Papà mi lascia fuori al cancello della scuola e mi sorride ingenuamente.

"Buona giornata, tesoro" mi saluta, baciandomi i capelli.

Gli sorrido di rimando ed esco dall'auto.

Le gambe mi tremano e le mani sudano. Ho una maledetta paura di entrare in classe.
La campanella ancora non ha suonato e, lentamente, mi faccio strada per il cortile gremito di studenti.

L'ansia di rivedere Adele mi attanaglia lo stomaco e rischio di rimettere la colazione nel bel mezzo della calca di studenti.

Corro e raggiungo la classe ancora vuota.

Che fortuna!

Sistemo tutto sul banco e mi siedo, sospirando.
Subito suona la campanella, facendomi irrigidire. I miei compagni di classe entrano tutti insieme in aula e prendono posto.

Beatrice sta per raggiungermi, oggi è il turno di Barbara di rimanere al banco da sola, ma una mano smaltata di nero sposta di scatto la sedia accanto alla mia e mi affianca.

"Ciao, Vera, come stai oggi?" mi chiede Adele, sorridendo solo con le labbra, gli occhi sono affilati come al solito. Sembra proprio una vipera.

Deglutisco a vuoto e, balbettando, rispondo: "Bene, grazie"
La bionda annuisce e mi fissa tutta, dalla testa ai piedi.
È il momento giusto per parlarle ma non ci riesco.

"Buongiorno, ragazzi" ci saluta il professore di latino costringendo Adele a spostarsi al proprio posto. Istintivamente, espiro l'aria che avevo trattenuto senza nemmeno accorgermene e la mia amica prende posto, lanciando occhiate furiose alla mia bulla.

Dopo due ore di lezioni linguistiche, entra la professoressa di religione, ergo, abbiamo un'ora tutta per noi.

Barbara ci raggiunge al banco con una sedia e prende a chiacchierare con la sua migliore amica, io invece non riesco a distrarmi.

Lentamente mi volto, cercando di non farmi vedere, e trovo Adele stravaccata sulla sua sedia intenta a scrivere qualcosa sul diario mentre Giuliana e Milena ridono di qualcosa.
A un tratto alza lo sguardo dal diario e punta i suoi occhi verdi nei miei.
Per una frazione di secondo sembra sorpresa di trovarmi a fissarla ma poi torna in sé e sorride, facendomi l'occhiolino.

Arrossisco e torno a osservare le mie amiche che ora mi guardano in silenzio.

"Tutto bene, Vera? Adele ti sta dando fastidio?" mi domanda Beatrice guardinga, ma velocemente scuoto la testa.
Vorrei parlarne con loro ma sarebbe troppo imbarazzante.

"Sei sicura? Non avere paura a dirci nulla" mi esorta Barbara, sorridendomi affettuosa.
"Sicurissima" rispondo ricambiando, o almeno ci provo.

Le mie amiche si scambiano un'occhiata confusa, per niente convinte, ma per fortuna cambiano argomento.

Dopo una manciata di secondi, però, sento qualcosa colpirmi una caviglia e noto un foglio accartocciato.
Mi volto verso chi credo me l'abbia lanciato e infatti la trovo seriosa mentre guarda proprio quel foglio.

"Uh, mi è caduto un foglio, torno subito" dico raccogliendolo.
Barbie e Bea annuiscono distratte e mi alzo per avvicinarmi al cestino della carta. Apro il foglio e leggo.

Ci vediamo in bagno tra dieci minuti

Oddio! Perché vorrà vedermi?

Deglutisco in preda all'ansia e getto il biglietto.
Mentre torno al mio posto, Adele si alza e raggiunge la professoressa per chiederle di andare in bagno.
Prima di chiudere la porta mi fa un occhiolino.

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