Chapter 23

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Nobody's pov
I due ragazzi aspettarono la cena coccolandosi a vicenda, tenendosi per mano e specchiandosi negli occhi dell'amato, assaporando quel momento come si aspetta di poter assaporare la prima fetta di torta con un morso.

Ma c'era qualcosa nella testa di Giorgio: una domanda che gli frullava nel cervello a cui non riusciva rispondere.
Sperava di poter avere una risposta, in quanto lui stesso odiava lasciare le cose in sospeso.
Si fece coraggio e aprì la bocca per parlare.
G:"Alex, cosa siamo n-noi?"
A:"Ehm...esseri umani?"
G:"No, scemo...intendevo...cos'è la nostra...r-relazione?"
A:"Ah..."
G:"Era da un po' che me lo chiedevo e..."
A:"Gio, secondo me non è importante cosa siamo, ma cosa proviamo..."
G:"Sì, ma...n-noi non siamo solo a-amici, giusto? Voglio dire...dopo tutto quello che abbiamo passato..."
A:"Sì, credo che questo sia appurato, quindi cosa vuoi sapere?"
G:"Io...non lo so...ho bisogno di dare un n-nome a quello che s-siamo."

Giorgio stava cominciando a mordersi il labbro inferiore e a balbettare più del normale, e il suo amante sapeva bene che quando avveniva, il ragazzo stava per avere un piccolo attacco di panico.

Alex gli prese una mano e appoggió l'altra sulla spalla dell'amato, per avere la sua attenzione.
Funzionó, e notó che negli occhi di Giorgio c'era una patina luminosa.

A:"Giorgio, per favore calmati. Ehi, guardami topino. Se hai bisogno di sentirtelo dire, penso che noi abbiamo una relazione particolare, ma sicuramente c'è più di una amicizia."

Giorgio non rispose. Ad Alex sembró di vedere il fumo uscirgli dalle orecchie, per quanto il ragazzo stesse facendo andare le rotelle del suo cervello.

A:"Giorgio...vuoi chiedermi di essere il tuo r-ragazzo?"

Giorgio improvvisamente lo guardó, con gli occhi spalancati. Aprì la bocca per parlare ma non trovó le parole.
G:"I-io..."
A:"Se è questo, quello a cui stai pensando, beh...sì. Voglio essere tuo ragazzo..."

Giorgio lo guardó negli occhi con intensità, sperando di riuscire a comunicargli la sua riconoscenza.
Alex sembró capire, così si sporse e diede un bacio a fior di labbra al suo ragazzo, e nel farlo gliele inumidì leggermente, passandoci la lingua.
Giorgio arrossì, ma apprezzó il gesto.
Gli sorrise e decise finalmente di parlare.
G:"Grazie micetto..."
Il suo ragazzo gli sorrise e lo abbracció, allacciandogli le braccia intorno al corpo minuto.
Alex sussurró vicino all'orecchio di Giorgio un: "Di niente, piccolo..." che gli provocó un brivido.

Chiusero gli occhi, fronte contro fronte, e si lasciarono trasportare tra i loro profumi e i loro battiti cardiaci.

Dopo un po' suonó il campanello: segno che la pizza era arrivata.
Alex fu il primo a staccarsi da quella morsa d'amore, così si alzó lasciando un veloce bacio sulla fronte dell'altro ragazzo, e si incamminó verso la porta.
Aprì, ritiró la pizza e con un sorriso la richiuse, urlando:
A:"Gio! Pizza!"
Sentì il suo ragazzo urlare dall'altra stanza.
G:"Arrivo!"

Andarono in cucina e si sedettero a tavola, mangiando e chiacchierando.
Dopo un po' Giorgio guardó fuori dalla finestra e notó che era diventata notte.
G:"È già così tardi?"
A:"Mh-mh"
Allora Giorgio, che aveva finito la pizza per primo, si alzó e buttó il cartone.
Poi si sedette di nuovo e chiese gentilmente ad Alex:
G:"Resti a dormire?"
Alex lo guardó, sembró pensarci su un attimo.
A:"Sì, resto. È un problema?"
G:"No, al contrario."
E sorrisero tenendosi per mano teneramente.

Protect me until the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora