Alex's pov
Cerco il bagno ruzzolando nel corridoio per cinque minuti, visto che è la prima volta che sono lì.
Finalmente trovo la porta con inciso il segno dell'omino che si rappresenta sopra i bagni maschili ( 🚹 ).
Incurante del fatto che la campanella che avvisa l'inizio della lezione potrebbe suonare da lì a poco, spingo il maniglione ed entro.
All'inizio trovo solo un paio di lavandini sporchi e arrugginiti all'entrata della toilette e dei bagni separati da dei piccoli muretti.
Faccio qualche passo dentro il bagno quando sento un singhiozzo soffocato uscire da uno di quei gabinetti.
Mi avvicino sileziosamente e dico con la voce piu rassicurante che riesco a fare:
A: Gio.. sei tu?
Silezio.
A: Gio, volevo solo dirti che se non mangi qualcosa potresti sentirti male.
Mi dispiace per quello che è successo prima, non volevo peggiorare la situazione.
Dopo qualche secondo di silezio più assoluto sento finalmente la voce di Giorgio:
G: Non è colpa tua...
A: Ma avrei potuto fare di più, non volevo che succedesse tutto quel casino.
G: Non darti colpe che non hai. È solo colpa mia se è successo, e non voglio che ti senti in colpa per qualcosa che è successo a causa mia.In quel momento non riesco a trovare le parole, come se mi si fossero ghiacciate in gola.
Perché dice che è colpa sua? Non è stato lui ad irritare quei due ragazzi.
G: Grazie comunque.
A: D-Di nulla... mi dispiaceva lasciarti senza merenda.
G: No, per avermi difeso intendo. Nessuno l'avrebbe fatto, ma tu sì...
Perchè?
A: Beh, mi è venuto naturale. Odio i bulletti, e vederti così mi ha fatto scattare qualcosa che non sapevo di avere. Il coraggio, credo. Sono sempre stato il fifone della classe, sai? Ma quando sono con te mi sembra di poter affrontare un leone a mani nude.
G: ...forse ne sei sempre stato capace, e solo prima te ne sei reso conto. Io invece non sono capace nemmeno di difendermi da un paio di ragazzi in cerca di un'inutile merenda. Sono proprio un idiota.Giorgio's pov
La porta del bagni in cui mi trovo si spalanca all'improvviso e spunta una testa azzurra dall'aria piuttosto seria.
A: Non dirlo nemmeno. Non sei un idiota, e io non accetto che tu lo possa anche solo pensare. Smettila di screditarti. Non è colpa tua se quei bufali di prima hanno deciso di prenderti di mira. Capita, purtroppo, di imbattersi in delle persone senza qualche rotella.
'Continuo a non capire perchè abbia deciso di aiutarmi...'
A: Dai, esci da questo coso puzzolente. E mangia qualcosa, così tra un'ora non svieni.
Mi sta allungando una mano, così esitante la afferro e mi aiuta ad uscire.
Appena la sua pelle entra in contatto con la mia sento come se tutta la superficie della mano stesse andando a fuoco.
È come se il mio cervello non concepisse quell'emozione, così la tramuta in dolore.
Alex nota la smorfia che si è formata sul mio viso e si affretta a staccare la sua mano dalla mia, con un certo imbarazzo.
Poi mi allunga la merendina e inizio a mangiarla, rendendomi conto solo ora di avere una fame boia, finchè non sentiamo la campanella suonare.
A: Cazzo, la prof ci farà restare fuori?
G: Non lo so...
In un certo senso è come se lo volessi, così da poter stare con lui ancora un' ora, da soli.
Non so che razza di pensieri stia facendo il mio cervello, ma che problemi ho?!
Alex nota che in tutto questo io lo sto ancora fissando, e mi sorride.
Cacchio, quanto è bello quel sorriso.
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Protect me until the end
FanfictionAlex, un teenager ansioso ma sorridente, riuscirà a colmare quelle lacune di tristezza? Sarà in grado di trovare una persona pronta a completarlo? Giorgio, invece, è un ragazzino che subisce bullismo dai compagni e violenze dal padre. Un giorno inc...