Capitolo 3

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"Io d-devo prendere il..."
Ma che dovevo prendere esattamente?
Dio non mi ricordavo più nulla, mi aveva annebbiato completamente la testa.
"Il?" Disse impaziente, mettendomi angoscia, mentre la mia mente vagava cercando di ricordare il motivo per cui ero lí, ma inutilmente visto che non riuscivo per la troppa distrazione.
"Em..." guardai il pavimento non riuscendo a reggere il suo sguardo addosso, e non riuscendo ad ammettere quello che stavo pensando, così rimasi in silenzio.
Si inizió ad avvicinare e io indietreggiai man mano, finché non arrivai ad appoggiare le spalle al muro che non distava molto da me già dal principio.

"Senti so che muori dalla voglia di scoparmi, lo vogliono tutte, ma almeno non venire a rompermi mentre sto facendo una doccia." Affermó con orgoglio come fosse Gesù sceso in terra.

Non mi ricordavo ancora perché ero andata lì e ci stavo facendo una vera figuraccia, sembrando quasi come innamorata di lui, mentre nella realtà lo odiavo, era insopportabile.
Sicuramente la mia faccia non era piú del suo colore naturale, ma era bordeaux per l'imbarazzo, e sapevo anche che lui stava godendo sul fatto di avere quel potere su di me.
Guardai il tavolo e vedendo la penna su di esso mi venne un lampo di genio.
Ecco cos'era. Che smemorata dio!

"Ma che problemi hai! Dovevo solo prendere la penna, non sapevo che tu fossi qui, altrimenti non sarei venuta, solo a vederti mi viene il nervoso!".  Esclamai rispondendo leggermente in ritardo.
Non sapevo nemmeno come avessi fatto venir fuori una frase con un senso logico, ma ce l'avevo fatta ed era quella la cosa importante.

Nemmeno il tempo di finire la frase che mi prese per il collo con potenza, avvicinandosi tantissimo a me.
Erano ormai solo due centimetri quelli che ci tenevano separati.
"Senti, inizia ad abbassare i toni con me, come e quando voglio sappi che potrò ucciderti o potrei scoparti fino a non farti più camminare."
Rimasi pietrificata e non risposi perché stavo letteralmente soffocando, ma non perché avevo paura, mi aveva appena minacciato di uccidermi e stuprarmi, ma sentivo che non l'avrebbe mai fatto.
Ed il mio istinto non falliva mai.

Non sentendo altro che dei miei gemiti sforzati per il dolore, rallentó la presa ma non scolló un attimo le sue mani dal mio collo.
"Avanti, ora non parli più eh?" Mi guardó dalla testa ai piedi soddisfatto.
"Beh, in realtà si.  Senti, non ti aspettare che siccome sei il figlio dell'uomo oscuro io abbia paura di te, o mi sottometta a te. Quindi se non ti dispiace me ne vado." Dissi freddamente. Finalmente molló definitivamente la presa e me ne andai spingendolo leggermente, ma prima di farlo, presi la mia penna.

Mattheo

Nessuno aveva mai osato contraddirmi e specie nessuno non aveva paura di me. Un'altra ragazza sarebbe già scappata piangendo o mi avrebbe ubbidito.
Questa parte di lei mi piaceva ma avrei fatto in modo di farmelo scivolare addosso e non farmelo più piacere. Rimaneva comunque odiosa.

Evitando quell' argomento mi asciugai i capelli e mi vestii per non prendere troppo freddo.

T/N

Me ne andai stra in imbarazzo, anche se non lo feci notare, e camminando tra i corridoi incontrai proprio il ragazzo che mancava alla lista, Jake Cooper.
Dovevo ovviamente conoscere anche il secondo arrivato.
Stava parlando con qualcuno di cui non mi ricordavo nemmeno il nome, ma il problema era che non riuscivo a smettere di fissarlo.

"Non pensare che non ti veda, insomma per quanto mi stai guardando rischi di consumarmi." Disse Jake facendo un sorrisetto, mentre quel tizio affianco ci guardò perplesso.
"Ma guarda che non guardavo te ma il tuo amico." che grande cazzata, avevo solamente fatto montare la testa a quel poverino che non conoscevo.
Me ne andai facendo l'occhiolino a Jake e sul suo viso apparve un sorriso a trentadue denti.

Decisi alla fine di andare da Rachel per raccontargli tutto quello che era appena successo.
Nemmeno il tempo di avvicinarmi alla porta che con una delicatezza unica lei aprì la porta.
"CHE DICI SE INIZI A SPIEGARE UN PO' CHE STA SUCCEDENDO?" mi chiese senza darmi il tempo nemmeno di fiatare.
"Che intendi?" Chiesi confusa ancora nel mio mondo.
"Ormai tutti sanno che sei uscita dalla camera di Draco e Blaise quando avevi Mattheo mezzo nudo davanti a te! Che avete fatto eh?"  Una cosa brutta di Hogwarts era proprio quella. I pettegolezzi si spargevano fin troppo velocemente e dava un fastidio incredibile.

"Ma non ci conosciamo nemmeno da un giorno, non abbiamo fatto assolutamente niente."
risposi con un po' di rabbia e alterando un po' il tono della mia voce.
Dopo decisi di raccontarle tutta la verità, perché non la vedevo molto convinta.
"Avrai avuto una bella vista immagino"
Mi disse quando finii di spiegare.
Scoppiai in una fragorosa risata e poi risposi con lo stesso suo sarcasmo.
"Beh si lo ammetto, comunque penso mi trasferirò qui, sai com'è, preferisco te." Cercai di aprire un discorso serio.
"No tesoro, ti caccio a calci se ci provi, devi stare con Mattheo, ok?!"
"Dammi un valido motivo. "
"Non ti voglio."
"Fanculo."
Fece una faccia soddisfatta perché già sapeva che me ne sarei andata e così feci lasciandogliela per la prima ed ultima volta vinta.

Andai in camera e per fortuna non c'era nessuno. Una volta ogni tanto una gioia arrivava.
Mi buttai sul letto e lessi un libro
ormai iniziato da quell'estate e che mi stava piacendo molto a dir la verità. Sembrava infinito per quante pagine ci fossero, ma siccome amavo leggere, pur non avendo molto tempo, lo sfogliavo volentieri negli spazi liberi.
Amavo scorrere le pagine di esso e sentire il profumo che emanavano.

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Spazio autrice

Eii ma da quanto tempo
So che il capitolo è corto perdonatemi ma non sapevo che aggiungere dopo la revisione😫👊

𝐷𝑒𝑣𝑖𝑙 || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora