Il sole è alto in cielo e l'ombrellone riesce a schermarlo davvero poco.

Mi riempio di crema solare a costo di restare una mozzarella, sempre meglio che abbrustolirmi.
Indosso gli occhiali da sole e prendo uno dei mei libri da spiaggia da dentro il borsone.

Preferisco leggere che prendere il sole a differenza di mia madre.
Lei è salita al bar del lido sul lungomare appena prima della spiaggia a chiacchierare con delle madri più giovani. Mamma adora aiutare le neo-mamme, si sente esperta rispetto a loro e non le manca occasione per ostentare le sue vittorie in questo campo.

Mentre leggo, il suo cellulare suona sul tavolino in mezzo alle due sedie a sdraio. Poggio il libro aperto sulle coscie e lo afferro.

È Clara.

Mi guardo attorno per vedere se mia madre è nelle vicinanze ma non la vedo.

Rispondo.

"Pronto, Clara, sono Veronica, mamma non può parlare al momento"
"Ciao Veronica, volevo solo invitarvi a mangiare una pizza stasera. Tutti insieme"

La pizza, il mio cibo preferito. Sicuramente a mamma non dispiacerà se accetto.

"Va bene, ci saremo senz'altro"
"Le mando in chat indirizzo e orario. A stasera"

La saluto e attacco.  È fantastico. E rivedrò Nicolas. Non vedo l'ora.
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In macchina papà accende la radio a tutto volume, non riesco nemmeno ad ascoltare i miei pensieri.

Afferro lo specchietto dalla mia pochette e mi rifletto per controllare che tutto sia in ordine.

Come al solito ho utilizzato il trucco per cercare di rendere più fine il mio viso, cercando di accentuare di più gli occhi, forse l'unica forma decente che ho, e distogliendo l'attenzione dal mio naso grosso. Ho indossato pochissimi accessori: orecchini pendenti e un braccialetto.

Il vestito nero è lungo per nascondere le mie cosce e largo fin sotto il seno dove invece è più stretto, infatti comincia a prudere un po'.

Ma si sa, chi bello vuole apparire, un poco deve soffrire, o nel mio caso, chi meno brutta vuole apparire, tanto deve soffrire.

Infine ho indossato dei tacchi bassi per slanciare leggermente la mia figura. Alti non posso ancora indossarli, mamma vuole che aspetti i sedici anni perché adesso sono troppo piccola. A stento l'ho convinta a farmi usare un po' di trucco in più del semplice mascara e rossetto.

Quando sarò più grande magari riuscirò a mascherare meglio il mio corpo con più possibilità di scelta.

Arriviamo davanti alla pizzeria con i tavolini all'aperto. Scorgo dei capelli castani folti e lunghi fino al collo. È lui.

Scendiamo dall'auto e ci avviciniamo alla famiglia di Nicolas.
Papà si presenta a tutti mentre io e mia madre prendiamo posto.
Mi siedo accanto a Nicolas e lo saluto mentre lui mi mostra il suo meraviglioso sorriso.

"È la prima volta che mangio la pizza nel suo stato di nascita. Mamma ha detto che devo assolutamente dimenticarmi delle pizze mangiate fino a ora"
"Ti piacerà tantissimo, è il mio cibo preferito, anzi, lo è un po' per tutti gli italiani"
"Allora quale pizza mi consigli?"
"Visto che è la prima volta non puoi non cominciare con la regina delle pizze, la margherita"

Nicolas annuisce mentre cerco una pizza per me. Non ne ho una preferita, mi piacciono tutte, più ingredienti ci sono e più mi sale l'acquolina. Ogni volta mi sento così in colpa, dovrei mettermi a dieta ma non ci riesco, ho sempre troppa fame.

Faccio appello a tutta la mia buona volontà e decido di prendere anch'io la margherita, né troppo pesante né troppo leggera.

Il cameriere prende le ordinazioni e ci lascia a chiacchierare.
La tavolata si divide in due: gli adulti che parlano dei vecchi tempi e Nicolas e io in disparte.

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