La porta dell'aula si spalanca all'improvviso.

"Guten Morgen, leute" ci saluta il professore di Tedesco marciando in aula.

È stranamente allegro.

Mi volto verso le mie amiche e le vedo bisbigliare. Quanto vorrei stare vicino a loro.

"Oggi vi dividerete in coppie per una ricerca a vostra scelta su una città tedesca"

Prima ancora che il professore finisca il suo discorso, Barbara alza la mano dondolandosi sulla sedia.

"Sì, signorina?"
"Dato che siamo dispari, Veronica può studiare con noi due?" domanda pregandolo.

Il professore scuote la testa sorridendo e risponde: "Le coppie sono state già formate, il gruppo di tre non è il vostro, anzi, nemmeno voi due starete insieme"

Tutti i miei compagni di classe si irrigidiscono ai propri posti, me compresa. Questo secondo anno di liceo è iniziato proprio con il botto.

Il professore comincia a nominare le coppie, una peggio dell'altra.

"Cristiano con Barbara"

Entrambi sbuffano, infastiditi. Povera Barbie.

"Beatrice con Giuliana"

Bea si gira verso la ragazza che a sua volta alza gli occhi al cielo annoiata.

Sono in pena per lei.

"Milena con Carmine"

La compagna di banco di Adele sbatte la testa sul tavolo mentre l'amica le accarezza i capelli dispiaciuta.

"Veronica con Adele"

Spalanco gli occhi, incredula.
Adele fa lo stesso, irrigidendosi.

Chiunque ma non lei.

Il professore continua a chiamare il resto dei nostri compagni ma ormai non ascolto più nulla.

Un compito da sola con lei, un incubo.

Non vedo l'ora di uscire da scuola e andare a casa di Nicolas.
Oggi è il suo diciottesimo compleanno. Pensando a lui mi viene da sorridere. Poi il professore mi riporta alla realtà.

"Prendete le vostre cose e andiamo in sala computer" ordina uscendo dall'aula senza nemmeno aspettarci.

Adele e Milena mi passano accanto senza guardarmi e corrono verso l'uscita. Giuliana si ferma al banco delle mie amiche per poter congiungersi alla sua nuova compagna di studio.

Beatrice saluta la compagna di banco e mi fa un segno di saluto con la mano.

Raggiungo Barbara a testa bassa.

"Mi dispiace tanto, Vera, speriamo che finisca in fretta quest'ora" cerca di confortarmi la mia amica.

"Muoviti, Barbie, prima iniziamo e prima finiamo" esclama Cristiano avvicinandosi a noi.

Mi squadra da capo a piedi e poi dice: "Buona fortuna con la vipera"

La chiamano così a causa degli occhi verdi accesi ma non come presa in giro, in realtà la rispettano proprio per la sua innata cattiveria, come una vipera.

Lo seguiamo insieme agli altri tre ragazzi ed entriamo in sala computer.

Adele ha preso posto alla postazione più lontana, isolata da tutti. Una leggera punta di paura mi assale.

In fondo non siamo sole, c'è il professore con noi, non può farmi niente.

Prendo posto accanto a lei in silenzio e attendo le istruzioni del docente.

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