Mercoledì pomeriggio. Uscii dalla biblioteca della scuola con una borsa piena di libri, dovevo studiare per l'esame ormai prossimo. Pioveva.
Perfetto. Sono anche senza ombrello.
Pensai. Mi coprii la testa con il cappuccio della felpa ed iniziai a correre verso il primo riparo che avessi trovato. Mi stavo bagnando tutta, ma poi in lontananza vidi qualcuno sotto un ombrello. Dopo un po' misi a fuoco e mi accorsi che era il mio ragazzo, Jeff, con la ragazza più acida, viscida, invidiosa e antipatica che avessi mai conosciuto, Allison, che da sempre aveva una cotta per Jeff. Quando ci siamo messi insieme lei non ci ha visto più e ha fatto di tutto per farci lasciare. Quel pensiero mi turbava, ma poi iniziai a pensare che Jeff non mi avrebbe mai lasciata per lei e che magari la stava solo riparando dalla pioggia. Così li osservai per un po' mentre camminavano, fino a quando non hanno iniziato a baciarsi. Rimasi scioccata dalla scena davanti ai miei occhi, e continuai a guardarli a bocca spalancata, tanto che avrò ingoiato di sicuro qualche goccia di pioggia. Ma a me non importava. La mia sorpresa si trasformò quasi subito in tristezza, ed iniziai a chiedermi da quanto tempo andasse avanti questa storia. Da quanto tempo lui mi mentiva. Da quanto tempo non mi amava più. Allora cominciai a camminare dritta verso di loro e gli passai davanti, proprio quando avevano smesso di baciarsi.
Jeff se ne accorse e mi afferrò per un braccio.
«Beth fermati! Non è come pensi...»
Scrollai il braccio e mi liberai dalla presa. «Non toccarmi.» Dissi a testa bassa e con la voce ferma, evitando di guardarlo in quegli occhi verde smeraldo in cui tante volte mi sono persa, cercando di trattenere le lacrime. Me ne andai mentre lui mi chiamava e sentivo la sua voce farsi sempre più bassa, finché non lo sentii più.
Arrivai a casa e chiusi la porta alle mie spalle. Non sentii neanche la voce di mia madre che mi salutava. Corsi in camera e mi chiusi dentro. A piangere. E a pensare. A pensare a perché lui non mi voleva più.
Pensai tanto, come con avevo mai fatto prima di allora, ed iniziai a farmi delle domande. Perché non me l'ha detto subito? Perché ha preferito continuare a fare finta di amarmi, mentre amava un'altra ragazza? Alla fine mi dissi che non mi meritava, che lo avrei dimenticato, che non gli avrei mai più scritto su Whatsapp. Se lui non mi amava, io non lo avrei amato. Crescendo mi sarei data della stupida pensando a quello, ridendo di me stessa, pensando a quanto fossi stata idiota a credergli e a piangere per una stupida cotta da sedicenni andata male. Sapevo che non era vero, non era quello che pensavo veramente. Io lo amavo. Era stato l'unico a starmi accanto agli inizi del liceo, in un momento particolarmente difficile per me. Ma lui non provava lo stesso per me. Non gli sarei corsa dietro, cercando invano di perdonarlo. Avevo deciso di abbandonarmi a me stessa, e di cercare di non pensare a lui. Ma non era possibile. Ogni cosa, rumore, volto mi ricordava lui e quello che faceva, le sue azioni, il suo modo di abbracciarmi e baciarmi, il suo modo di dirmi "Va tutto bene" che mi faceva stare subito meglio. Sapevo che non lo avrei dimenticato. Sapevo che avrei passato il resto della mia vita con un rimpianto.
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Non mi lasciare sola
Roman d'amourSaremo un unico respiro dopo infiniti attimi di apnea. *COMPLETATO* © 2015 by misjudgement