La mattina dopo
Erano le 7.45.
Ahh si ritornava alle origini del tardare già dal mattino.
"Rachyy svegliati!" Esclamai appena sveglia con voce assonnata e lei balzò dal letto, per poco non cadendo di faccia per terra,ma per sua fortuna c'ero io, che la presi prima dell'impatto col pavimento."Si è tardi ma non per forza devi farti male." Scherzai giocosamente mentre allentai pian piano il pugno dove avevo accartocciato la sua maglietta per frenarla. "Si perché giustamente l'ho fatto apposta a cadere. MA ORA MUOVITI A FARE LA DOCCIA CHE LA DEVO FARE ANCHE IO!" Mi urlò in faccia vedendo che nessuno si muoveva.
"Ma vaffanculo." "Anche tu."
Sembravamo ancora due bimbe che litigavano. E oltretutto stavamo facendo anche un ritardo madornale.Andai a farmi una doccia fredda e in meno di quindici minuti finii di lavarmi e vestirmi, e così tra urla e scleri si preparó anche Rachel.
Quando finalmente uscì dal bagno guardai l'orologio appeso sopra alla porta d'uscita e gli scambiai uno sguardo che l'aveva fatta addirittura spaventare.
"Cosa, chi è mort-"
"PORCA PUTTANA RACHEL SONO LE 8.10." Esclamai al limite della pazienza. Non disse niente, si limitò a guardarmi con gli occhi spalancati, e così, come se ci fossimo lette nel pensiero, partimmo a massima velocità.Sembravamo due pazze, anzi in realtà lo eravamo, ma stavamo correndo proprio come cavalli, con i libri in mano e i capelli che sventolavano da tutte le parti.
Arrivammo in classe con il fiatone e il cuore in gola per quanto forte batteva nel nostro petto.
"Di buon'ora vedo, sedetevi e muovetevi ad aprire il libro a pagina 367."
Ci stava guardando tutta la classe, compresi i miei tre grandi problemi, e con quello intendevo Mattheo, Jake e Jenny.Allestimmo il banco con il nostro materiale scolastico ed inizió quella lezione, che a dir la verità era abbastanza interessante, per non dire accettabile.
•
Passarono tutte le ore di lezione, ma prima di entrare in camera mia per studiare, trascinai Rachel nella stanza delle necessità. Quello perché dovevamo allenarci e prepararci al devasto.
Ci sapevo fare meglio di lei con i combattimenti, insomma, ero stata addestrata per tutta la mia vita, era anche normale, quindi sarei riuscita ad aiutarla nel giusto modo."Ok, sai perché siamo qui..."
Affermai io una volta che eravamo faccia a faccia in quella stanza completamente vuota.
"Si." Disse decisa e rassegnata.
"Bene, allora ora devi resettare il cervello e pensare che io sia una tua nemica, una persona che non ti conosce e che già ti disprezza. Devo vedere come te la cavi. Rachel non avere paura di farmi male, io sarò molto dura con te, quindi tu lo devi essere con me." le spiegai gesticolando e assumendo un'espressione formale.
"Ci provo."
Chiuse gli occhi per un attimo e cercó di concentrarsi. Dopo poco li riaprì e mi fece segno di iniziare.
Riuscì ad avere per un attimo il controllo della situazione, facendo volare molto lontano la mia bacchetta.Subito urlai: "ACCIO BACCHETTA DI T/N" ed essa ricomparve nelle mie mani, facendo formare un sorriso compiaciuto sulle mie labbra per aver capovolto la situazione, mentre un attimo di terrore si presentò da lei.
Gli lanciai vari incantesimi abbastanza semplici da cui proteggersi, finché non arrivó il momento di essere davvero crudele. Dovevo mostrare la vera me per insegnarle davvero a proteggersi.Si stava stancando a furia di parare incantesimi ed era ora di distruggerla, ovviamente metaforicamente.
Gli diedi un attimo di vantaggio, ma non lo colse quindi andai avanti.
"CRUCIO!"
Subí la maledizione.Eccola lì, accovacciata a terra, a soffrire e a piagnucolare col volto pieno di lacrime. Mi ero quasi dimenticata quanto era piacevole torturare le persone, era così divertente, ti sentivi potente e sembrava come se quella persona fosse in tuo pieno possesso.
Sorrisi compiaciuta dalla situazione di dominio che avevo in quel momento, scordandomi che la ragazza che stava soffrendo non era altro che la mia amica.
La sensazione di goduria invase per qualche minuto la mia mente, e in quel tempo non potevo far altro che osservare lo spettacolo ai miei piedi.Le sue urla le avrebbe sentite chiunque sarebbe passato da qui vicino, quindi forse era meglio che la smetteva, anche perché stava soffrendo forse un po' troppo.
Si alzò e indietreggiò da me spaventata.
In effetti non avevo mai perso così tanto il controllo su me stessa, di solito riuscivo a placarmi quando sentivo di star per oltrepassare il limite, ma non ci ero riuscita quella volta."Cazzo T/n..."
Stava quasi tremando, ed era tutta piena di graffi da cui fuoriusciva sangue. Merda. Invece di farla allenare le stavo facendo solo del male.
"Avevo detto che non sarei stata buona, non ti aspettare che ti aspetteranno prima di ucciderti! Ogni attimo è prezioso, DEVI COGLIERLO!"
Ammisi con tono severo, il che la fece rendere più tesa di prima.
Avevo solo paura per lei, non potevo permettere che morisse.Abbassò lo sguardo e ancora molto distante da me mi rispose.
"S-si hai ragione..."
"Su forza per ora basta, continuiamo più tardi, magari tra qualche ora, dai vieni." Fece un piccolo sorriso e ci dirigemmo in camera "mia".
Beh pessima scelta.
Dopo poco ci rendemmo conto che dove eravamo entrate non era il mio dormitorio ma quello di Jake.
Ed infatto era lì. Fottuto Jake Cooper, sdraiato sul suo letto.Ci guardò entrambe, ma si soffermò su Rachel, con del liquido rossastro che le colava dal naso e piena di ferite su gambe e il resto della faccia, uniche parti del suo corpo visibili.
"Ma che cazzo avete fat-"
"Jake, non sono cazzi tuoi."
Controbattei subito per non aprire un dibattito, che non sarei capace di reggere. "Tu stai zitta perché non stavo parlando con te, Rachel a te la parola."
Iniziò a toccarle delicatamente il naso, che lei arricció per il dolore."Porca puttana Cooper non toccarla!"
Gli presi il polso, allontanandolo da lei e subito dopo lo lasciai.
"MA MI VUOI DIRE CHE CAZZO TI PRENDE?" Mi urlò lui facendomi sussultare. Ruotai gli occhi al cielo, non sapendo anche che rispondere, perché si, ultimamente ero in ansia, ma non era colpa mia se mi preoccupavo di salvare la vita a qualcuno."SAI NON È COLPA MIA SE HO QUALCOSA PER LA TESTA CHE MI TORMENTA E NON MI FA DORMIRE IN PACE A DIFFERENZA TUA!"
Non specificai niente e speravo non mi facesse domande. Prima che lui potesse rispondere feci cenno a Rachel di uscire e così fece, andandosi a medicare le ferite."T/N, TU NON SAI ASSOLUTAMENTE QUELLO CHE C'È NELLA MIA TESTA."
"AH DAVVERO E COSA SAREBBE IL TUO TORMENTO?" Ormai stavamo in un'accesa discussione e niente avrebbe potuto fermarci.
"TU, CAZZO T/N, SEI TU!"Gli occhi erano vuoti dallo stupore subito e la mia bocca era bloccata, non sapendo cosa poter rispondere di sensato. Più lo guardavo più mi veniva voglia di baciarlo.
"SI T/N, NON PUOI IMMAGINARE QUANTO MI STAI FACENDO IMPAZZIRE, NON CAPISCO COSA CAZZO PROVO PER TE, QUANDO SONO CON TE MI SENTO BEN-"
Non lo feci nemmeno finire di parlare che le mie labbra si unirono istintivamente alle sue in uno stupendo bacio."Era l'unico modo per farti stare zitto."
Quando ci allontanammo appena, la domanda che mi stavo già ponendo da un po' sorse spontanea.
"Jake, noi cosa siamo ora?"
"I-io non lo so." Qualunque cosa eravamo, non sarebbe durata, purtroppo.
Andare a fondo con lui sarebbe stato sicuramente un errore le cui conseguenze sarebbero ricadute su me stessa, quindi prima di commetterlo me ne andai, quasi con le lacrime agli occhi, lasciandolo solo tra i suoi pensieri probabilmente simili ai miei.
Sicuramente poi avrei avuto sensi di colpa anche per quell'ultima cosa fatta, ma per l'eventualità era la cosa giusta. Almeno lo speravo.____________________________________
Spazio autrice
Boh tra un po' di capitoli la rendo più depressa la cosa, sperando di saper scrivere bene la situa😋
VI AMO CIAO ✨💅
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𝐷𝑒𝑣𝑖𝑙 || Mattheo Riddle
De Todo⚠️copertina realizzata da me⚠️ Un silenzio assordante ricoprì ogni angolo di ciò che ne era rimasto di Hogwarts, provocando un leggero disagio da entrambe le parti. "Non c'è altro da aggiungere...ormai siamo arrivati alla fine della nostra avventura...