Capitolo 40.

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"Pensa se parlargli o no"mi sussurra all'orecchio Alyssa, quando Alex ed Ethan si avvicinano a noi.

"Ciao ragazze" Alex dà un bacio a stampo e mi saluta con un bacio sulla guancia.

"Ciao" mormora Ethan.

"Ciao" lo salutiamo io e Alyssa all'unisono.

"Ethan potrei parlarti?" lo guardo e mi accorgo che il suo sguardo non si è mai spostato dal mio corpo.

"Certo. Andiamo in cortile" si sposta a sinistra, per farmi passare per prima.

Usciamo dalla scuola e ci avviamo verso la nostra panchina.

Giungiamo fino a lì, e ci mettiamo a sedere.

"Allora di cosa volevi parlarmi?" mi chiede Ethan non appena mi sono seduta al suo fianco.

"In primis volevo scusarmi dell'accaduto di ieri, ma avevo davvero molte cose da sbrigare" lo guardo negli occhi.

"Allora perché Alex mi ha detto che sei rientrata in camera tua in preda alle lacrime?" alza la voce.

"Questi soni affari miei. Comunque sono qui per dirti, che tra noi due non può funzionare. Abbiamo affrettati troppo le cose" sussurro con le lacrime che piano, piano tentano di salire, fino ai miei occhi.

Chiudo gli occhi per qualche secondo, prendo un bel respiro e infine, caccio indietro le lacrime espirando.

"C-cosa stai blaterando?" sembra che Ethan sia sconvolto da questa mia dichiarazione.

Infatti non ha tutti i torti. Pure io sono estremamente sconvolta. Sapevo quello che volevo dire a Ethan, ma non mi aspettavo di riuscire a dirlo.

In effetti, mi sono immaginata molte situazioni nelle quali parlavo con Ethan, ma tutte finivano. con noi due che tornavamo insieme.

"F-forse, n-n-non ho capito bene" non riesce a parlare bene. E' troppo. sconvolto.

"No Eth. Hai capito benissimo. Non sai quanto mi dispiaccia, ma è meglio così. E' meglio per entrambi. Dovremmo provare a stare un po' da soli, per capire se in effetti vogliamo davvero stare insieme. Se siamo pronti per essere un noi due" gli stringo le mani tra le mie.

"Ma questo vuol dire che io andrò per un'altra strada quando ti incontro?" mi. chiede. La sua voce è titubante.

"No. Non intendo quello. E' troppo difficile, credimi. Non penso che possiamo funzionare come una coppia. Se stiamo un po' lontani l'uno dall'altra, potremmo stare insieme. Niente ci vieta di scambiare due parole" lo guardo negli occhi insistentemente.

"Va bene. Ma adesso dovrei andare. Devo studiare molto" così mi lascia lì da sola. Su quella panchina. Sulla nostra panchina.

Torno dentro la scuola e individuo subito miei amici, che mi stanno osservando.

"Dov'è Ethan?" chiede subiti Alex

"Se ne è andato" sussurro.

Mi dispiace veramente molto, però non possiamo continuare così. Io mi sono innamorata di lui cazzo!

"Perché?!" chiede allarmata Alyssa.

"Perché gli ho detto che non possiamo più stare insieme" sussurro.

Questa frase è come una pugnalata nello stomaco. Non ce la faccio a sapere che tra noi due, non c'è più niente.

"Perché?" chiede Alex.

"Perché io mi sono innamorata di lui. Ma da parte sua non sembrerebbe essere ricambiato" detto questo giro sui tacchi, e me ne vado.

Fuori dall'edificio scolastico, mi metto a correre per tutto il campus, fin quando, finalmente, arrivo al dormitorio femminile.

Entro e vado a sdraiarmi subito sul mio letto.

Non ce la faccio più.

Ethan's pov.
Non ci credo. Mi ha lasciato.

Raylee mi ha lasciato.

Prima mi stavo scervellando per capire ciò che provo per lei, ma adesso, ho le idee chiarissime.

Io la amo.

Ma come faccio adesso a dirglielo.

Entro rumorosamente in camera mia e afferro subito le chiavi della macchina.

Esco dalla mia stanza e corri velocemente con la macchina, per andare a casa.

Mio padre oggi, ha tutta la giornata libera.

Devo parlare con lui.

Arrivo fuori dalla nostra villa, parcheggio la macchina ed entro in casa.

La porta sbatte, ma non me ne curo. Non me ne frega.

Però a mio padre gliene frega, tant'è che corre verso l'ingresso.

"Ethan" la sua voce è un sussurro "non dovresti essere a scuola?" osserva il suo Rolex al polso.

"Sì. Dovrei, ma invece sono qui. Ho bisogno di parlare con mio padre" lo. guardo.

I miei occhi, si riempiono di lacrime, e cerco di ricacciarle indietro, vom scarsi risultati.

"Cosa è successo figliolo?" mio padre si avvicina e mi abbraccia.

"Raylee" riesco solo a sussurrare.

"Che è successo?" prima lacrima.

"Mi ha lasciato" seconda lacrima.

"Adesso andiamo in sala e mi spieghi tutto con calma" mi guida fino alla sala e mi fa sedere sul divano, mettendosi subito dopo al mio fianco.

"L'altra sera abbiamo fatto l'amore, ed è stato tutto perfetto. Tutto era andato secondo i piani. Prima di addormentarmi le ho sussurrato 'ti voglio bene' in quel momento lei non mi ha risposto, e la mattina dopo, con una scusa è scappata.
Poi quando ieri mattina Alex è tornato in camera, mi ha chiesto cosa fosse accaduto tra me e Raylee, perché lei è tornata in camera sua, in preda alle lacrime. Gli ho spiegato la situazione, ma non ha saputo darmi una risposta" mi fermo per prendere aria.
"Prima ho preso Raylee da parte e le ho parlato, ma lei, mi ha battuto sul tempo, dicendomi che non possiamo stare insieme. Ha detto anche che dobbiamo stare lontani per un po' per capire cosa vogliamo fare di noi due, come una coppia" le lacrime continuano imperterrite a scendere dai miei occhi.

"Figlio mio io non so proprio che dirti. Le donne sono sempre state un po' strane. Ma se lei avesse ragione? Provate a rimanere amici e poi vedete cosa accade" mi padre mi posa una mano sulla spalla e mi sorride.

"Sarebbe perfetto, se solo non ci fosse un problema" lo guardo, il suo sguardo si fa confuso.

"Quale problema, scusa?" mi chiede, infatti.

"Papà io mi sono innamorato di quella ragazza. Amo ogni cosa di lei, dal correggermi quando magari sbaglio un pronome, a quando mi urla contro, dopo che me ho fatto il solletico" ridacchio.

"Eh lo so Eth. Questo è l'amore. Amare tutto, sia i pregi che i difetti" sussurra papà.

"Tu perché stai sempre con la mamma" lo guardo all'improvviso.

"Io della mamma amo tutto. Amo voi, che siete parte di me e della mamma, amo quando mi sgrida perché ho sbagliato a fare una cosa, amo quando mi guarda con occhi pieni d'amore, amo il modo in cui mi stringe a sé prima di addormentarci e molte altre cose" mi guarda con un sorriso enorme stampato sul viso.

"Sì vede che ne sei innamorato. Quando parli di lei, il tuo sorriso si allarga più del solito, e hai gli occhi che luccicano" lo prendo in giro.

"Va bene, ma non siamo qui per parlare di me e la mamma" mi punta un dito contro. "Fai quello che ti ha detto Raylee. Facci amicizia. e poi quando meno se lo aspetta, stupiscila. Con una sorpresa, o che ne so io di quello che piace ai giovani d'oggi. Hai capito figlio mio?" mi guarda.

Annuisco "sì, ho capito".

Prima o poi mi riprenderò Raylee.

Una canzone d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora