21. [Fourth day pt 2]

304 18 1
                                    

Prepariamo il pranzo. Jack ancora non ha imparato a cucinare, è rimasta la stessa frana di sempre. Ridacchio mentre cerca di accendere i fornelli e non ci riesce, e questo lo fa indiavolare.
«Dai! Accenditi!» dice in tono arrabbiato. Dalla mia bocca esce una risata divertita.
«Cosa ridi? Guarda che è una cosa seria!» dice, seriamente incavolato.
«È serio il fatto che tu non riesca ad accendere i fornelli?» dico, in tono sarcastico.
«Si, è una cosa serissima!» fa il finto broncio, con il labbro inferiore rivolto verso l'esterno.
«Dai, ti aiuto.» dico, poi accendo i fornelli velocemente. Lui mi guarda sbigottita «Che c'è?»
«Come hai fatto?» ridacchio, poi rispondo: «Non è colpa mia se tu sei una frana.»

Prepariamo dei piatti di pasta e ci sediamo a tavola, pronti a gustare i nostri spaghetti al sugo.
«Senti...» dice d'un tratto lui. Alzo la testa dal piatto, che sto divorando alla velocità della luce.
«Te la senti di uscire dopo?» dice, leggermente preoccupato.
Annuisco, poi rispondo: «Per me va bene, tanto adesso sto meglio.» sorride, poi torna al suo povero piatto di spaghetti, che in meno di qualche minuto è vuoto. Lo guardo incredula, mentre lui ridacchia.
«Come hai fatto a finire così velocemente quel piattone di pasta?» gli chiedo.
«Segreti del mestiere.» dice, massaggiandosi leggermente la pancia. Poi si alza da tavola e mi dice: «Prendi un costume e un asciugamano.»
Una convinzione si fa spazio nella mia mente.
«Esatto. Andiamo in piscina.»

Ho preso tutto l'occorrente. Un borsone, un paio di occhiali da sole, la crema solare, il mio costume, dei vestiti di ricambio, un cappello, il telefono, il portafogli e un paio di panini. L'essenziale.
Jack mi aspetta fuori dalla mia camera. Prendo le ultime cose e esco, incontrando i suoi occhi coperti dagli occhiali da sole.
«Andiamo?» chiede. Annuisco, poi entro nella sua auto.

Arriviamo ad una piscina bellissima, enorme e profonda, l'acqua limpida e pulita. Ai lati ci sono delle sdraio bianche e dietro ad esse una siepe verdissima e rigogliosa.
«Bellissima questa piscina. Ma perché non c'è quasi nessuno?» chiedo.
«È una piscina con posti privati. Ne ho prenotati due.»
«Wow.» non so che altro dire. È splendida.
Sto ancora guardando meravigliata la piscina, quando mi arriva una chiamata.

Pronto?

Ciao Beth. Sono Kiara. È un po' che non ci si sente.

Ciao Kiara! Davvero, è veramente tanto che non ci sentiamo. Allora, come va con Martin?

Bene, tu?

Bene. Ho una notizia da darti.

Bella o brutta?

Ancora non ne ho idea.

Okay... Adesso dimmi.

Jack è tornato.

COSA?!

Si, è tornato.

Quel bastardo! Se ti fa soffrire di nuovo, giuro che...

Calma Kiara, calma... Mi ha fatto un'offerta...

E quale?

Starò cinque giorni con lui, poi se mi riconquisterà staremo di nuovo insieme.

E tu naturalmente hai accettato... E a che giorno siete arrivati?

Oggi è il quarto. Va bene ti saluto, magari uno di questi giorni ci vediamo.

Okay. Quando tornate dalla piscina chiamami che ti vengo a trovare.

Va bene... Ehi, ma aspetta un attimo! Come fai a sapere che sono in piscina?

Il mio ex di tre anni fa è lì. Mi ha appena mandato un messaggio. A dopo!

Ciao.

Metto il telefono nella borsa e guardo di nuovo la piscina. Ad un tratto vedo Jack in costume sul bordo di essa. Guardo i suoi addominali scolpiti con gli occhi spalancati.
«Ehi, così mi sciupi!» commenta sarcastico lui.
«Ha ha ha aspetta che mi metto a ridere.» dico, fingendomi offesa.
Lui come risposta ride, poi si tuffa in acqua. Vado a mettermi il costume in uno spogliatoio e quando esco mi tuffo anche io. Ad un tratto mentre sono sott'acqua qualcuno mi copre la visuale. Mi giro, e vedo Jack sorridente. Sorrido anche io.

Succede tutto in un secondo. Mi ritrovo tra le sue braccia mentre solo un sottile strato d'acqua divide i nostri corpi. Cavolo. Questo ragazzo è riuscito davvero a riconquistarmi. Ma, devo dirlo, è stato il miglior bacio subacqueo di tutti i tempi.

Fuori dall'acqua non parliamo del bacio. Io non gli dico che è riuscito a riconquistarmi, voglio passare ancora un altro giorno a divertirmi con lui come amico.

È arrivata l'ora di tornare a casa. Salgo in macchina e lui mi accompagna fino alla mia strada. Lo saluto, con un casto bacio sulla guancia.
Sembra deluso, ma solo per un secondo, perché poi sorride e se ne va, partendo a razzo con la sua auto.

Faccio uno squillo a Kiara, e lei in pochi minuti arriva.
«Ciao Beth!» mi saluta sorridente.
«Ciao Kiara!» la abbraccia. Lei ricambia l'abbraccio, poi si stacca.
«Voglio che mi racconti tutto del suo ritorno. TUTTO.» dice seria. Questa ragazza è nata per dare ordini.
Con la testa bassa, le racconto tutto.

«Tu lo ami ancora, vero?» dice, alla fine della narrazione.
Kiara riesce a capirmi sempre. Annuisco a testa bassa.
«Allora va da lui!» dice, come per liberarsi da un peso.
Sorrido, ancora con il capo basso «Magari fosse così semplice...»
Lei annuisce, poi si porta una mano alla bocca e poggia il gomito sull'altro braccio, come per pensare.
«Non capisci Kiara... Io lo amo, ma voglio stare con lui come amico ancora un giorno. Prometto che domani gli confesso tutto.»
«Mmh... D'accordo.» sorride «Adesso io vado, voglio sapere tutto di domani.»
Sorrido. Questa ragazza non cambierà mai «Va bene Kiara. Ci sentiamo.»
L'abbraccio «Ti prego, non mi lasciare come ha fatto lui...» dai miei occhi scende qualche lacrima.
Lei invece sorride comprensiva «Non lo farò mai, Beth. Ti voglio troppo bene, amica mia.»
«Anche io te ne voglio.» lei si scioglie dall'abbraccio. Noto che dai suoi occhi color Nutella sta uscendo qualche lacrima.
«Ciao, Beth.» dice, mentre si avvia verso l'uscita. Apre la porta e mi guarda un secondo.
«Ciao, Kiara.» le dico, prima che lei possa chiudere la porta.

Non mi lasciare solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora