ho fatto e non me ne pento, e poi non sono in cerca di amore o di una relazione.» sbottona i miei jeans e nell'attimo seguente sento le sue mani che palpano lentamente i miei glutei. «Pensi di star tradendolo?»

Non mi sorprende che mi abbia chiesto ciò perché chi si sofferma a guardarmi, saprà sicuramente come mi sento. L'espressività è sempre stata una delle mie tante croci.

«In un certo senso sì.»

«Ma sai che non è così, cioè tu non lo stai tradendo. Voi due non state insieme.»

«È da pazzi e ne sono cosciente.» sbuffo infastidito per poi inclinarmi in avanti, verso il suo volto immerso in un bagno di estasi e bramosia. Introduco la mia lingua all'interno della sua bocca e lascio che le cose, che entrambi vogliamo, facciano il loro corso.

«Jimin, l'amore è una divina pazzia e quindi nessuno può biasimarti.»

«Sembri parlare per esperienza.»

«Mi sono innamorato soltanto una volta nella mia vita e quindi posso capire ciò che senti.»

Trovare persone che siano in grado di comprenderti, anche solo con uno sguardo o una minima parola detta, dovrebbe capitare a chiunque almeno una volta nella propria esistenza. Taehyung è una manna dal cielo.

«Allora, sai anche che vorrei dimenticare tutto.»

«Questo non è possibile, a meno che tu non venga colpito da un'amnesia improvvisa, però puoi sempre andare avanti e porre la tua attenzione su altro.» un sorriso brillante e ammiccante appare tra le sue labbra lievemente carnose. «Potresti o meglio, potremmo porre l'attenzione su noi stessi e toglierci l'eccitazione di dosso, no?»

In risposta mi disfo della sua e della mia maglia, gettandole a casaccio sul pavimento. «Qui o in camera, Signor Kim?»

«Qui e in camera.»

Quando arriverà il momento, riaffronterò le mie emozioni, ma per adesso preferisco cogliere l'attimo fuggente.

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𝑷𝒉𝒐𝒆𝒏𝒊𝒙 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora