𝐷𝑒𝑣𝑖𝑙 || Mattheo Riddle

Capitolo 24

Indossammo i nostri fantastici abiti e mentre lei ci abbinó un paio di stivaletti neri, io ci misi delle scarpe argentate col tacco.
Io mi truccai leggermente, con mascara, correttore  della stessa tonalità della mia pelle e un gloss chiaro, anche se tendente al rosso.
Saya con un rossetto nero, del mascara e con molta fatica anche dell'eyeliner.
Eravamo quasi l'opposto.

Mi accompagnò al famoso tetto e notai un sacco di persone che mi guardavano, tra cui Riddle, che non scollava mai i suoi occhi da me, nemmeno per un secondo, come se mi volesse uccidere solo con quello. E forse ci riusciva anche. Il suo sguardo era come una calamita per me.

"Madame."
Mi si avvicinò un ragazzo biondino e con l'accento russo che mi porse la mano. Accettai, tanto non avevo niente di meglio da fare.
Mi diede un bacio sul dorso."Mi dici cosa vuoi?" Dissi infastidita dalle troppe smancerie.
"Te mi pare ovvio." rispose lui.
"Lasciala Viktor."intervenne la mia amica. "Viktor, ascoltala."
"Mh no quel che voglio io lo ottengo, voglio te e ti avrò madame." Continuò sentendosi superiore e a queste parole rimasi stupefatta dalla stupidità di alcune persone.

Saya si allontanó alzando le mani e poi raccomandando il russo.
"Ora Viktor sono cazzi tuoi me ne vado." Non si spostò e non fiató. Non faceva altro che guardare le mie gambe scoperte e la scollatura pronunciata, facendomi sentire a disagio.
"Ho detto che devi sparire."Riproposi.
"Andiamo lasciati andare e vieni con me in camera." Insistette.
Dovevo solo calmarmi, non sarebbe stato difficile.
Mi prese per i fianchi e avvicinò le mani sempre di più ai miei glutei. Ok basta, era definitivamente troppo.
Presi le sue braccia e le scollai dal mio corpo.

"non toccarmi!" esclamai in preda al panico ed alla rabbia.
"Non mi fai paura tesoro."
Non demordeva e mi chiama perfino in quel modo davvero da farmi venire la pelle d'oca per quanto orribile.
"Beh perfino Chico ci ripenserebbe su quel che hai detto."
Chico casualmente si avvicinò a noi e diede una pacca sulla spalla dello strambo.
"Ha ragione lasciala."
Alzó le braccia e sembrò arrendersi.

"Fai paura a tutti ma ti vogliono anche scopare tutti, wow." Mi raggiunse dinuovo Saya.
Risi e prendemmo qualche drink.
Uno.
Due.
Tre. E così via.
Forse un po' troppi, infatti camminavamo a malapena dritto e i rumori di sottofondo sembravano sempre più ovattati.
Forse meglio dire che eravamo completamente ubriache.

"Ragazze venite a giocare ad obbligo o verità su dai."
Pensavo fosse stato Willy a fare quella proposta, ma non riuscii nemmeno a percepirlo per quanto la mia testa mi stesse facendo male in quel momento.
Ingenuamente Saya accettò e ci sedemmo tutti, io vicino quest'ultima.
Quella che guardavo più attentamente peró era Maria, che si era seduta su Mattheo e stava facendo di tutto per farlo eccitare. Poi non ero nemmeno la sola a guardarli, c'era anche Chico che mi faceva compagnia.

Inizió Viktor il gioco, che cambiava lo sguardo da persona a persona ma poi si posò su di me.
"T/n obbligo o verità?" Chiese definitivamente. Scontato.
Mattheo lo guardó male per un breve tempo e ancora non ne capivo il fottuto motivo. Adesso non mi potevano neanche parlare i ragazzi?

"Bene, devi togliere il vestito."
Disse leccandosi il labbro inferiore.
"Ma sei impazzito o cosa?!" Era decisamente un obbligo eccessivo.
"Dovrai avere una punizione allora."
"Di che genere?"
"O vieni a letto con me oppure ti farò soffrire fisicamente, sono un'assassino dopotutto." Sembrava divertito, ma per me era tutto tranne che divertente, mi stavo seriamente preoccupando.
"Io dico che può bastare." Intervenne Mattheo e non potevo fare a meno di concordare.

"Mh, nah" si alzò e iniziò ad avanzare verso di me, mentre io un po' in preda al panico mi alzai ed indietreggiai.
"Lurido verme lasciala!" Le urlarono contro varie persone, magari cercando anche di allontanarlo ma non ci riuscirono, le respingeva, e nessuno poteva farci nulla, in quel momento era come il capo.