Capitolo 7.

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“Buongiorno” nell'immediato esatto che il mio piede destro si posiziona fuori dall'aula di informatica, riconosco la voce di Ethan che mi saluta. Mi giro verso di lui e gli sorrido.

“Buongiorno”.

“Siccome i nostri migliori amici ci hanno abbandonato per oggi. Che ne dici se andiamo a mangiare fuori in cortile?” mi chiede.

In realtà non sarebbe un'idea malvagia. Questa mattina, mi sono svegliata, e il sole splendeva alto nel cielo, questo bel tempo, si sta prolungando durante l'arco della
giornata, quindi, perché no?! “Va bene” mi limito a rispondere.

Ci dirigiamo verso la mensa e prendiamo il nostro pranzo, riso al pomodoro, insalata e una bottiglietta d'acqua, per me; mentre Ethan, ha preso un mucchio di roba.

Usciamo fuori in cortile e ci posizioniamo all'ombra di un albero, poiché stare al sole ci farebbe sudare e iniziamo a mangiare.

“Come è andata la tua giornata?” Ethan interrompe il silenzio creatosi.

“Bene, mi ha riportato il compito di chimica, ho preso A-. La tua?” rispondo fiera del mio voto.

“Brava. Anche la mia è andata perfettamente” mi sorride.

“Come pensi che andrà a finire tra i due?” chiedo ad Ethan, riferendomi ai nostri migliori amici.

“Secondo me, non si staccheranno più uno dall'altro. Staranno così tanto appiccicati che tra poco diventeranno un'unica persona e molte volte, ci escluderanno dalle loro uscite di coppia, poiché non abbiamo un partner”.

Solo adesso noto che la mia idea è proprio uguale alla sua, così, mi limito a mettere in bocca un'altra cucchiaiata di riso e a fargli un cenno con la mano, per fargli capire che la penso alla sua stessa maniera.

“Figliolo” dice una voce a me sconosciuta alle mie spalle, mentre gli occhi di Ethan, si illuminano.

“Papà!” esclama alzandosi e scusandosi con me, prima di sparire alle mie spalle.

Decido di girarmi e trovo Ethan intento ad abbracciare suo padre, il famoso giocatore di Basket Oscar John.

“Buongiorno, io sono il padre di Ethan, Oscar John” mi si presenta, quando si è staccato dall'abbraccio del figlio.

Mi alzo e gli tendo la mano, il quale la afferra saldamente “Raylee... Raylee Adams” mi presento.

“Tuo padre è...” non lo lascio finire che lo interrompo con un veloce “sì”.

“Alex?” chiede Oscar guardandosi intorno.

“E' a pranzo fuori con una ragazza, la migliore amica di Raylee” lo interrompe e suo padre annuisce.

“Io vi lascio da soli, tanto devo andare a studiare. Ci vediamo domani. Arrivederci signor John” saluto frettolosamente padre e figlio e mi avvio verso la mensa per restituire il mio vassoio.

Dopo essere stata in mensa, torno in camera, ma proprio quando sto per spingere la porta d'ingresso per il dormitorio femminile, il mio cellulare squilla.

Leggo il nome di mia madre e sorrido, schiacciando la cornetta verde.

“Ehi mamma, come va?” chiedo quando poso il cellulare all'orecchio.

“Ehi tesoro, tutto bene. Tu?” chiede di rimando.

“Benissimo. Oggi ha riportato il test di chimica, ho preso una A-” la informo.

“Brava amore, sono molto contenta. Aly è lì con te?” chiede.

“Oh no. E' fuori a pranzo per un appuntamento” la informo ridacchiando.

“Cosa le hai detto per farle cambiare idea, questa volta?” chiede indagando.

Mamma sa quanta bassa autostima abbia Alys, tant'è che molte volte, era proprio mia madre ad incoraggiare Alys ad uscire con i ragazzi.

Mi posiziono sulla panchina che ho trovato e rispondo a mamma “le solite cose, cosa dovevo dirle. Sai quanta autostima ha, le ho solo detto la verità”.

“Brava tesoro, vedi di farle alzare l'autostima, tu con i ragazzi invece?” mi chiede.

“Oh no. Io ed Alys ci siamo messe d'accordo. Adesso lei si mette con Alex, e successivamente penseremo a me” ridacchio, raccontando a mia madre il nostro piano per fidanzarsi entrambe.

“Va bene. Mi ha detto Eliot che ti ha visto” mi dice.

“Ah sì! Io e Alyssa dopo l'allenamento di cheerleding, siamo rimaste a vedere l'allenamento di basket, e quando è finto, abbiamo raggiunto i nostri amici. Eliot mi ha visto e abbiamo iniziato a parlare” le racconto.

“Si si, ce lo ha raccontato. Quando posso venire a trovarti, tesoro?” mi chiede.

“Ma vieni quando vuoi mamma. Lo sai che sei sempre la benvenuta per salutare me e Alys”.

“Verrò senz'altro. Appena posso verrò, stanne certa tesoro” mi rassicura.

“Adesso vado mamma, vado a studiare” la saluto dolcemente. Lei mi saluta e poi riattacca la chiamata.
Mi alzo dalla panchina e torno in camera mia.

Mi metto alla scrivania e apro il libro di italiano.

                            * * *

Studio tutto il pomeriggio, tutte le materie possibili, sino a quando non sento aprire la porta della camera.

Mi giro e trovo Alyssa tutta sorridente e spensierata.

“Dalla tua faccia posso dedurre che sia andata bene” la prendo in giro.

Lei mi fa prima il dito medio, e poi torna a sorridere come un'ebete “più che bene. E' stato fantastico” si lascia cadere dolcemente sul suo letto.

“E' successo anche altro?” le chiedo sedendomi sul suo letto, di fianco a lei.

“Mi ha baciata e questa sera, andremo a cena fuori insieme” sorride ancora più di prima. “E' un problema per te se non ceno con te?” mi chiede.

“No tranquilla. Ordino una pizza e chiamo Netflix. Vai pure e divertiti” le strizzo una guancia.

“Allora vado a prepararmi” si fionda i bagno.

Nel mentre si fa una doccia, io apro il suo armadio. Prendo un paio di skinny jeans blu scuro e una camicetta di seta azzurra. Poi osservo con molta attenzione le sue scarpe e ne tiro fuori le Dr. Martens alte.

“Mi hai davvero preparato l'outfit?” mi chiede uscendo dal bagno in intimo. Le sorrido e la faccio iniziare a preparare.

Quando ha finito di vestirsi, prendo una sedia, e la posiziono in mezzo alla stanza. Vado in bagno a prendere
la trousse dei trucchi e mi avvicino a lei. Le metto un poco di correttore sopra alle occhiaie, le metto un filo di mascara e un po' di lucidalabbra trasparente.

Prendo infine la piastra. Inizio a farle dei boccoli ai suoi capelli castani.

Bussano alla porta, quando sono intenta a mangiare la mia pizza. Mi avvio verso di essa e mi ritrovo davanti Alex, impeccabile.

“Alys muoviti. Il tuo appuntamento è arrivato” urlo alla mia amica in bagno, intenta a rifarsi il trucco.

Mi sposto e faccio accomodare Alex in ca,era nostra. Tempo dieci minuti e sono di nuovo fuori.

Io mi fiondo nuovamente sotto le calde coperte del mio letto, pronta a finire la mia pizza e a continuare la visione della mia serie TV.

Verso le 21.00 prendo in mano il libro che sto leggendo di questi tempi  "Cambiare l'acqua ai fiori".

Ne leggo almeno cinque capitoli, e alla fine Morfeo, viene a trovarmi. Posiziono il libro sul comodino, metto il cellulare in carica dopo aver dato la buonanotte sul gruppo della mia famiglia, e infine, mi abbandono tra le braccia di Morfeo.

Una canzone d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora