Smetto di gironzolare per la stanza e prendo il cellulare per mandargli un messaggio.

E se mi rispondesse di no? Non lo sopporterei. E se invece fosse un sì? Non saprei dove portarlo, non conosco bene quel quartiere. Vorrei chiedere consiglio a mamma ma ho deciso di volerci pensare da me, tra poco andrò al liceo e dovrò prendere i mezzi da sola. Ho già l'ansia.

Faccio un ultimo respiro profondo ed entro in chat. Non ha una foto profilo, vorrei tanto fargliene una io.
Ok, sto delirando.

"Ciao, Nicolas, sono Veronica, mi chiedevo se volessi uscire a fare due passi da qualche parte, fammi sapere"

Invio e chiudo tutto. Ho sbagliato, non avrei dovuto farlo, maledizione.

Mi siedo sul letto attendendo risposta.
Mentre sono seduta abbasso il capo e le vedo, le mie cosce grosse, quanto le odio. Per non parlare dei fianchi e della pancia. Alzo la testa e cerco di non pensarci.

Immediatamente mi arriva una notifica.

"Tra un'oretta mamma e io siamo lì"

Grandioso!

Mi alzo e cerco qualcosa di carino da mettermi. So che tanto non può vedermi ma è come se fosse una specie di appuntamento e in quanto tale devo assolutamente prepararmi.
Menomale che viene qui, conosco la zona come le mie tasche.

Apro l'armadio e comincio a lanciare vestiti sul letto, uno peggio dell'altro.
Metterò dei pantaloni a zampa d'elefante a vita alta, l'unico tipo che mi sta bene. Certo morirò di caldo ma, come sempre, bisogna soffrire.
Sopra invece indosserò una camicia larga e molto sottile dentro i pantaloni.

Non ne capisco molto di moda ma credo di averci azzeccato abbastanza. Mi pettino i capelli e li lego in uno chignon alto. Poi mi dedico al trucco, con correttore, terra e illuminante come base e poi una linea di eyeliner sottile marrone, un po' di mascara sugli occhi, infine un gloss rosa tenue.

Decido di indossare solo un paio di orecchini a goccia e nessun altro gioiello.
Per concludere il tutto vado nel panico per le scarpe. Accidenti!

Chiamo mamma in soccorso ed entra nella stanza in un batter d'occhio.

"Sai che Nicolas è cieco, vero?" chiede divertita.
"E tu che ne sai che mi vedo con Nicolas?"
"Mi ha chiamato Clara chiedendomi l'indirizzo. Ti piace il ragazzo, eh?"

Mi fa l'occhiolino e automaticamente arrossisco. Spero che il trucco non lo renda troppo evidente.
Annuisco ormai scoperta. Mamma mi squadra dalla testa ai piedi e nota questi ultimi scalzi.

"È un bel ragazzo in effetti, peccato per quell'incidente da piccolo" commenta mentre cerca delle scarpe adatte.
"Mi fa piacere che andiate d'accordo comunque, ha bisogno di amici, è sempre stato solo e trasferirsi non gli ha fatto troppo bene"

Resto in silenzio non sapendo cosa dire finché mamma non mi mostra delle scarpe che avevo completamente rimosso dalla memoria. Un paio di sandali alti neri, ricevuti per il mio quattordicesimo compleanno pochi mesi fa, secondo paio di scarpe con il tacco. Le adoro.

"Grazie, mamma"
Le afferro e le indosso subito poi mi specchio per osservare il tutto.

"Sei cresciuta così tanto e diventi ogni giorno più donna" dice mamma abbracciandomi da dietro. Con i tacchi sono alta quanto lei e lei non è affatto alta. Conclusione: sono una nana.

Mi lascia un bacio sulla guancia ed esce dalla stanza.
Preparo una borsa con il necessario e aspetto.
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"Benvenuti in casa mia" esulta mia madre aprendo la porta a madre e figlio.

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