"Buongiorno, culo in dentro" mi salutano Adele e le sue amiche.
"Buongiorno" rispondo senza guardarle.

Oggi non ho alcuna voglia di litigare e stare ai loro sporchi giochetti, sono superiore alle loro offese da bambine. E poi ho altro da fare.

Poso le mie cose sul banco e mi avvicino alle uniche due ragazze rimaste indenni alle forze di conquista della bimba antipatica.

"Ciao" le saluto appena arrivo davanti al loro banco, non molto lontano dal mio.
"Ciao, Veronica" risponde una delle due.
"Hai bisogno di qualcosa?" chiede l'altra.
"Siete pronte per il tema di italiano?"
"Sì, abbiamo studiato insieme tutta la grammatica degli anni precedenti" dice la prima.

Sono anche studiose, ecco perché Adele non è riuscita a fare colpo su di loro.

"Anch'io, speriamo bene"
Sorrido restando immobile. Ho terminato il mio repertorio di battute, ora tocca a loro.

"Ehy, Vera, non disturbare Barbie e la moglie di Dante" urla Adele dal fondo della classe attirando l'attenzione di tutti.

Ora farà sentire anche loro a disagio e non vorranno più parlarmi.

Smetto di sorridere e lentamente mi allontano dal banco quando la seconda urla in risposta: "Per prima cosa, Beatrice non era la moglie di Dante, lui l'amava ma lei quasi non sapeva della sua esistenza, e secondo, stavamo parlando di studio, cosa che evidentemente non avrai mai fatto nella vita, Heidi"

I quattro ragazzi iniziano ad applaudire, alcune ragazze ridacchiano di nascosto mentre Adele e le sue amiche restano in silenzio lanciando occhiate a destra e a sinistra.

Finalmente arriva la professoressa di italiano e corro a sedermi al mio posto.
Lancio una veloce occhiata al banco di Barbara e Beatrice e vedo quest'ultima farmi un occhiolino come a dirmi "È così che si risponde"

Ha ragione, è questo che Nicolas vuole che faccia ma che non riesco. Ora però so da chi farmi aiutare. Barbara mi fa segno con la mano di raggiungerle dopo in bagno e le sorrido di rimando.

Ho ancora una speranza.

Dopo il compito, seguo le ragazze fuori dalla classe.
È stato un tema facile: Cosa o chi ti rende felice? Racconta e descrivi.

Ovviamente non potevo non parlare di Nicolas. Ho scritto di tutto, dalle lettere delle nostre madri ai nostri, ormai del tutto naturali, abbracci.

Avrei voluto fare una foto al testo e leggerlo a mamma, sarebbe stata contenta di conoscere perfettamente il legame che ho con Nick.

Sorrido senza riuscire a smettere, entro nel bagno e trovo le mie compagne di classe intente a parlare dei loro temi.

Appena mi vedono mi sorridono raggianti.
Sono proprio carine. Barbara assomiglia molto a una Barbie in effetti, ma non per il solito paragone con la bambola magra e di plastica, ma per i capelli biondi, lucenti e corposi, la forma del viso quasi innaturale e le gote rosee da bambola di porcellana. Beatrice invece è bruna, capelli sempre legati con un grosso mollettone celeste in contrasto. È molto magra rispetto all'amica, esattamente come Nicolas.

Vorrei tanto presentargliele.

"Com'è andata?" mi chiede Barbara.
"Molto bene, è stato facile. Ho parlato del mio migliore amico e del nostro bellissimo rapporto"
"Che bello! Io ho scritto della mia cagna, ce l'ho da sei anni" mi spiega Beatrice.
"Credo di essere stata l'unica a non parlare di un essere vivente. Ho raccontato del mio amore per il mare, mi sento sempre felice quando guardo le onde, anche in tempesta, è più forte di me" dice, invece, la bambola di porcellana.

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