Chapter 2

336 15 2
                                    

Giorgio's pov
Come sempre mi sveglio presto, faccio colazione con quel poco cibo che riesco a trovare anche se spesso la salto, mi lavo i denti e mi vesto con un paio di jeans e una felpa larga grigia.
Esco di casa senza salutare, tanto mio padre non c'è.
Mi dirigo a scuola con una certa fretta, visto che sono leggermente in ritardo.

Come previsto entro in aula con cinque minuti di ritardo, così la prof mi fa rimanere fuori dalla classe.
Aspettando la fine dell'ora comincio a ripassare per l'ora successiva, quando vedo un ragazzo un po' spaesato avvicinarsi.
Noto che ha i capelli di un celeste tendente al blu, le iridi degli occhi sono gialle (credo abbia le lenti a contatto) e la pupilla verticale come quelle dei gatti.
Indossa anche lui una felpa larga, bianca e azzurra.
Lo guardo mentre si avvicina e accorgendosi di me, mi dice:
?: Hey, ehm... Sai se questa è la classe 3B? Sono nuovo e oggi è il mio primo giorno.
G: ...Si, è anche la mia classe, ma sono arrivato in ritardo e devo aspettare fuori. N-non so se.. dovresti entrare e presentarti, forse...
?: Oh, grazie. Sì, forse sì. Peró prima voglio conoscere te, visto che dovremo essere compagni, giusto?
'Oddio vuole conoscermi... non sono un esperto nelle parole. Speriamo di non fare una figuraccia'
G: Già, sembra di sì... Io sono Giorgio. Piacere.
?: Ehi! Non essere timido, io sono Alex!
Con molta energia mi afferra una mano e fa un sorrisone.
G: Piacere mio...
Indietreggio leggermente e gli rivolgo un sorriso poco convinto di rimando.
A: Allora entro in classe, ciao! A dopo Gio.
G: ciao...
Mi ha salutato.. e mi ha anche chiamato Gio. Forse ho una possibilità di essergli amico. Spero solo di non rovinare tutto come faccio sempre.

Comunque, Alex entra in classe con un sorriso tutto denti e la prof interrompe la spiegazione.
Prof: Ragazzi, lui è Alex, il vostro nuovo compagno. Giorgio, per questa volta puoi venire a sederti. Credo che vi siate già salutati qua fuori, ma non è educato rimanere lì fuori impalato.
G: Va bene, grazie.
Mi dirigo al mio solito posto mentre una scia di teste si alza a farmi le linguaccie e a deridermi.
L'unica persona che sembra turbata da questo, oltre a me, è Alex.
Quando mi siedo, la prof dice:
P: Alex, tu puoi sederti di fianco a Giorgio, dove c'è quel banco vuoto. Non costringetemi a separarvi peró!
A: Ok, tranquilla prof, saremo due angioletti!
'Perfetto...'
Alex si mette a sedere di fianco a me, mentre mi sussurra:
A: Ma chi si rivede!
G: Eh, già. Sembra che saremo compagni di banco per un bel po'.
A:Comunque, come mai quei tipi prima ti stavano chiamando ratto?
G: Non lo so, credo che sia per la mia statura minuta. E forse la felpa grigia. Lo fanno sempre.
A: Io trovo che non ci sia niente di male ad essere più piccoli... E a me piacciono i topini.

L'ultima parte di frase l'ha detta quasi sussurrando, come se non volesse farsi sentire.
Comunque quell'affermazione mi ha fatto sorridere, perchè nessuno mi aveva mai detto qualcosa di così gentile.

Protect me until the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora