Alec riprese lentamente conoscenza, ripensò a quanto era stato sciocco a cadere così facilmente in trappola, trovare quegli indizi dopo settimane di nulla era stato veramente semplice, e lui preso dalla smania di capire cosa gli fosse successo li aveva seguiti finendo in quella situazione, era un dolore acuto, non solo soffriva lui, ma stava facendo soffrire Magnus, e lui era l’unica causa di tutti i loro mali.
Il dolore alla rotula sempre presente lo fece imprecare e come se non bastasse era di nuovo bendato.
“Bene bene, la principessa si è svegliata senza il bacio del principe a quanto pare!”
Alec imprecò nuovamente, odiava l’oscurità quasi più del dolore e del sapore del sangue.
“Non sono una principessa, e da quel che mi risulta non ho bisogno di essere salvato, non sono io quello che ha bisogno di nascondersi, dov’è Asmodeo?”
Alec sentì la lama aprirgli la divisa e la pelle poco sotto le costole in una ferita non troppo profonda ma comunque dolorosa.
“Ho detto che tu non sei nella posizione di fare domande, qui nessuno ha bisogno di nascondersi!”
E così dicendo fece cadere la benda dagli occhi di Alec che provò un immediato sollievo.
"Chi sei?"
Il demone rise lasciando spazio ad Asmodeo senza rispondere.“Alexander! Ben svegliato, spero che il mio amico non sia stato troppo delicato con te, scusa l’assenza ma dovevo sbrigare una conversazione urgente con mio figlio!”
Alec ansimò, gli venne un conato nel sentire il suo nome per intero detto da quel demone ma si trattenne, una sola domanda ora contava.
“Magnus è qui?”
Asmodeo ghignò.
“Potrei torturarti di più e dirti di si ma sarò corretto, anche perché ho altri piani per torturarvi , quindi no, lui non è qui anche se ho avvertito la sua magia fin troppo bene, quindi sarà il caso che ora leviamo quel fantastico anello, vero Alexander?”
Alec cercò di non respirare mentre Asmodeo si avvicinava e gli sfilava l’anello dei Lightwood potenziato dalla magia del marito, simbolo della sua famiglia.
********La facciata dell’hotel Dumort era sporca come sempre, ma all’interno lo stile anni Venti .Troneggiava ovunque, Isabelle e Simon entrarono nel grande ingresso, le scale e il ballatoio in cima avevano il solito corrimano che sembrava appena lucidato.
“Salve”. Isabelle salutò cordialmente nonostante il viso ancora segnato dalle lacrime cercando di mantenere il suo fare altezzoso e scostante, Simon al suo fianco le strinse la mano un pó più forte.
Lily si affacciò sul ballatoio, i lunghi capelli con allegre ciocche viola le ricadevano leggeri sul volto.
“Mi è sembrata la voce di Isabelle Lightwood, ma sarebbe strano, perché dovrebbe essere qui?"
Il volto di Isabelle si incupì e Simon prese in mano la situazione.
“Buona sera Lily, dovremmo parlare con te, però sarebbe possibile in privato per favore?”
A quel punto qualcosa nel volto della vampira cambiò, se Isabelle Lightwood era lì senza il suo modo di fare tipico dei Lightwood non era di certo per qualcosa di buono.
“Certo, venite andiamo nel salone, Elliot per favore assicurati che nessuno ci disturbi, ragazzi da questa parte!”
Entrarono nel grande Salone arredato anch'esso in perfetto stile anni 20.
“Prego accomodatevi, mi dite che succede? dov’è Alec? Magnus? Mark con Cristina?”Isabelle, profondamente a disagio, si mosse insofferente sulla sedia.
“Magnus è nel suo appartamento e preferiamo per ora non mettere in mezzo Mark e Cristina…”
Lily osservò entrambi gli shadowhunters.
“Mettere in mezzo a cosa? Dov’è Alec? Non ci credo che ha mandato voi invece di venire lui stesso, non mi ha mai anteposto ai suoi doveri di console!”
Simon osservò Isabelle sempre più irrequieta, gli sembrò di poterla sentire lamentarsi del tempo che stavano perdendo mentre si sistemava una ciocca di capelli ribelle e cercava di trattenere le lacrime, a quel punto intervenne nella conversazione.
“E’ per Alec che siamo qui in realtà! E non sono buone notizie, ha bisogno di aiuto!”
Lily si alzò di scatto dalla sedia.
“Potevate dirlo prima, mi spiegherete strada facendo, così non perdiamo tempo, raggiungiamo subito Magnus. Forza! Che aspettiamo?”
Isabelle emise un leggero sospiro di sollievo sollevandosi dalla poltrona per uscire velocemente dall’hotel.
*********
Clary guardò per l’ennesima volta Magnus chino sui fogli, cercava un modo per rintracciare Alec da ore ormai.
Si spostò nella cucina e compose il numero di Jace.
"Hai qualche novità? Senti qualcosa?"
Cercava di mantenere un tono contenuto, sapeva che per quanto lei stesse male per Jace e Magnus era mille volte peggio.
"Nulla purtroppo da entrambi i fronti!'
"Ti amo" e prima ancora che Jace potesse risponderle aveva riagganciato ed era tornata da Magnus con una tazza fumante.
"È camomilla, ne hai bisogno!"
Magnus la guardò con occhi stanchi.
"Preferirei del caffè, c’è molto da fare!"
Clary non fece in tempo a rispondergli, vide la mano di Magnus muoversi e si sentì trascinare in cucina.
Un secondo dopo nel salotto apparve una nuova proiezione che li fece raggelare.
STAI LEGGENDO
Alec's Enchanted Armor
FanfictionStoria scritta da : Monia Curreli e Rita Mandarini Sequel di: Magnus' Secret Grimoire Alec era così, era come le vetrate. Scintillava e brillava quando il sole lo colpiva, quando Magnus era con lui. Ma la verità era che quando calava l'oscurità, qua...