𝐷𝑒𝑣𝑖𝑙 || Mattheo Riddle

Capitolo 4

Il giorno dopo

Il giorno precedente mentre leggevo il libro mi ero addormentata e avevo notato che Riddle non era nemmeno tornato. Beh meglio per me, di certo non mi lamentavo del fatto che avevo passato una notte da sola. D'altronde lo facevo ogni giorno da una vita intera.

Erano le 7.50.
Porca di quella puttana, ma perché non riuscivo ad alzarmi ad un orario decente?
Balzai da letto, mi feci una doccia veloce e mi cambiai con la mia solita divisa scolastica.
Correndo come un fulmine andai in classe dove c'erano tutti, compresi Mattheo, Jake, Rachel, Blaise e anche per sfortuna Draco.
Mi beccai un rimprovero dal professore che mi odiava, e questa cosa era evidente da ottanta metri di distanza.

"Signorina la smetta di arrivare così tardi la mattina, si svegli prima e cerchi di muoversi!" Esclamò severamente.
Ruotai gli occhi infastidita dal suo atteggiamento così autoritario e noioso, e mi sedetti vicino a Rachel che era sempre divertita dai miei disagi con quel professore.

"Comuque oggi faremo degli allenamenti a coppie" ci comunicò iniziando a prendere la sua bacchetta posizionata sulla cattedra. Io adoravo fare i duelli e a dir la verità me la cavavo anche abbastanza bene, di certo ero migliore di tutti i miei compagni e mi godevo quel privilegio.

Ci alzammo e andammo tutti nella stanza stabilita.
Piton aveva iniziato a guardarci e scelse uno a caso di noi. E con quel a caso intendevo il famoso Mattheo Riddle.

Lui andò vicino all'insegnante, che continuava a parlare ininterrottamente, sembrava una radio accesa senza un tasto da cui spegnerla.

"Bene, lei è il più forte quindi devo scegliere qualcuno alla tua altezza con cui farti duellare."
Subito vidi Draco con sguardo competitivo e convinto che lo avrebbe scelto ed ecco colui che rovinò le mie speranze di togliermi Mattheo e Malfoy da davanti in un colpo solo.

"No Malfoy, devo decidere tra le ragazze."si fermò per poi fissarmi.
"Ok, signorina t/c (tuo cognome)
venga a duellare con Riddle"

Spalancai gli occhi e per via di questa sua decisione subii gli sguardi pervertiti da Rachel e mezza classe in preda agli ormoni.
Mi avvicinai a lui e misi in posizione la mia bacchetta che prima maneggiai tra le mie mani sudate, in ansia della sua prima mossa. Non avevo mai duellato con lui, non sapevo come combatteva e non sapevo nemmeno i suoi punti deboli, quindi sarebbe stato tecnicamente molto più complesso batterlo.
"Non ci andrò per niente piano, sappilo." disse Mattheo con la massima serietà. "Neanche io" risposi porgendogli lo stesso sorrisetto che poi lui ricambiò.

"EXPELLIARMUS" urló a squarciagola subito senza darmi il tempo di fare nulla per difendermi. Subito balzai all'indietro sbattendo contro il muro che era a forse meno di un metro di distanza da me,e persi la mia 'arma' che andò a finire in mano a lui.

Non potevo essergli così indifferente.
Allora feci finta di svenire,diciamo che avevo sbattuto forte la testa al muro, e non feci una minima mossa, cosa che avrebbe potuto mandare a quel posto tutto il mio 'piano', se così si suol dire.
"Andiamo muoviti si vede che fingi" si lamentò ma io non risposi.
Decise allora di avvicinarsi per vedere se fossi viva anche se sentivo il menefreghismo per come camminava con tranquillità avvicinandosi a me. Quando stava per piegarsi subito mi ripresi la mia bacchetta, strappandogliela dalle mani.
"Confundus!"cercai di colpirlo appena entrai in pieno possesso di essa.
"Protego maxima!" Era riuscito a difendersi nonostante avessi lanciato quell'incantesimo nell'arco di secondi.
Fanculo a lui e alle sue abilità.

Ci guardammo intensamente per qualche secondo senza fare nulla. Ero solo arrabbiata nei suoi confronti quindi gli lasciai uno sguardo con tutte le emozioni che provavo in quel momento.
"Bene può bastare, bravi entrambi."
Disse Piton intromettendosi e ritornai vicino a Rachel che mi sussurró qualcosa.
"La situazione si fa interessante, guarda tutte le ragazze gelose."
Aveva già la fila di ragazze che gli andavano dietro ed era passato meno di un giorno.
"Già." mormorai quasi non facendomi sentire con tono secco e privo di emozione.