Capitolo 44.

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"Allora?! Cosa devi dirci?" mi chiede Nina, quando arriviamo nella suite dell'albergo.

"Ragazze, parto col dirvi, di. non arrabbiarsi, per favore. Per me è molto difficile questa situazione" 8 miei occhi si riempiono di lacrime.

"Sorellina" prende parola Clara "non devi mai vergognarti con noi. Siamo qui per te, e ad ogni tua decisione, non ci saremo e ti appoggeremo" prende le mie mani tra le sue.

"Infatti" si intromette Nina.

"Anche una decisione stramba, del tipo, vorrei diventare una cantante,a non voglio far conoscere la mia personalità? Voi ci sareste?" chiedo guardando attentamente entrambe.

"Sì, ma adesso questo che c'entra?" mi mi chiede Clara.

"Vedete ragazze… Io sono Lee" mi copro subito gli occhi, con le mani.

"Cosa?!" urlano entrambe. "E tu lo sapevi?!" Clara punta il suo ditino contro Alyssa.

"Sono la sua migliore amica cara mocciosa" la riprende. "E non puntarmi il dito contro" la rimprovera, abbassando il suo ditino.

"Comunque" si intromette Nina "ma sei seria o stai scherzando?" mi chiede seria.

"Sono serissima" la guardo a mia volta.

"Cazzo. Sei il sogno erotico di tuo fratello, sappilo" mi sorride.

"Cosa?!" probabilmente la mia faccia schifata deve essere molto divertente, siccome tutte e tre le ragazze iniziano a ridere.

"Sì, hai capito bene. Sei il sogno erotico di tuo fratello" dice Nina tra le risate.

"Bleah, che schifo. Vi prego cambiamo argomento" sono estremamente schifata.

"Ci facciamo una maschera viso?" si intromette Clara.

"Corri mocciosa" lei è Alyssa, si rincorrono, per andare in bagno.

Io e Nina ridacchiando, raggiungiamo le due matte in bagno, e le troviamo intente a sporcarsi l'una con l'altra con la black mask.

"Che state facendo?" stringo i pugni e li poso sui fianchi, come una mamma che sgrida le sue figlie.

"Sto cercando di sporcare tua sorella" Alyssa approfitta di una piccola distrazione di Clara, per macchiare con la black mask il nasino a punta, come il mio.

"Alyssa!" si lamenta la piccola, mentre io e Nina, scoppiano a ridere.

Smettiamo di ridere, quando sentiamo bussare alla porta. Mi avvio convinta che sia Bryan, ma non è lui.

"Velerie" mormoro sorpresa. Non mi sarei mai immaginata di trovare Valerie in lacrime davanti a me.

Quando mi accorgo che trema, mi preoccupo molto di più "cosa è successo?".

"R-Rayl-le… So c-che t-ti disturbo, ma a-avrei bisog-no di un'amica, adesso" parla tra i singhiozzi.

"Entra" mi faccio da parte per farla entrare.

"Raylee re! Chi è?" Alyssa Artù a nella stanza, e quando si accorge di Valerie in lacrime si avvicina a noi, impaurita.

"Cosa è successo?" mi chiede, è molto preoccupata.

"Non lo so. E' venuta qui e ha bussato, quando ho aperto l'ho trovata in questo stato e mi ha detto che ha bisogno di un'amica" le spiego.

"Vi siamo noi Valerie. Dicci tutto" prova a rassicurarla Alyssa.

Però, Valerie, invece di parlare ci passa un test di gravidanza. Lo prendo tra le mani e mi tappo la bocca, sorpresa.

"Fammi vedere" Alyssa lo prende dalle mie mani "cosa?!" esclama, quando vede le due lineette.

Valerie è incinta. "Aiutatemi, per favore" mormora spaventata la sorella di Ethan.

"Valerie ma è una cosa fantastica, cosa è che ti preoccupa?" le chiedo. Scoprire che stai per avere un bambino è la cosa più bella che ci sia.

"Ho paura di Marcus. Non so come potrà reagire" adesso nei suoi occhi, leggo molta molta paura.

"Perché?" chiede Alyssa.

"Eravamo rimasti d'accordo di non avere figli per adesso, perché ci sentiamo troppo piccoli, almeno lui non si sente all'altezza. Questo piccolo è uno dei miei sogni più grandi" sorride accarezzando la sua pancia ancora piatta.

"Soni sicura che lui sia molto felice di sapere che sei incinta. Tu hai detto che non si sente all'altezza, ma se non ci prova non saprà che padre potrà essere"le sorrido intensità da questa scena.

" E se tu ama davvero, come dice starà al tuo fianco. Non ti lascerà sola" continua Alyssa.

"Ci siamo noi. Non ti lasciamo" le prendo una mano tra le mie.

"Scusa. So che situazione c'è tra te e mio fratello, ma quando l'ho scoperto, ho pensato subito a venire da te".

"Hai fatto benissimo. Anche se io ed Ethan non stiamo più insieme, potrai dirmi tutti quello che vuoi" la abbraccio di slancio.

"Che belline" sento dire dietro di me.

"Scusate se ho interrotto a vostra serata tra donne" sussurra mortificata, quando si accorge anche della presenza di Nina e di Clara.

"Ma va. Resta con noi" prende parola Nina.

"Se non disturbo, mi servirebbe davvero una serata tra amiche, per distrarmi" ci sorride.

"Vieni con me in bagno che ti faccio la black mask!" la mia sorellina afferra la sua mano, che a confronto con la sua è enorme, e la trascina in bagno, per cospargere la faccia con la maschera.

"Clara non la stressare troppo, è incinta" la riprendo.

"Ma va meglio così. Almeno faccio pratica" Valerie mi fa l'occhiolino.

"Dai su falle la black mask e poi rimandala qua" le lascio via libera.

"C'è qualcosa da mangiare?" mi chiede Valerie quando esce dal bagno, con la black mask in faccia.

"Aspetta che chiamo giù alla hall, abbiamo anche il servizio in camera" le sorrido, alzando la cornetta per chiamare alla hall "cosa vuoi?" le chiedo dopo aver composto il numero.

"Quello che vuoi" sussurra.

"Buonasera come posso esserle utile?" mi chiede la ragazza alla hall.

"Buonasera sono una delle ragazze che sono nella suite all'ultimo piano. Vorrei ordinare cinque porzioni di patatine fritte, cinque hamburger, tre birre e due Coca-Cola" ordino da mangiare. Sembra una cena, più che uno spuntino di mezzanotte.

"Va bene. Dieci minuti e saranno su da voi. Buonaserata" mi saluta educatamente.

"Va bene, grazie mille. Buonaserata anche a lei" metto giù e guardo le quattro ragazze davanti a me.

"Pronte ad una serata fantastica e indimenticabile?" ammicco verso le quattro.

"Sempre" mi sorride complice Alyssa. "Lo chiedi anche?!" mi chiede Valerie, come se fossi matta. "Ovvio" mi sorride Nina. Clara si limita ad annuire e basta.

"Benissimo… Diamo il via alla festa allora!" esclamo felice. Attacco il cellulare alla cassa, e metto la musica a palla. Iniziamo a cantare e ballare.

Dieci minuti dopo, preciso come un orologio svizzero un ragazzo qualche anno più grande di me, ci dà il nostro" spuntino".

Una canzone d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora