Camminò veloce verso i bagni continuando a guardarsi intorno come se stesse commettendo un reato. Arrivò nell'antibagno e guardò a destra dove c'erano le indicazioni per il bagno degli uomini e per quello delle donne. Si riportò il bigliettino davanti agli occhi e rilesse.
"Tra dieci minuti al bagno dei dipendenti."
Lesse e deglutì un flotto di saliva quasi strozzandosi per l'ansia. Guardò a sinistra e vide l'indicazione del bagno dei dipendenti e fece un passo lento verso quella direzione, poi un altro e ancora un altro. Era ad un passo dalla porta quando questa si aprì di colpo e un braccio sottile e lungo ne fuoriuscì, prendendolo letteralmente per il collo della felpa e tirandolo dentro.
«Certo che sei lento eh.» Sentì dire alla ragazza prima che appoggiasse la bocca sulla sua. Si sentì improvvisamente sopraffare dall'agitazione di quella situazione al quanto bizzarra, ma ben presto si lasciò andare. Capì cosa voleva la ragazza e decise di darglielo. Si liberò dalla sua presa e la afferrò dai fianchi facendola sedere sul davanzale del lavandino. La baciò con foga tenendole le mani sul viso mentre lei gli tirava leggermente i capelli. Gli stava piacendo quell'avventura ma non immaginava ciò che stava per succedere. Sentì le mani della ragazza scendere sul suo petto, poi sul torace fino a fermarsi sull'elastico della tuta di rappresentanza della squadra. Si fermò per un attimo per poi infilare le dita nel pantalone e tirarlo giù con un colpo netto. Diego si staccò dalla sua bocca e fece un passo indietro e la ragazza ne approfittò subito per scendere con un balzo dal davanzale e accovacciarsi ai suoi piedi. Il calciatore era sempre più scioccato ma le lasciò fare, anche quando gli tirò fuori dai boxer il membro già abbastanza teso e caldo. Appena le mani della hostess si appoggiarono sulla sua pelle sentì una scossa che percorse tutto il suo corpo e gli arrivò fino al cervello. Si guardarono per un attimo negli occhi e poi la ragazza sorrise e si leccò le labbra. Lo inghiottì subito, in un boccone, per poi tirarlo fuori e ricominciare. Aveva un espressione beata, le piaceva ciò che stava facendo e di sicuro piaceva anche a Diego.
«Meglio di come immaginavo, Dio mio.» Biascicava l'hostess tra un movimento e l'altro mentre Diego le teneva i capelli e buttava la propria testa all'indietro ad ogni affondo. La situazione era diventata infuocata e il calciatore stava iniziando ad avvicinarsi al piacere ma proprio nel momento in cui ci pensò la mora si staccò dalla sua erezione e si tirò su leccandosi le labbra e tornando a sedersi sul davanzale.
«Che fai ora?» Diego la guardò curioso ma anche incredulo, la ragazza si stava togliendo la gonna blu scuro e lo slip nero.
«Secondo me questo va bene.» Ignorò completamente la domanda del giovane, prese dal taschino della giacca due preservativi sigillati e gliene passò uno. Diego sbarrò gli occhi, voleva davvero andare fino infondo?
«Sbrigati però, dai.» Lo prese di nuovo dalla felpa e lo baciò. Lui prese il profilattico e annuì, infilandoselo con qualche difficoltà. La ragazza allargò le gambe e lo fissò mentre si preparava, si vedeva che non desiderava altro che sentirlo dentro di lei. Diego non la fece attendere molto, si chinò un attimo lasciandole dei baci caldi tra le gambe stimolandola ancora di più e poi le entrò dentro con una botta secca che la fece urlare. Fu lesto a tapparle la bocca per evitare che la sentissero anche altri e continuò ad andarci giù pesante, mentre lei urlava sulla sua mano. Ad ogni affondo la schiena della ragazza sbatteva contro lo specchio sul lavandino e poi tornava indietro. Diego era al limite ma non voleva ancora finire, era presto. Dopo qualche ultimo affondo uscì dalla ragazza e la fece scendere dal davanzale facendola girare. La prese dalle spalle e il loro riflesso in quello specchio rese tutto ancora più eccitante. Bastò qualche spinta per far tremare le gambe all'hostess e Diego si rese conto di non poter continuare ancora per molto. La sentì venire intorno alla sua erezione presa da spasmi e gemiti e si sentì quasi esplodere. La ragazza sembrò accorgersene perché si spostò e gli sfilò il preservativo, rimettendosi inginocchiata ai suoi piedi.
«Guarda che...» Il calciatore cercò di dissuaderla ma lei lo zittì e inghiottì di nuovo la sua erezione, usando stavolta anche le mani. Era brava, sapeva come muoversi e cosa fare per recare piacere ad un uomo. Continuava a muovere sia la bocca che le mani mentre con gli occhi restava fissa in quelli di lui. Lui che ormai era al limite e non si trattenne più. Si appoggiò con le braccia al muro e cercò di tirarsi indietro per farle capire che stava per finire ma lei lo rimproverò con gli occhi e continuò.
«Attenta.» Riuscì solo a dire prima di arrivare al piacere ma la hostess non si spostò di un centimetro venendo quindi inondata dal suo liquido caldo. Lo inghiottì tutto anche se qualche goccia le era arrivata sul viso e sul tailleur. Sorrise al calciatore che era ancora incredulo per ciò che era appena successo e si alzò.
«Fantastico, lo sapevo.» Mormorò per poi raccogliere i suoi vestiti e chiudersi nel bagno singolo. Diego era scioccato, aveva ancora l'affanno e non riusciva a credere di averlo davvero fatto. Si diede una ripulita e si sistemò, giusto quando la mora uscì dal bagno perfettamente ordinata.
«Devo scappare.» Disse solo ma Diego la fermò per un braccio e la guardò negli occhi.
«Sei di Lipsia? Come ti chiami?» Domandò lui, sempre più curioso di scoprire qualcosa su quella ragazza così audace.
«Devo proprio andare, scusami.» Rispose lei, alzandosi sulle punte e lasciandogli un bacio sulla guancia toccandogli i fianchi. Poi aprì la porta e senza aggiungere altro se ne andò. Il calciatore restò nel bagno ancora per un minuto, poi tornò al suo posto.Cosa cazzo era appena successo? Non riusciva ancora a crederci. E chi era quella ragazza? Perché era così misteriosa? Continuava a chiederselo anche quando Marcel gli domandò che fine avesse fatto.
«Mia madre è chiacchierona, quando inizia a parlare non la smette più.» Rispose con un mezzo sorriso. Sapeva di potersi fidare di Marcel ma doveva ancora metabolizzare ciò che era successo per parlarne con qualcun altro, così pensò che fosse meglio dirgli ancora una bugia. Il difensore si fece una risata e sembrò credergli, cominciando a parlare d'altro. Diego cercò di non pensare a ciò che era successo in quel bagno ma non ci riusciva. Dopo qualche minuti arrivarono a destinazione e solo in hotel si accorse che nella tasca della felpa aveva un bigliettino, praticamente identico al primo che aveva ricevuto dall'hostess. Aspettò di essere da solo e si chiuse in bagno per leggere il nuovo messaggio.
"Seminaris Hotel Lipsia, 12/3 ore 16."
Era un secondo appuntamento. Sorrise leggendo quel bigliettino e poi corse subito a vedere se in quella data avesse partite o allenamenti. Aveva allenamento di mattina e nessuna partita, era perfetto.
Non sapeva a cosa l'avrebbe portato questa frequentazione ma sapeva che per nessun motivo al mondo sarebbe mancato a quell'appuntamento.
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La Ragazza del Treno || Diego Demme
ФанфикSe ne vanno , poi tornano. Le persone se ne vanno e poi tornano, ma tu sei libero di scegliere se essere il treno o la stazione. FanFiction su Diego Demme pubblicata il 26/03/21•