Lisola del teschio

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Da quella mattina trascorsero settimane, e più il tempo passava più i miei poteri crescevano.
Avevo imparato a tenere i sentimenti alla larga, non mi facevo scalfire da nulla di ciò che mi accadeva attorno, o per lo meno era  quello che credevo.

Con Peter le cose sembravano andare bene, mi trattava come una Regina ed io mi sentivo come tale. Esigeva che i bimbi sperduti mi trattassero con lo stesso rispetto che utilizzavano per lui e con il passare del tempo avevo imparato a guodagnarmelo nel suo stesso modo.

La magia nera faceva parte della mia vita ed io non mi ero mai sentita così viva.

•Buon giorno mia Regina•

Disse Peter rotolando sul letto ed avvolgendo un braccio intorno alla mia vita.
Le sue labbra presero a lasciarmi una scia umida di baci lungo il collo fino alla spalla lasciata nuda dalla maglietta troppo larga che utilizzavo per dormire.

•Buon giorno•

Sospirai appena, troppo inebriata da quella sensazione.
I brividi che si divertivano a corrermi lungo la schiena.

La mattina era l'unico momento di quiete apparentemente. Quando ci alzavamo da quel comodo rifugio tutto cambiava.
Erano ormai un paio di giorni che peter spariva insieme a Felix per chissà dove ed io ero costretta a rimanere nell'accampamento con la scusante del dover supervisionare i bimbi sperduti. Ma sapete come sono fatta, mi stanco presto. Quindi quella mattina decisi di inseguire i due cercando di non farmi scoprire...

Poco utile direte voi dato che io e Peter siamo "collegati" sa sempre dove sono. Peccato che il ragazzo mi abbia insegnato a nascondere la mia traccia magica e questa cosa potrebbe essersi rivelata un arma a doppio taglio per lui.
Non sto qui a raccontarvi quanti infarti gli abbia fatto prendere per puro divertimento...

Era ormai un quarto d'ora buono che seguivo a debita distanza i due ragazzi ed essi sembravano vagare per la foresta senza una meta ben precisa, cominciavo a perdere la calma stavo per tornare indietro quando raggiunsero una piccola spiaggia sulla quale era ormeggiata una scialuppa.

Nascondendomi tra i rami di un albero li vidi slegare la barca per poi accompagnarla in mare e salirci su,
Cavoli così li avrei persi.
Seguii con lo sguardo dov'erano diretti individuando in lontananza l'isola del Teschio. Bingo.

Concentrandomi sul luogo mi "smaterializzai" per poi ricomparire al suo interno. Grazie Peter.

Mai però mi sarei immaginata che cosa si classe al suo interno, e nemmeno ciò che significava...

La figlia di Uncino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora