10. [I made you lose my mind]

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«J-Jack...» dissi tremando. Ero completamente terrorizzata dal messaggio che avevo appena ricevuto «...g-guarda un po' qui...» gli mostrai il cellulare.
Lui lesse il messaggio, e dopo avermi restituito il cellulare sembrò arrabbiato.
«Bastardo!» sbraitò «Lui non deve toccarti! Sei solo mia!» continuò.
A quel punto i miei occhi si riempirono di lacrime ed iniziai a piangere sulla spalla di Jack.
«I-io non so più c-cosa fare, Jack! M-mi sta p-perseguitando!» dissi fra un singhiozzo e l'altro.
Lui non disse niente, si limitò a guardarmi e ad accarezzarmi i capelli con molta dolcezza.
In quel momento il cellulare ricominciò a suonare: era arrivato un altro messaggio, sempre da parte di Jeff.

"Perché piangi, piccola? Non sei contenta che io ti voglia solo per me?"

In quel momento ricominciai a piangere «Perché Jeff? Perché? Cosa ti ho fatto?» dissi e come risposta il cellulare suonò di nuovo.

"Mi hai fatto perdere la testa..."

Fissai il telefono per un po', e poi la mia tristezza si trasformò in rabbia. Stavo per lanciare il telefono, quando Jack mi disse: «Andiamo a casa. Tua madre si starà preoccupando. Le diremo tutto quanto.»
Singhiozzando annuii e ci alzammo per incamminarci verso casa.
Arrivati spiegai tutto a mia madre, che si lasciò trasportare dalla preoccupazione materna: «Quel miserabile! Io te l'avevo sempre detto che non avresti dovuto metterti con lui! È solo un pedofilo che non ti merita neanche lontanamente!»
Poi guardò Jack «Cerca di proteggerla. Io mi fido di te.» disse. Quelle parole mi stupirono non poco, tanto da farmi sorridere. Guardai il mio "principe azzurro" e lui ricambiò il sorriso, poi mi baciò.
Con la coda nell'occhio potevo intravedere mia madre che sorrideva. Lei c'era sempre stata per me e le ho sempre voluto un mondo di bene.
Aveva cercato di starmi vicina anche alla morte di mio padre, ma sapevo che lei aveva bisogno di una spalla su cui piangere più di quanto ne avevo io.
Ci staccammo e subito dopo lei mi disse «Forza, andiamo dalla polizia e raccontiamogli tutto. Porta anche il cellulare, così avremo più prove contro di lui.» così lei iniziò a guidare ed in poco tempo arrivammo alla caserma di polizia.
Raccontai tutto ai poliziotti e mostrai loro i messaggi che mi aveva mandato Jeff. Loro andarono a prenderlo e lo portarono in caserma. Camminava con lo sguardo basso e, appena i nostri occhi del medesimo colore si incrociarono, intravidi in essi un lampo di pazzia.

Ha davvero perso la testa.

Alla fine del processo gli venne assegnata un ordinanza restrittiva: non poteva avvicinarsi troppo a me o a Jack.

-Il pomeriggio seguente-
Andammo a casa mia e Jack rimase a pranzo. Dopo mangiato decisi di rimanere a casa insieme a lui. Non avevo tanta voglia di uscire dopo quello che era successo.
Chiamai Kiara e raccontai tutto anche a lei. Mi disse che da li a poco sarebbe arrivata subito con Martin. Intanto mia madre era uscita.
Si erano fatte le 16,00, e Jack si offrì di andare a preparare la cioccolata calda.
«Tanto quando sarà pronta Martin e Kiara saranno già arrivati.» mi disse.
Rimasi in camera da sola ed iniziai a pensare ed a farmi domande.

Che cosa era successo a Jeff?

Perché si comportava in quel modo?

Se mi aveva abbandonata per stare con Allison, perché non andava da lei?

Come aveva fatto a cambiare così tanto?

*flashback*
Camminavo per strada con la mano nella sua. Stavamo andando a prendere un gelato. Camminando incontrammo Allison con la sua amica Nina. Allison mi fece lo sgambetto e stavo per cadere, se Jeff non mi avesse sorretto. Loro iniziarono a ridere, ma Jeff le fece tacere. Se ne andarono arrabbiate.
Io gli sorrisi, e Jeff mi disse «Ti amerò per sempre, mia piccola Beth...»

I miei pensieri vennero interrotti da Jack che entrò nella stanza con in mano quattro cioccolate calde su un vassoio. Le poggiò sul comodino e si sdraiò vicino a me per poi baciarmi.
Il campanello suonò, e noi ci staccammo controvoglia. Andammo ad aprire la porta ed entrarono Kiara e Martin mano nella mano. Salimmo le scale e iniziammo a bere le nostre cioccolate calde parlando del più e del meno.

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Ciao a tutti/e!
Questo è il primo spazio autrice in questo libro, lo scrivo perché voglio chiedervi delle cose.
Innanzitutto, vorrei ringraziare chi legge il libro e lo vota.
In più volevo sapere se avevate qualche idea per migliorarlo. Se sì, scrivetele nei commenti o in privato.
Si accettano critiche, basta che siano costruttive!
Grazie a tutti!

#paceebene
~ Hope

Non mi lasciare solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora