Nel momento in cui il servizio fotografico giunge al suo tanto atteso termine, saluto So Yon e Taehyung e torno a casa in taxi perché di avere persone intorno a me, e di parlare soprattutto, non ho alcuna voglia.
Entrando all'interno dell'appartamento, ignoro tutti e proseguo il cammino verso il mio amato rifugio. Il comodo letto della mia stanza accoglie calorosamente le mie membra e il mio pessimo umore.
Le ferite iniziano pian piano a rimarginarsi e mi sento finalmente al sicuro, lontano dalla sofferenza che lui mi reca.A volte rimanere da soli con sé stessi è meglio che restare con persone tra i piedi.
A volte preferisco la compagnia di una sigaretta o di una canzone piuttosto che stare ad ascoltare le frottole, di cui non mi importa un fico secco, di un umano.Inserisco gli auricolari nelle mie orecchie e il cumulo di nicotina e tabacco tra le mie labbra. Alzo il volume al massimo così che io non possa percepire nulla di ciò che mi è vicino e chiudo le palpebre. La canzone che sto ascoltando non mi aiuta. Invade la mia mente, ma non mi aiuta minimamente. È tanto triste quanto me, ma non ho il coraggio di cambiarla. È come se non volessi essere felice. Il fumo penetra nei miei polmoni e sono io stesso a dargli il via libera, lasciando che li faccia a pezzi e li renda scuri come il mio momento preferito della giornata, la notte. Inspiro più forte, più a fondo, ma non sono soddisfatto, non mi calma, anzi quello che avverto sono soltanto lacrime salate nella mia bocca e le guance umide.
Detesto stare così.
Detesto ciò che lui provoca in me.
Detesto ogni cosa a causa sua.Cosa dovrei fare? Io non lo so.
Non so che fare per liberarmi da questo maledetto peso che mi attanaglia. Molto spesso mi sento impazzire, talmente tanto che vorrei che qualcuno mi strappasse il cuore dal petto per gettarlo tra i rifiuti tossici. La tossicità mi terrorizza.
Ho sempre avuto paura di incontrare persone tossiche nel corso della mia vita, ma forse sono proprio io ad esserlo per me stesso. Lui in fondo non ha colpe perché sono io il problema fulcro della questione.Io ho creato castelli di sabbia dove non era possibile erigerli.
Io sapevo di non aver alcuna possibilità eppure ho voluto pormi i paraocchi e fare il finto tonto.
Io sto distruggendo me stesso.
Io sono caduto alla fine, innamorandomi di una persona che sapevo benissimo non fosse adatta a me e alle mie grandi aspettative. La colpa è mia, solamente mia, ma darla agli altri è sempre stato più facile che sottoporsi ad un autoesame di coscienza.Però c'è qualcosa di cui lui è colpevole: ciò che è avvenuto oggi durante il photoshoot non è stato un caso. No, non lo è stato per niente. Lui voleva colpire il mio punto debole ed è riuscito nel suo intento, anche se non ne capisco il motivo.
Ha baciat quella ragazza davanti ai miei occhi solo perché Taehyung ha fatto la stessa ed identica cosa ma con me? Che accidenti gli importa, santo cielo? Non dovrebbe infastidirlo e tantomeno importargli. Non è lui che mi ha esplicitamente detto di volgere la mia attenzione da un'altra parte perché non ha la mia inclinazione?
È tutto insensato.
Mi fa uscire fuori di testa.Schiudo le palpebre e il mio riflesso sullo specchio, nella parete difronte, mi fa tremendamente pena. In che cosa mi sto riducendo precisamente? In un essere debole che non fa altro che piangersi addosso per un amore impossibile e per non avere la benché minima idea di che farsene della propria vita? È triste, realmente triste tutto questo. Io sono triste.
Rimuovo gli auricolari e li getto duramente sul pavimento. Non servono a nulla. Mi osservo nuovamente e una strana risata emerge dalla mia gola.
«Che merda» nego con il mio capo e tramite la mano non occupata, asciugo le ultime lacrime rimaste incastrate sui miei zigomi. Basta davvero. Do un'altra calata alla sigaretta e per un'istante, la nuvola grigiastra, che esce dalla mia cavità vocale, oscura quel mio riflesso che ora non sopporto.
Mi volto.
Quando mi accorgo della sua presenza, attraverso la fessura della porta, abbasso la testa con disperazione e rabbia. È lì che mi fissa inerme e chissà da quanto tempo. Desidero urlare, ma trattengo ogni mio singolo impulso. Dio, Dio e ancora Dio. Perché deve andare in questo modo? Non credo di meritare tale trattamento. Non lo merito.
«Jungkook, basta ti prego» mormoro, mettendomi in piedi per buttare la sigaretta ancora fumante sul posacenere «Sul serio, basta»
«Posso parlarti?» chiede, facendo velocemente ingresso nella mia camera.
«No»
«Esci»«Quello che è successo oggi-»
«Non me ne frega un cazzo»
No, non voglio ascoltarlo.
«L'ho fatto di proposito-»
«Ti ho detto che non me ne frega un cazzo. Cos'è che non capisci, razza di bastardo?» sbraito, ringhiando come se mi fossi appena trasformato in un animale randagio. A volte non riesco a controllare la mia ira.
«Sono stato una merda totale, lo ammetto. Me ne pento e ti chiedo umilmente scusa. Non ho tenuto conto dei tuoi sentimenti, ma soltanto dei miei...»
«Quali sentimenti? La tua è stata soltanto una fottuta e schifosa ripicca. Taehyung mi ha baciato spontaneamente e non perché volesse farlo vedere a te, stronzo!»
«Non so cosa mi sia preso davvero!»
«E-Ero arrabbiato e ho agito impulsivamente! Scusa»«Non me ne faccio niente delle tue scuse, Jungkook» dico, appoggiando il mio fondoschiena contro il davanzale delle finestra con le braccia incrociate. La mia chiusura nei suoi confronti è palese «Ti ripeto: non hai scusanti»
«Ho fatto una cazzata enorme, ne sono cosciente, ma possiamo almeno trovare una soluzione per risolvere questo spiacevole inconveniente? Puoi perdonarmi?» supplica, imponendosi severamente dinanzi il mio corpo «I sensi di colpa mi stanno uccidendo dentro, Jimin»
Lui ha giocato con me ed io adesso giocherò con lui. Occhio per occhio, dente per dente, Jungkookie.
«Succhiami il cazzo e ti perdono» la sua figura non si scompone all'udire le mie parole, ma la sua espressione è un misto tra sorpresa, ribrezzo e fastidio.
Mi viene da ridere.
«Spero tu stia scherzando. Non farò mai una cosa del genere, lo sai»
«Allora la porta è quella» indico, invitandolo gentilmente ad andarsene.
«Non puoi chiedermi una cosa del genere, Jimin»
«Sì che posso, ma hai detto no quindi ora vai e lasciami in pace» subito dopo, apprendo il suono di una notifica appena arrivata sul mio cellulare. Mi precipito ad afferraelo, ma contemporaneamente a questo Jungkook blocca uno dei miei polsi.
«Chiedimi qualcos'altro che non abbia a che fare con baci e sesso»
«No, ora vai via»
Abbandona il mio braccio ed io posso finalmente leggere il messaggio che Taehyung mi ha da poco inviato. Mi chiede se ho voglia di uscire a cenare con lui stasera. Gli rispondo immediatamente di sì. Ho realmente bisogno di prendere aria e stare lontano dall'individuo che adesso punta la propria vista sul display del mio cellulare.
Poi sbuffa con pesantezza, lasciandomi uno sguardo che non arrivo a decifrare. Si incammina silenziosamente verso l'uscita, ma si ferma tutto ad un tratto sul ciglio della porta.
«Fattelo succhiare da lui visto che stasera vi vedrete»
«Contaci»
.
—Happy Birthday, Nam♡
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𝑷𝒉𝒐𝒆𝒏𝒊𝒙 | 국민
FanficDove Jimin si trova a dover convivere con il ragazzo al quale, qualche anno prima, si era dichiarato, Jungkook; ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏꜱᴇꜱꜱᴜᴀʟᴇ *ɴᴏɴ ᴄɪ sᴀʀᴀɴɴᴏ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴇ, ᴇ ᴘᴇʀ ᴛᴀʟᴇ ᴍᴏᴛɪᴠᴏ ᴠɪ ᴄʜɪᴇᴅᴏ ᴄᴏʀᴛᴇsᴇᴍᴇɴᴛᴇ ᴅɪ ɴᴏɴ ɪɴsᴜʟᴛᴀʀᴇ ʟᴇ ᴄᴏᴘᴘɪᴇ ᴇᴛᴇʀᴏ ᴄ...