Chi sei veramente?

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La giornata prosegui tranquilla senza colpi di scena. Avevo passato quelle ultime ore sotto stretta sorveglianza dello sguardo severo di Peter Pan, seduta ai piedi di un albero,osservando tutto ciò che accadeva attorno a me.
Il sole cominciò a nascondersi dietro l'orizzonte lasciando la scena alla maestosa Luna.
Di lì a poco sarebbe cominciata un altra delle solite "feste" dei bimbi sperduti ed io non avevo alcuna intenzione di parteciparvi.
Quindi me ne rimasi in disparte, e come pensavo nessuno si accorse di me.
Detto fatto, appena la luna raggiunse il punto più alto del cielo ecco che il suono dei tamburi si sparse per tutta l'isola.
Ero rapita da quelle melodie, i ragazzi che ballavano in torno al fuoco posto al centro del campo, o almeno ci provavano, tutto quello che stava accadendo pareva un sogno. Mi guardai intorno e vidi Pan,era seduto su un tronco e stava ancora suonando quel flauto da cui non usciva alcun suono,
~Ostinato~ pensai.
Come se avessi appena urlato, i suoi occhi guizzarono su di me, un brivido mi percorse la schiena non appena il suo sguardo si incatenò al mio. Lui sorrise e fece cenno di avvicinarsi. Come fossi attratta da una calamita mi alzai e andai nella sua direzione sedendomi poi vicino a lui.
Nessuno dei due in quel momento disse nulla, lui continuava a soffiare nelle canne del flauto, ed io non sapevo dove posare lo sguardo.
Lo guardai e decisi di interrompere il silenzio, alquanto imbarazzante, che si era creato.
•Perchè ti ostini a soffiare dentro quel coso? Tanto non si sente nulla.•
Lui si girò di scatto con un sopracciglio alzato, il suo sguardo lasciava intendere che qualcosa non andava.
• Davvero non senti nulla?•
Feci cenno di no con la testa.
•Mh... Questa mi mancava...•
Disse poi.
W• Cosa?•
P• Vedi questo è un flauto magico, solo i bimbi sperduti lo possono sentire•
W•E perché io non lo sento? Questa mattina sono diventata una bimba sperduta anch'io!•
Ero curiosa, non capivo il motivo.
P• Vedi Wendy, la prova di stamattina era solo per testare la tua fedeltà nei miei confronti. Quando ti ho dato la balestra con la feccia avvelenata avresti potuto benissimo usarla contro di me, dato che ti avevo detto del veleno, ma tu nonostante tutto non lo hai fatto. Adesso si, sei una bimba sperduta, ma loro hanno qualcosa di diverso rispetto a te, non hanno più una casa, dei genitori. Questi ragazzi sono qui perché dove si trovavano prima non era il posto adatto a loro. Ed io gli ho portato qui per dargli una vita migliore.Tu sei qui solo perché...•
Sì interruppe di colpo.
W•Pan va tutto bene?•
Dissi sventolano gli la mano davanti la faccia.
P• si sì tutto bene•
W• Mi stavi dicendo perché sono qui...•
Un ghigno comparve poi sul suo viso.
P• E perché dovrei dirtelo?•
Rispose spostando lo sguardo altrove.
Quella risposta mi spiazzò
Un attimo prima era dolce e premuroso e quello dopo arrogante e presuntuoso.
~Lunatico!~ pensai facendo lo stesso.
Lo sentì ridere e mi voltai verso di lui aspettandomi una qualunque risposta ma non ci fu nulla. Rimasi incantata ad osservarlo per minuti che parevano interminabili.
Il sono dei tamburi cessò e tutti gli Sperduti si ritirarono nelle loro tende.
Pan fece per fare lo stesso ma lo interruppi prima ancora che potesse alzarsi prendendolo per il polso...

Pan povs
La serata era ormai giunta al termine e i bimbi sperduti erano già rientrati nelle loro tende. Diedi un rapido sguardo in giro per accertarmi che tutto fosse in ordine, poi feci per alzarmi, ma qualcosa mi bloccò.
Wendy mi prese per il polso e mi guardò dritto negli occhi.
W• Dove dormo io stanotte?•
Mi chiese con voce titubante.
Rimasi in silenzio per qualche secondo, giusto il tempo per capire che cosa fare con lei , poi un idea mi balenò nella mente.
P• La tua tenda non è ancora pronta, ci sono 2 opzioni
1) Rimani quí da sola vicino al fuoco dormendo sul terreno.
2).....•
Un ghigno mi comparve sul volto
•...Puoi dormire con me nella mia tenda•
Avevo la situazione in pugno. La scelta adesso era solo sua. Inutile dire che io tifavo per la seconda opzione.

Wendy povs
Pan mi mise difronte ad una scelta, passare la notte alla ghiaccio, oppure dormire con lui. Sinceramente nessuna delle due idee mi andava a genio. Ma scelsi quella che in quel momento reputai la migliore. Avrei preferito dormire con qualcuno piuttosto che restare da sola e rischiare di morire di freddo. Le notti sull'isola non sono delle migliori,Ed avere qualcosa o in questo caso qualcuno che ti riscalda non fa di certo male.

Così andammo nella sua tenda, mi diede quello che poteva assomigliare ad un pigiama e mi disse di cambiarmi.
• D... Dove posso andare a... A cambiarmi?•
Chiesi un po' imbarazzata.
Pan fece cenno ad una porta alle mie spalle ed io vi entrai.
Indossai il pigiama e mi raccolsi i capelli con un elastico. Ma quando uscii mi bloccai di colpo rimasi imbambolata qualche secondo poi mi portai istintivamente le mani sugli occhi.
Pan era di fronte a me a petto nudo con indosso solo un paio di boxer verdi.
W•Sc...scusami no... Non sapevo c... Che fossi...•
Le mie guance parevano infuocate...
Scoppiò a ridere avvicinandosi al letto e sdraiandocisi sopra.
P• Tranquilla, io dormo sempre così•
Disse.
A quelle parole le guance presero definitivamente fuoco.
P• Dai vieni qui•
Mi avvicinai a tentoni cercando invano di non guardare verso di lui e mi sdraiai li accanto dandogli le spalle.
Pan spense le luci e si avvicinò sussurrandomi all'orecchio.
P• Buonanotte piccola.•
W•Buonanotte•
Risposi
Poco dopo si avvicinò e con un braccio mi tirò verso di sé. La mia schiena aderiva perfettamente al suo petto muscoloso.
W• P...Peter...•
P• Schh... Dormi piccola...•
Mi lasciai cullare dalla sua voce. Ero troppo stanca e allo stesso tempo scioccata per reagire.
Un ultimo pensiero mi si fissò in testa prima di scivolare tra le braccia di Morfeo.

~ Chi sei veramente Peter Pan?~
poi il sorriso del demone si fece largo tra le tenebre.

La figlia di Uncino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora