Mi apposto accanto a mia madre seduta al tavolo mentre parla con la sua migliore amica.

"Non vedo l'ora di iniziare, non lavoro da quindici anni, sono un po' arrugginita" le confida Clara.

"Andrai alla grande, ormai sei una madre lingua" la sostiene mia madre.

Sposto una sedia per sedermi e mi prendo il viso tra le mani.

Mi sento così strana, triste, abbattuta, e non capisco perché stia reagendo così. È una tutor, la sua sexy tutor. Ma ha solo vent'anni, come può fargli da tutor? Però è più grande di lui, i ragazzi preferiscono le più piccole, no? Ma Nick è un amico, solo un amico, e per quella ragazza è solo un ragazzino, non potrà volere nulla da lui. Le ragazze cercano dei ragazzi più maturi, con la macchina e la barba da uomo fatto e finito. Mi sto solo facendo mille paranoie.

Chiedo a Clara un bicchiere d'acqua e lei me lo porge subito continuando a discorrere con mia madre, ma non le sento, sono sola con i miei pensieri.

Bevo un lungo sorso d'acqua cercando di scacciare queste strane sensazioni allo stomaco, senza riuscirci. Ripenso al suo sorriso, ai suoi occhi blu. La guardava negli occhi. Certo non poteva vederla ma non gli è mai piaciuto tenere troppo gli occhi aperti e invece con lei...

E il sorriso, il suo meraviglioso e sincero sorriso. Sono davvero gelosa di un sorriso e di un paio di occhi blu? Sì, lo sono. Nick mi piace tanto, come amico, credo. Non voglio che abbia un'altra amica. Sono così egoista adesso. Voglio essere speciale per lui, non sopporto l'idea di un'altra ragazza insieme a lui, è insostenibile.

Per poco non sbatto la fronte sul tavolo, persa nei miei pensieri. Mi alzo di scatto dalla sedia spaventando le due donne.

"Tutto bene, Vera?" chiede, preoccupata, mia madre.

Annuisco ed esco dalla cucina. Non lo lascerò da solo con quella tipa. Ho dalla mia parte il presupposto che non può preferire nessuna delle due in base all'aspetto, altrimenti avrei perso miseramente, ma solo in base al carattere e io gli sono sempre piaciuta, continuerò a piacergli più di lei.

La porta della sua stanza è rimasta spalancata. Ringrazio mentalmente Leonardo che si è seduto in mezzo ai due voltando la testa a destra e a sinistra per guardarli entrambi. Nick ha richiuso gli occhi e la tutor annuisce a mio fratello ancora con il sorriso stampato in faccia.

Entro senza bussare e mi avvicino velocemente a Nick. Mi siedo accanto a lui sul letto e lui si volta verso di me avvertendo la mia presenza.

"Vera, ma dove sei andata?" chiede cupo.
"Dovevo correre al bagno" mento.

Lui annuisce grave e cerca con le mani il mio viso, poi mi abbraccia.

"Che schifo!"

Fulmino mio fratello con lo sguardo mentre stringo forte il mio amico.
Vedo la ragazza alle sue spalle che mi saluta di nuovo sventolando una mano e ritorno seria separandomi da Nick.

"Piacere, Clarissa, sono la tutor di Nicolas" dice inclinando la testa al di fuori del piano del letto per guardarmi in faccia.

Faccio un gesto distratto con la testa a mo' di saluto, poi mi riferisco a Leo.

"Leo, perché non vai da mamma?"
"Vacci tu!"

Lo guardo severa ma lui non si muove di un millimetro.

Clarissa si schiarisce la gola attirando la sua attenzione.

"Perché non andiamo insieme di là, così finisci di raccontarmi la trama di quel nuovo videogioco?"

Il viso di mio fratello si illumina. I due si alzano dal letto ed escono chiudendosi la porta alle spalle.

"Come stai?" mi chiede subito Nick.

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