Giorgio's pov
È passato poco da quando ho detto ad Alex di restare per la cena.
Non cucino quasi mai, in realtà.
Spero solo di non dare fuoco a nulla.
E di non bruciare nulla.
Aiutami, Dio, se ci sei.
Ma al diavolo, cosa sto combinando!?
Non ho nemmeno idea di come si faccia un uovo sodo!
...
Idea!
G: "Alex...non è che ti va una pizza?"
Gli occhi di Alex si puntando nei miei e sorride.
A: "Ma certo, ho sempre posto per una pizza."
G: "Menomale, perchè non so cucinare."
Non so perchè l'ho detto, ma è come se sentissi di potermi confidare con lui per qualsiasi cosa e non mi deluderebbe.
Alex si mette a ridere, poi appoggia una mano sulla mia spalla.
A: "Non ti preoccupare, nemmeno io so cucinare, in ogni caso."
G: "Hehe..."
Ridiamo entrambi, finché io mi alzo e prendo il telefono, ordinando due pizze margherita e due coche.
Mentre aspetto che arrivi la cena torno in camera, dove trovo Alex sul letto con in mano un libro.
Mi avvicino in silenzio e mi accorgo che quel libro è Il libro.
Quando sono nato mia madre mi lasció un solo dono nella culla, un libro, prima di scappare.
È un libro vecchio, lo si capisce dalle pagine ingiallite e dalla copertina usurata, quindi penso che mia madre l'abbia ricevuto a sua volta dai suoi genitori.
Sulla copertina si puó leggere a caratteri sbiaditi "Orgoglio e Pregiudizio".
Non so perchè ma mio padre non l'ha mai toccato, nè mi ha mai detto di buttarlo, così l'ho conservato sulla mia scrivania in un cassetto, e spesso mi rannicchio nel letto a leggerlo.
Il motivo mi è sconosciuto, o forse è perchè mi fa credere di essere stato amato almeno un po', ma leggerlo mi fa stare bene.
Credo di averlo lasciato sulla scrivania dall'ultima volta che l'ho letto, cosí, quando lo vedo in mano ad Alex, sorrido e mi siedo sul letto vicino a lui.
G: "Me l'ha lasciato mia madre quando sono nato"
A: "È molto bello..."
G: "Sì, è vero. L'hai... L'hai letto?"
A:"No, in realtà l'ho solo sfogliato velocemente, ma mi sono sempre piaciuti i libri dall'aspetto antico. Non fraintendermi, non voglio dire che tua madre sia antica, hahaha"
G: "Hahaha"
G:"Comunque, io l'ho già letto, quindi se vuoi te lo presto. Solo...ci sono affezionato, quindi stai attento."
A: "Oh, grazie mille! Tranquillo, non lo rovineró!"
Alex si porta il libro al petto e mi sorride, poi lo appoggia sul comodino e si mette a gambe incrociate, guardandomi.
G:"Ho ordinato due pizze e due coche. Non te l'ho chiesto, prima, scusa. Ti piace la Coca?"
A:"Vado matto per la Coca Cola, solo che mia madre non deve venirlo a sapere, ahaha"
G:"Tranquillo, non saró io a dirglielo."
Che bella la sua risata. Mi fa stare bene.
Evidentemente Alex si accorge che lo sto guardando, infatti smette di ridere, imbarazzato, e distoglie lo sguardo.
Ogni tanto mi sembra un bambino, ma poi mi ricordo che tra i due è lui quello che mi tiene a galla.
Gli prendo una mano e gliela stringo, mentre lui si gira a guardarmi appena lo tocco.
Ha gli occhi di un azzurro intenso tendente al blu.
Lui non toglie la mano, anzi, la stringe ancora di più.
Poi mi appoggia una mano sulla guancia e io inclino un po' la testa per far aderire la nostra pelle.
Mi guarda come si guardano le persone che fanno pena, quelle che nessuno ha il coraggio di guardare troppo a lungo, ma lui non distoglie lo sguardo.
Continua a guardarmi come se volesse studiare ogni cellula del mio viso.
Segretamente, anche io lo faccio, con lui. Ho notato tutte le piccole imperfezioni del suo viso e le ho amate. Ho contato ogni ciglia, ogni piccola lentiggine, e le ho amate.
E così lui lo sta facendo con me. Mi sta amando con gli occhi, con uno sguardo mi legge l'anima.
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Protect me until the end
FanfictionAlex, un teenager ansioso ma sorridente, riuscirà a colmare quelle lacune di tristezza? Sarà in grado di trovare una persona pronta a completarlo? Giorgio, invece, è un ragazzino che subisce bullismo dai compagni e violenze dal padre. Un giorno inc...