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La prima cosa che fecero fu contattare un investigatore privato a Lipsia. Gli diedero tutte le poche informazioni che avevano a disposizione e gli spiegarono la situazione per filo e per segno senza tralasciare nessun dettaglio. Giulia gli fece un identikit e si salutarono con la promessa di aggiornarsi presto. Poi appena ebbero qualche ora a disposizione volarono a Lipsia e sporsero denuncia alla polizia locale. Non sparsero la voce, volevano navigare sott'acqua per non rischiare che il tizio capisse che erano sulle sue tracce. L'unico che ovviamente sapeva tutto era Amir che li aveva appoggiati in quella decisione e che si era anche confidato con Diego sul suo problema.
«E quando ce la fai conoscere la tua mogliettina?» Gli domandò Diego prendendolo in giro mentre erano fuori al terrazzo di casa del tedesco.
«Ma cosa ti devo far conoscere che non la conosco nemmeno io?»
«Sì però almeno telefonicamente potresti iniziare la conoscenza. Qualche messaggio, qualche telefonata...»
«Non so nemmeno se ha il cellulare, non saprei da dove iniziare.» Sospirò alzando le spalle. «La vuoi vedere? Mia sorella mi ha mandato una sua foto.»
«Ovvio, fammi vedere.» Il kosovaro prese il cellulare e dopo aver trovato la foto nella galleria la mostrò al compagno di squadra e che la guardò alzando un sopracciglio per poi spostare gli occhi sul biondo. «Stai scherzando?» Domandò all'amico che rise leggermente e scosse la testa.
«Purtroppo no.»
«Ma non si vede niente, ha anche gli occhi coperti.»
La foto raffigurava il primo piano di una ragazza completamente coperta da un velo nero con anche una rete a coprirle gli occhi. A stento si intravedevano le pupille scure ma bisognava applicarsi e sforzarsi veramente tanto per notarle.
«Capisci? E tu mi chiedi di mandarle i messaggi su whatsapp...» Il kosovaro fece un mezzo sorriso e sospirò ancora, molto preoccupato per il suo futuro.
«E con Ingrid?»
«Le ho detto tutto ieri, ho voluto aspettare di parlarle da vicino per spiegarle tutto per bene.»
«E come l'ha presa?»
«Male, si stava affezionando a me e ci è rimasta male. Mi ha chiesto di vederci ancora prima che mi sposi.» Spiegò il biondo e Diego alzò ancora una volta il sopracciglio in segno di stupore.
«E tu?»
«Le ho detto di sì. Per ora posso ancora ma dopo no, sarò fedele anche se non sarà facile visto che non so nemmeno se quella ragazza mi piacerà, se sarà bella, dolce, pazza... Non so assolutamente niente.»
«Mammamia che situazione, non ti invidio per niente.» Disse Diego e poi rispose al cellulare che iniziò a squillargli tra le mani. Era l'investigatore che lo avvertiva che aveva trovato l'uomo di Lipsia. Gli era bastata una settimana scarsa e l'aveva trovato. Il tedesco salutò Amir che se ne tornò a casa sua e andò a prendere Giulia che aveva finito il turno all'aeroporto.
Tornati a casa chiamarono insieme l'investigatore che spiegò tutto anche alla ragazza che scoppiò in lacrime vedendo la fine dell'incubo sempre più vicina.
Partirono per la Germania tre giorni dopo insieme a Simona ed Ingrid e dovettero passare in commissariato per riconoscere l'uomo che ora aveva un nome ed un cognome ben precisi.
Giulia era lì con tutta la sua famiglia che non ebbe tentennamenti e lo riconobbe subito. Fu arrestato ed incarcerato in attesa del processo che si sarebbe svolto il mese dopo.
Finalmente l'incubo era finito e Giulia si sentiva finalmente libera e felice.
Libera di poter amare senza paura Diego e di potersi perdonare per i suoi errori di gioventù, libera di vivere finalmente la sua vita senza rimpianti e rimorsi.

Adesso era il momento di guardare avanti e di non guardarsi più le spalle.
«Ora siamo solo io e te e saremo sempre qui l'uno per l'altra, in qualsiasi circostanza. Ti amo e il mio amore per te non finirà mai, mai. Ti amo Giulia, ti amo.»
Quelle parole Diego gliele ripeteva ogni giorno, ogni volta che la vedeva giù, ogni volta che erano felici, ogni volta che facevano qualche progetto insieme. Ogni volta che poteva.
E come poteva Giulia non ricambiare? Aveva trovato in Diego l'esatta metà di lei, l'amore della sua vita e non aveva dubbi.
La Ragazza del Treno era cresciuta, aveva imparato a sue spese che essere impulsivi e ribelli non sempre ripaga, che bisogna rispettare le persone e non usarle per i propri comodi, che la famiglia è la cosa più importante che ci sia. L'aveva capito e Diego l'aveva aiutata tanto. Non poteva vivere senza di lui, ora era chiaro. A cosa li avrebbe portati quel loro amore? Non lo sapevano ma l'avrebbero vissuto giorno per giorno senza perdersi più nemmeno un secondo.


FINE?

La Ragazza del Treno || Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora