La figlia di Uncino

Un aiuto fatato

Uncino POVS
•È un piacere rivederti mio capitano...•
La voce inconfondibile della fatina sussurrava al mio orecchio.

• Ciao Fatina....•
Dissi trattenendo il fiato, la lama premeva sul mio collo.

Trilli lasciò la presa ed entrò nel mio campo visivo.

•Cosa ci fai qui?•
Mi chiese con sguardo truce

•Sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto...•
Dissi tutto d'un fiato massaggiandomi il collo...
Quelle parole mi bruciavano dentro, non avevo mai avuto bisogno di nessuno per cavarmela nella vita, ed ora ero costretto a rivolgermi ad una creaturina pur di riavere mia figlia, cavolo capitano sei proprio agli sgoccioli...

•Wow... Il grande Capitan Uncino che chiede aiuto? Devi esser messo proprio male per rivolgerti a qualcuno di esterno alla tua ciurma...•

•Avanti Trilli non farmi pentire di essere venuto proprio da te...•
•Dopotutto mi devi un favore...•
Aggiunsi sussurrandole all'orecchio.

La fata sbiancó ricordando il patto di anni prima, sapeva che non poteva tirarsi indietro.
Tirò un sospiro affranto e aggiunse
•Avanti Capitano di cosa hai bisogno...•
Un sorrisetto di vittoria comparve sul mio viso.

•Saliamo...•

Poco dopo...

•E questo e tutto...•
Le parole mi erano uscite a fiumi, gli occhi rossi per il pianto e le guance solcate dalle lacrime, non piangevo mai, non in presenza di qualcuno. Ma in quel momento i miei occhi non avevano retto,
Fiumi di lacrime avevano bagnato il mio viso durante tutta la conversazione.
Sul viso di Trilli era dipinta un espressione di dolore e rabbia.
Essendo amica di Pan voi di certo pensereste che desse ragione a lui, ma lei stessa aveva imparato ad odiare questo suo comportamento...

•Qual'è il piano Capitano?•
Chiese Trilli dopo qualche minuto di silenzio.
Alzai lo sguardo speranzoso, asciugai gli occhi con il polsino della camicia e sorrisi.

•Ho scritto questa lettera...•
Dissi tirando fuori un pezzetto di pergamena arrotolato da dentro la giacca.

•...dovrai consegnarla a mia figlia facendo il possibile per non farti scoprire•

Porsi la lettera alla fatina che sedeva di fronte a me...

•Il per il resto ci penso io... Tu sei l'unica che può aggirarsi per l'accampamento indisturbata, e sappiamo tutti della tua storiella con il suo braccio destro, perciò non ti mancano i pretesti...•

A quelle parole Trilli arrossì...
•Va bene Capitano... Con questo il mio debito è saldato?•
Annuii seguì una stretta di mano ed io ritornai  sulla Jolly Roger,
Presto riavró mia figlia.