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Giulia non si faceva capace della resistenza di Amir, ormai era diventata una cosa impossibile farlo crollare. Il ragazzo era diventato completamente insofferente e a stento le rispondeva ai messaggi. Stava anche iniziando a declinare gli inviti a casa di Diego, inventandosi sempre scuse per non andare da loro. A Giulia quella situazione dispiaceva, non stava avendo l'effetto che sperava e in più stava allontanando i due ragazzi che erano uniti da una bella amicizia. L'unica cosa che la consolava era che il suo piano era a fin di bene, lo stava facendo per Diego. Lo stava facendo per lui, continuava a ripetersi da settimane. Ed era ancora questo che si ripeteva quel pomeriggio quando si presentò a casa di Amir prendendolo alla sprovvista. I messaggi, le chiamate, gli inviti a casa si erano dimostrati insufficienti, era il momento di passare ai fatti.
«Che ci fai qui? Dov'è Diego?» Domandò subito lui sgranando gli occhi quando la vide da sola.
«Non c'è, ho bisogno di stare da sola con te per un po'. Devo parlarti.» Rispose la ragazza e di nuovo gli toccò il petto con fare malizioso.
«No, non mi toccare. Se mi devi dire qualcosa me lo dici con Diego presente, da solo con te non ho nulla da fare. Tornatene a casa.» Fece un passo indietro ma la ragazza sbuffò e lo raggiunse.
«Dai Amir, non pensare sempre a Diego. Sono qui perché so che quello che provo io quando ti guardo e quando sto con te lo provi anche tu.» Cercò di convincerlo ma il ragazzo fu ancora una volta irremovibile.
«Te ne devi andare Giulia, te ne devi andare cazzo! Non so che cazzo ti sta passando per la testa e perché mi stai facendo queste avances da settimane ma io un amico non lo tradisco. Vattene.» Chiarì una volta ancora e ma Giulia continuò ad insistere.
«Lo so che mi vuoi, lo vedo da come mi guardi. Per una volta pensa a ciò che vuoi tu e non a ciò che dovresti fare per non deludere gli altri...» Sussurrò la ragazza all'orecchio del kosovaro, alzandosi sulle punte visto che lui era molto alto.
«Ma che ne sai tu di ciò che voglio io? Cosa ti fa pensare che ti voglio? Non è affatto vero, ti stai impressionando, credimi. Non provo nulla per te e sono sicuro di non aver fatto mai nulla che ti facesse capire una cosa del genere, stai solo delirando. E te lo ripeto: te ne devi andare da casa mia.» Scandì quelle ultime parole lentamente e chiaramente per imprimerle ancora di più nella testa della fidanzata del suo compagno di squadra.

Fu quello il preciso istante in cui Giulia capì che con Amir non avrebbe vinto, non l'avrebbe mai convinto. Per questo fece l'ultimo tentativo, il più estremo.

«Cosa cazzo devo fare per farmi toccare da te? Mi devo spogliare qua così all'improvviso? Toccami Amir, toccami, baciami, sono qui per te! Non ti servirà a nulla allontanarmi, io so cosa senti, lo so. Toccami!» Si sfilò il maglione restando solo con la canotta ma il difensore le bloccò subito le mani.
«Vestiti e vattene altrimenti chiamo Diego, te lo giuro. Non farei mai una cosa del genere ad un amico anche se provassi qualcosa per te ma ti ripeto che non è così, non provo nulla per te. Ho già i miei problemi non voglio anche i tuoi. Vestiti e vattene. » Prese il cellulare in mano e le mostrò il numero del tedesco nella rubrica.
«No! Toccami Amir, toccami cazzo! Mi devi toccare altrimenti io non riesco, non ci riesco da sola, non posso lasciarlo...» Mormorò cadendo in ginocchio e iniziando a piangere.
«Cosa?» A quelle parole Amir si bloccò e la guardò ad occhi sbarrati.
«Sì, lo devo lasciare ma non ci riesco! Lo amo troppo, lo amo troppo non ci riesco!»
«Ma cosa cazzo stai dicendo? Perché lo devi lasciare?» Amir non ci stava capendo più nulla. Aiutò Giulia ad alzarsi e la fece sedere in cucina dandole un bicchiere d'acqua fresca. La ragazza si rimise il maglione e si calmò.
«Amir ci sono delle cose del mio passato che non sai, cose, anzi, persone che si sono rifatte vive e io ho paura per Diego. Paura che possa rovinargli la carriera e la vita. Non posso permettere che succeda.» Spiegò lei, guardando il biondo negli occhi.
«Non ne sapevo nulla e mi dispiace, ma che c'entro io? Che vuoi da me?»
«Ho pensato che se ti avessi almeno baciato e se avessimo avuto una mezza tresca tu poi glielo avresti detto e lui mi avrebbe odiata e lasciata. Ma tu sei così leale, cazzo. Ho fatto male i conti, non pensavo che tu fossi così tosto.»
Amir scosse la testa ascoltando quel racconto.
«Hai sbagliato persona. E poi avresti trascinato anche me in questo casino?»
«Per Diego farei di tutto.» Commentò lei, facendo sospirare il ragazzo.
«Tienimi fuori da questa storia che ho già i miei problemi, intesi?» Si alzò in piedi e si avviò verso la porta. «Ciao e non pensare più nemmeno per un minuto che io possa aiutarti in una cosa simile. Gli amici non li tradisco per niente al mondo, anche se da come dici è per il suo bene.»
«L'ho capito. Glielo dirai?»
«Devi parlargli tu. Se davvero lo ami come dici, devi farlo.»

Giulia annuì a quelle parole, Amir aveva pienamente ragione e lo sapeva bene anche lei.
«Lo farò.» Disse solo, per poi salutarlo con un freddo 'Ciao' e andare via.

Tornò a casa, aspettò che Diego tornasse dalla corsa ai giardini pubblici con Bonnie e, come se nulla fosse successo, pranzò con lui e poi ci fece l'amore.
Diego continuava ad essere l'unico posto sicuro della sua vita ma Amir aveva ragione, doveva parlargli, per il suo bene.

La Ragazza del Treno || Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora