Sembrava una mattina serena e tranquilla, come tante altre che Giulia aveva già trascorso a casa di Diego dopo aver dormito da lui. La loro relazione proseguiva a gonfie vele, avevano anche trascorso le vacanze insieme in Sardegna e poi si erano dovuti separare qualche giorno perché Diego era tornato ad Herford dai suoi e lei era rimasta a Napoli. Il calciatore l'aveva pregata di seguirlo ma lei aveva preferito di no, aveva trovato un lavoro stagionale all'aeroporto di Napoli e non voleva perdere quell'opportunità. Le sarebbe piaciuto andare con Diego a casa sua ma non era stato possibile. Ci sarebbero state sicuramente altre occasioni ma per ora andava bene così. Giulia era ancora un po' spaventata dall'idea di poter anche solo rimettere piede in Germania, si sentiva troppo vicina alla sua famiglia e non si sentiva ancora pronta per una cosa del genere. Poi Diego era anche partito per il ritiro in Trentino con il Napoli e ci era rimasto per venti giorni. Era tornato a Napoli da una decina di giorni che aveva trascorso sempre con Giulia.
Quella mattina però quando la hostess si svegliò non trovò Diego al suo fianco nel letto. Si alzò, si guardò intorno, lo cercò in ogni camera ma nulla. Bonnie era lì in casa e quindi non c'era nemmeno la possibilità che fosse uscito con lui per portarlo a fare una passeggiata. A quel punto la ragazza iniziò a preoccuparsi, erano solo le otto e mezza di mattina e di solito Diego non usciva così presto se non per Bonnie. Cercò e trovò il cellulare e chiamò subito il tedesco che dopo un'infinità di squilli rispose.
«Tesoro, ciao buongiorno!» Rispose con troppo entusiasmo per i gusti di Giulia che era preoccupata e anche ancora mezza addormentata.
«Diego ma dove cazzo sei? Sono le otto e mezza!»
«Al supermercato ma sto tornando. E' successo qualcosa?» Stavolta la sua voce tornò seria e Giulia sospirò.
«No, niente. Mi sono svegliata e non c'eri e non ti trovavo da nessuna parte, mi sono preoccupata.» Giulia spiegò il motivo di quella chiamata e Diego le mandò un bacio.
«Scusami, sto tornando, ok?»
«Va bene.» Staccarono la telefonata e dopo pochi minuti Diego tornò a casa.
«Eccomi.» Entrò con due bustoni pieni di cose e Giulia lo guardò a bocca spalancata.
«Diego ma a che ora sei sceso?»
«Verso le otto. Ero sveglio già da un'ora e non riuscivo più a stare fermo, dovevo fare qualcosa, lo sai come sono. Domani inizia la stagione e sono in fibrillazione.» Le sorrise e le baciò la bocca posando le buste sulle sedie della cucina.Ora a Giulia era tutto più chiaro. Era fine agosto e stava per iniziare la nuova stagione e Diego non stava più nella pelle. Erano già un paio di giorni che era così esagitato e più il giorno si avvicinava più era elettrico.
«La prossima volta lasciami un biglietto o fammi sapere il altri modi che fine hai fatto.» Lo rimproverò la ragazza e solo allora Diego capì che si era davvero preoccupata.
«Ehi scusami, mi dispiace.» La avvicinò e le prese il viso tra le mani. «Non pensavo che ti saresti svegliata, pensavo di trovarti ancora a dormire altrimenti ti avrei avvisata.»
«Sì lo so, ma la prossima volta fallo, ok?»
«Promesso.» Le baciò dolcemente la bocca e poi cambiò argomento. «Ho comprato un sacco di roba da mangiare non so perché, cose che nemmeno ci piacciono forse, boh.»
«Diego tu quando devi giocare o dopo le partite sei pericoloso, ti devi calmare.» Giulia stavolta rise, Diego quando era su di giri era capace di fare qualsiasi cosa, non era veramente in sé.
«Magari ci riuscissi.»
«Vieni qua.» Lo invitò a sdraiarsi sul divano con lei e lui non se lo fece ripetere due volte. Si mise steso accanto alla napoletana e lei appoggiò la testa al petto del tedesco. Si rilassarono insieme per qualche minuto, senza che nessuno dei due dicesse niente. Poi Giulia alzò la testa e lo guardò un attimo negli occhi, per poi abbassarla velocemente. Fece così per tre volte, poi Diego si insospettì.
«Che c'è?» Le chiese guardandola assottigliando gli occhi e scrutandola.
«Niente.» La ragazza scosse la testa.
«Non mi dire 'niente', lo sai che mi innervosisce. Dai, che c'è?» Le alzò il viso mettendole due dita sotto al mento e finalmente la guardò negli occhi. Ma la mora era titubante e cercava ancora di distogliere lo sguardo.
«Qualcosa c'è, hai ragione.» A quelle parole il cuore di Diego iniziò ad andare un po' più veloce. Non voleva nemmeno pensare che Giulia stesse per dirgli qualcosa di brutto, non avrebbe potuto sopportarlo, non di nuovo.
«Giulia...» Si staccò leggermente da lei e la guardò come a supplicarla di non tornare a quel momento di molti mesi prima.
«No, tranquillo, ti sono fedelissima.» Giulia capì subito a cosa Diego si stava riferendo e lo calmò con un sorriso rassicurante.
«Non ho dubbi, sei tu che mi fai preoccupare. E allora cosa c'è?» Le accarezzò i capelli e le lasciò un bacio sulla guancia. La hostess si prese qualche altro secondo e poi rispose.
«Ho parlato con mia sorella in questi giorni, cioè già da quando tu eri in ritiro in Trentino.» Iniziò a dire e Diego ne fu subito sorpreso.
«Ah wow, è una bella cosa, mi fa piacere. Non volevi dirmelo? Se ti faccio pressioni in qualche modo dimmelo perché nemmeno me ne rendo conto, voglio solo che tu sia felice e loro sono una parte importante di te.» Il tedesco le prese ancora il viso tra le mani e le parlò guardandola dritta negli occhi.
«No non è quello. Volevo esserne sicura prima di dirtelo, so che è una cosa a cui anche tu tieni.»
«Va benissimo allora. Dove sta il problema?» Diego incrociò le braccia e la scrutò ancora. Non riusciva a capire il motivo di tutto quel mistero. Cosa c'era sotto?
«Nessun problema solo che vuole venire qua.» Disse lei iniziando a tremare.
«Giulia se non te la senti dille di no, non devi forzarti.»
«La voglio vedere.» Lo disse con la voce decisa e lo sguardo sicuro. Diego annuì.
«Okay, è comunque normale che tu sia agitata.» Le appoggiò una mano su un fianco e lei mosse la testa in un sì appena accennato.
«Ti volevo chiedere un favore.»
«Certo, dimmi.»
Giulia fece un respiro profondo e poi parlò, stringendo una mano del tedesco.
«Lei arriverà la settimana prossima e starà qui una settimana. Ovviamente starà a casa mia che poi è casa della mia famiglia...» Si fermò e guardò Diego che la stava seguendo attentamente. «Nel frattempo posso rimanere qui da te, io? Non me la sento di dormire lì con lei.»
Il ragazzo batté più volte le palpebre, incredulo per ciò che aveva appena sentito.
«E questo sarebbe un favore che ti devo fare?»
«Sì, perché tu avrai una trasferta e non ci sarai. Posso rimanere qui anche se non ci sei tu?»
Diego scosse la testa quasi infastidito da quella richiesta, e non perché non la volesse a casa sua ma perché la riteneva una cosa talmente naturale da non richiedere nemmeno la domanda.
«Tesoro puoi rimanere anche qui e non andartene più. Non mi stai chiedendo un favore, a me fa solo piacere che stai qua.»
«Non voglio essere un fastidio ma lei verrà con una sua amica e non so se me la sento di starmene 24/24 con loro. Voglio poter avere i miei spazi, voglio poter avere un posto dove starmene da sola se mi va.» Spiegò la situazione e Diego annuì per poi zittirla.
«Non sei mai un fastidio, mai. Resta quanto vuoi anche quando sarò via, Bonnie ti farà compagnia.» Le baciò la bocca e poi la fronte. «Poi se vorrai farmela conoscere a me fa piacere ma non ti sentire costretta.»
«Grazie mille.» Lo baciò spingendo forte le sue labbra su quelle del ragazzo e poi si staccò. «Certo che ti deve conoscere, che scherzi? Le ho parlato molto di te, non vede l'ora di conoscerti.»
«Siamo in due allora, lo sai che già mi sta simpatica Simona. Ora però devo fare qualcosa, mi sento di nuovo in fibrillazione.» Il calciatore si alzò dal divano e chiamò Bonnie. «Lo porto a spasso, ci vediamo tra poco.» La baciò ancora e lei annuì.
«Diego.»
«Sì?» Si fermò un attimo prima di aprire la porta per uscire e si voltò verso la ragazza.
«Grazie di tutto, sei fantastico.» Gli disse quasi commossa.
«Non dirlo nemmeno, tu lo sei.» La baciò per l'ennesima volta e se ne andò con cane al guinzaglio.Giulia era ogni giorno più grata alla vita per avergli regalato un tesoro come Diego e avrebbe fatto di tutto per tenerselo il più a lungo possibile al suo fianco.
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La Ragazza del Treno || Diego Demme
FanficSe ne vanno , poi tornano. Le persone se ne vanno e poi tornano, ma tu sei libero di scegliere se essere il treno o la stazione. FanFiction su Diego Demme pubblicata il 26/03/21•