Chapter 10

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Nobody's pov
Dopo quel bacio passarono settimane, ma non ve ne furono altri. Alex e Giorgio erano diventati migliori amici, perchè nessuno dei due aveva il coraggio di andare oltre, nonostante fossero sempre l'uno l'ombra dell'altro.
Alex da quel giorno gli stava sempre vicino, così da non permettere a nessuno di fare del male al suo topino.
Ogni giorno lo passavano insieme, che sia divertendosi ai videogame a casa di Alex, oppure facendo una passeggiata al mare.
Giorgio era diventato un po' meno timido, soprattutto con Alex, così anche lui adorava stare con il suo amico.
Cercarono di giustificare quel bacio dicendo (più a se stessi che tra loro) che era solo stato un modo per solidificare la loro amicizia, e che non c'era nulla di più, ovviamente non ci credevano nemmeno loro.
Un giorno, peró:

Giorgio's pov
Eravamo a casa di Alex a chiacchierare, quando arriva sua mamma a chiedermi se volevo rimanere a cena.
Io mi sono subito impanicato, sapendo che questa sera ci sarebbe stato mio padre in casa e quindi non avrei potuto essere fuori.
Ma nessuno mi aveva mai offerto una cena a parte Alex, e mio padre mi avrebbe sicuramente tenuto a digiuno quella sera.
Perció perché dovrei rinunciare ad un'occasione del genere? Non importa se quando torneró a casa mio padre mi picchierà, ci sono abituato. Almeno una cosa buona oggi ci sarà, staró a cena da Alex, il mio migliore amico...
G: Certo signora, la ringrazio molto.
M(mamma di Alex): Di nulla caro, sei il benvenuto qui. Alex ci parla spesso di te, sembri essere un ragazzo dolcissimo.
Ora vi lascio, Alex, tranquillo.
G: Arrivederci.
A: Grazie mamma. (occhiataccia a sua mamma)

Cosa significa che Alex gli aveva parlato di me... e che sono un ragazzo dolcissimo? ...
Alex si deve essere accorto della mia espressione pensierosa perchè mi chiese:

A: Gio?
G: Mh?
A: Cos'è successo?
G: Cosa? Nulla...
A: Non mentirmi topino, capisco quando lo fai. C'è qualcosa che ti da fastidio?
G: N-no è solo che...stasera mio padre sarà a casa e...

Mentii.

A: Ah...Giorgio, vuoi che andiamo ad avvisare tuo padre che sarai da me stasera? Insieme non potrà farti del male.
G: Io... non lo so. Lui è imprevedibile. Potrebbe anche pensare che... sei... più di un amico. Conoscendolo sarà ubriaco, e quando lo è non si controlla.
A: E anche se dovesse pensare che stiamo insieme? Che cosa ci sarebbe di male?

...Lo ha... detto sul serio?

G: N-non... lo so. Lui non lo accetterebbe sicuramente. Mi caccerebbe di casa...
A: ...Giorgio. Non puoi scappare continuamente dal tuo problema, lo sai vero? Questa cosa è andata avanti fin troppo. Io ci tengo a te, moltissimo, e sapere che tuo padre è la fonte delle tue paure mi uccide... hai mai pensato di... denunciarlo?
G: ...no. Non posso. Lui... mi...

Delle lacrime silenziose cominciarono a solcare il mio viso, appena ripensai a tutte le volte che le sue mani ruvide mi avevano colpito con forza il viso.

A: Giorgio. Ti prego. Guardami.

Mi voltai e lo guardai negli occhi, nei suoi profondi occhi blu.

A: Non piangere, per favore...

Mi asciugó le lacrime e senza dire una parola i suoi palmi si fermarono sulle mie guancie, mentre i suoi pollici mi accarezzavano la pelle. Di nuovo quella sensazione...

G: A-alex...

I nostri volti sembravano collegati da un magnete, come se una forza sovraumana ci stesse facendo avvicinare. In un attimo mi catapultai insieme ad Alex in un mondo parallelo, dove esistiamo solo noi due, e nessun'altro. I nostri volti erano sempre più vicini, finchè questo magico momento fu spezzato dall'urlo della madre di Alex:

M: È pronto! Venite ragazzi!

Protect me until the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora