"Consegnate i quaderni" ordina la professoressa di francese, la mia preferita. È molto severa e all'antica ma spiega molto bene ed è bravissima, sembra una madrelingua.

Consegno il mio quaderno con i primi esercizi dell'anno e torno a posto serena. Mi sono fatta aiutare da Nicolas via telefono. Non che non li sapessi fare da sola ma ci tengo a fare bella figura con la professoressa, e poi è stata una buona scusa per sentirlo.

La campanella segna la fine della lezione e la professoressa ci invita tutti, prima di tornare a casa, in segreteria per ritirare i quaderni.

Approfitto del cambio d'ora per andare al bagno prima che arrivi il professore di ginnastica, il più odioso.

Esco da una delle porte e mi lavo le mani specchiandomi.
Il mio viso sembra più sottile, non so se per il trucco strategico o perché esco più spesso a camminare la sera. Nicolas me l'ha praticamente imposto e anche se non c'è a controllarmi non voglio assolutamente deluderlo.

Istintivamente sorrido e la porta del bagno si apre. Entrano due ragazze, saranno di terza o quarta.

La prima entra in uno dei bagni mentre l'altra la aspetta fuori osservandomi dalla testa ai piedi.

"Ehy, tu. Hai finito?"

Annuisco e mi asciugo le mani con un fazzolettino che avevo preparato già prima. Lo getto nella spazzatura e mentre sto per afferrare la maniglia, la ragazza mi richiama.

"Di che anno sei?"
"Primo" rispondo titubante. Non mi piace parlare con persone che non conosco.

"Con chi stai parlando?" chiede la ragazza all'interno del bagno.
"Una pallina del primo anno" risponde senza staccarmi gli occhi dosso e ridacchiando.

Preferisco non controbattere, non è la prima volta che succede.

Apro la porta e corro via.
Arrivo in aula giusto in tempo.
Il professore ci guida in palestra e ci indica gli spogliatoi dove cambiarci.
"Femminucce, vedete di non stare ore lì dentro" urla scontroso.

"È pure maschilista" nota una mia compagna di classe, nervosa.
Se c'è qualcosa che lega tutte le ragazze della classe è proprio l'odio verso il professore di ginnastica.

Entro nello spogliatoio con le altre e scopro che non ci sono le cabine, dovremo cambiarci tutte insieme. Mi sento così a disagio.

Cerco di prendere tempo facendo tutto molto lentamente, dall'aprire la cartella allo sfilarmi le scarpe. Sembro andare a rallentatore.

Quando le ragazze sono tutte pronte il professore bussa alla porta.

"Sbrigatevi!"

Le mie compagne escono di corsa tranne Adele che mi guarda sghignazzando.

"Vedrai cosa ti succede" dice avvicinandosi e scompigliandomi i capelli. Vorrei risponderle ma non saprei nemmeno come. Aspetto che esca e in fretta mi cambio.

Esco dopo tre minuti e trovo tutta la classe in fila per la corsa di riscaldamento che mi fissa ridendo, soprattutto i quattro ragazzi.

Sto per accodarmi a loro quando sento la voce del professore dietro di me.

"Ragazzina, che hai fatto tutto questo tempo nello spogliatoio? Hai fumato?" urla come suo solito.

"No, professore, mi stavo cambiando" mi giustifico.

"E come mai le tue compagne sono uscite molto prima di te?" chiede ironico.

Non mi crede.

Sto per rispondere ma Adele mi precede.
"Non riusciva a inserire tutta la ciccia nei pantaloni"

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