Dal finestrino prevalentemente appannato del taxi, in cui io e Jungkook siamo saliti una volta usciti dall'aereoporto, riesco ad intravedere una Parigi in preda ad un temporale. Pensavo che a darci il benvenuto potessi esserci una calda giornata di sole, ma trovo solamente tante nuvole e tanto freddo.
Poggio la mia tempia sul vetro e stringo le spalle infreddolito, consapevole finalmente di essere dall'altra parte del mondo insieme alla persona che amo e alle prese con un futuro ancora incerto.Questo è ciò che voglio per me, per la mia vita? Mille dubbi mi assalgono senza freni e le mie sicurezze crollano come castelli di sabbia in mezzo al mare.
Il tempo mi darà le risposte
che cerco.«Vieni più vicino, Jimin.»
La sua richiesta mi coglie di sorpresa, ma stupido innamorato quale sono – lo stesso che non ci ha pensato due volte prima di addormentarsi tra le sue braccia durante il resto del volo – mi avvicino a lui che mi avvolge sotto il calore del suo braccio, come un'ala protettrice, il mio porto sicuro. Socchiudo le mie palpebre, cullandomi con il suono del suo regolare respiro e le carezze che la sua mano imprime sulla mia guancia. Che qualcuno renda questi istanti eterni, non voglio smettere.
«Desidero che tu tenga a mente questo: non so che pensiero si sia fatta tua madre su noi omosessuali dopo la vicenda di tuo padre, ma sappi che io non mentirò sul mio orientamento sessuale e tantomeno sui miei sentimenti.» decido di mettere in chiaro sin dal principio. «Se mai dovesse chiedermelo, io non mentirò. Il lavoro è secondario rispetto alla mia serenità d'animo.»
«Detto con totale sincerità, non so che mentalità abbia attualmente a riguardo. Dopo ciò che è successo, l'argomento non è più uscito, ma a prescindere dal suo pensiero tu non devi mentire. È giusto rispettare sé stessi.»
Io mi limito ad annuire ansiosamente.
Non voglio mentire, ma non voglio neanche essere e sentirmi giudicato.[...]
Il momento che tanto attendevamo
è finalmente arrivato.La mamma di Jungkook è dotata di una bellezza immane, stupefacente proprio come suo figlio: cappelli ondulati e neri all'altezza delle spalle, un viso privo di rughe e imperfezioni e un portamento degno di una donna impregnata all'interno del settore della moda. Uno stile moderno e delicato adorna il suo corpo lievemente curvilineo.
È bellissima.Lo sguardo dolce e il sorriso amorevole che ci regala, non appena spalanca la porta della villetta in cui vive e vede i nostri visi, mi danno l'impressione di una donna che non sa neanche cosa voglia dire il concetto di cattiveria, ma soltanto quello di bontà e forza d'animo.
Si catapulta tra le braccia di Jungkook ed entrambi sono chiaramente felici di potersi riabbracciare nuovamente.
Sono contento anch'io, ma quasi quasi provo imbarazzo perché è uno di quei momenti magici e intimi che non andrebbero interrotti o visti da occhi estranei, nel quale io non c'entro un bel niente. Ora come ora "intruso" è la parola che più mi si addice. Vorrei soltanto nascondermi e lasciarli soli.«Tu devi essere Jimin-» la donna si pone difronte a me ed io assaporo per qualche secondo il gusto della soggezione, lo stesso timore che si ha quando non sai se piacerai alla madre del tuo partner. «La bellezza che mio figlio ha deciso di ritrarre in quella copertina. Io sono Kim Hyunjoo, mamma di Jungkook.» la sua voce è sicura, profonda ma allo stesso tempo incredibilmente aggraziata.
Porgo educatamente la mia mano ma lei la ignora senza scrupoli, prendendomi alla sprovvista con un abbraccio che mi trasmette immediatamente quell'affetto materno che non percepivo già da un po'. «Hai un profumo semplicemente afrodisiaco che scommetto non provenga da nessuna profumeria.» sottolinea, continuando a sorridermi.
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𝑷𝒉𝒐𝒆𝒏𝒊𝒙 | 국민
FanfictionDove Jimin si trova a dover convivere con il ragazzo al quale, qualche anno prima, si era dichiarato, Jungkook; ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏꜱᴇꜱꜱᴜᴀʟᴇ *ɴᴏɴ ᴄɪ sᴀʀᴀɴɴᴏ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴇ, ᴇ ᴘᴇʀ ᴛᴀʟᴇ ᴍᴏᴛɪᴠᴏ ᴠɪ ᴄʜɪᴇᴅᴏ ᴄᴏʀᴛᴇsᴇᴍᴇɴᴛᴇ ᴅɪ ɴᴏɴ ɪɴsᴜʟᴛᴀʀᴇ ʟᴇ ᴄᴏᴘᴘɪᴇ ᴇᴛᴇʀᴏ ᴄ...