Domani

193 21 2
                                    

Il sole stava tramontando su New York, all'esterno nessun mondano poteva notare le due figure vestite di nero che passeggiavano per la strada, Alec le aveva osservate a lungo e ora camminava su e giù per la stanza con una matita tra le labbra e il piccolo Max quasi addormentato tra le braccia.

"Alexander farai un solco sul pavimento se continui così".

Alec alzò lo sguardo pensieroso.
Magnus era apparso sulla soglia avvolto nella sua vestaglia preferita, quella turchese e ora lo guardava serio, non poteva sembrargli più bello.

"Sul serio, il nostro parquet chiede pietà, su su passami Max!"

Alec si sfilò la matita dalla bocca,

"Sono sicuro che mio marito può sistemare questo danno in pochi istanti, è un ottimo parquettista!"

Poi sorrise a Magnus passandogli Max

"Questo è certo....approfittatore! ora mettiamo a letto questa piccola peste poi mentre ti medico mi dici tutte le tue teorie….perché si vede da lontano che il tuo cervello è in movimento! d'accordo?"

"Certo….non scapperò, tranquillo!"

Magnus gli fece l'occhiolino prima di sparire nella cameretta di Max.
Alec sprofondò nel divano non appena Magnus uscì dalla stanza, tutta quella situazione lo stava davvero esasperando.
Sospirò rumorosamente ripensando alla conversazione che aveva avuto quel pomeriggio con Jace, odiava l'idea di separarsi da Magnus ma non vedeva davvero altra via d'uscita.
Magnus rientrò in salotto dopo pochi minuti, notò Alec totalmente assorto nei suoi pensieri e lo raggiunse salendo a cavalcioni sulle sue gambe.

"Hei, che faccia corrucciata, vediamo se riesco a farti migliorare l'umore!"

Magnus non aspettò nemmeno la risposta del marito iniziando a baciarlo con passione.

"Aspetta, prima parliamo, ti prego, se mi baci di nuovo così di sicuro non riuscirò a interrompermi!"

Magnus sorrise…

"L'idea era quella, ma hai ragione, parliamo"

Magnus scese dalle gambe di Alec per prendere posto nella poltrona di fronte a lui.

"Dimmi Alexander, cos'hai in mente?"

Il volto di Alec si rabbuiò, i suoi occhi azzurri fissi in quelli giallo-verdi del marito, nella sua mente continuava a ripetersi che quella fosse l'unica soluzione, fece un respiro profondo prima di parlare.

"Dovremmo dividerci, sai che lo odio, ma così non risolviamo nulla, dobbiamo agire, penso, credo, spero, insomma dovremmo fare un tentativo, magari al labirinto a spirale possono aiutarci, nel mentre io potrei continuare le ricerche qui, con Jace e gli altri, ormai sappiamo che questa cosa non è contagiosa, quindi volevano solo me, dobbiamo capire chi e perché, non credi?"

Magnus sospirò, l'idea non gli piaceva, specie con Alec ferito ma aveva ragione, non c'era altra soluzione.

"Hai ragione, l'idea è orribile, ma dobbiamo tentare, domani, ci penseremo domani, d'accordo?"

Alec sorrise sollevandosi dal divano, prendendo la posizione che prima era appartenuta a Magnus.

"Domani"...

disse soltanto prima di riprendere da dove si erano interrotti .
Alec rese il bacio lento e pieno di aspettative, un bacio che poteva fare dimenticare il mondo a entrambi, le mani corsero veloce alla cintura della vestaglia di Magnus che scivolò morbida sulle sue spalle mentre si perdeva sulle labbra del marito.

"Domani"...

Alec's Enchanted ArmorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora