Tutti con te!

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Era passata qualche ora da quando i ragazzi avevano lasciato Magnus e Lily.

Magnus era seduto sul divano nero del salotto, la stanza sembrava rispecchiare l’umore del suo proprietario, con mille toni di nero e grigio.

"Magnus, questa stanza è davvero deprimente!"

Lily sedeva sulla poltrona di Alec, sapeva che Magnus non permetteva a nessun altro di usarla, ma ne sentiva davvero bisogno.

"Lily non sfidare la sorte"

Lily mostrò i denti a Magnus che rispose con un gesto disinteressato, sistemandosi la vestaglia blu che aveva indossato sopra i pantaloni di Alec

"Odio stare così, deve pur esserci qualcosa che possiamo fare"

Lo sguardo di Magnus si fece ancora più cupo.

"Purtroppo Jace ha ragione, il nostro compito è aspettare e analizzare ogni parola che spero Alexander riesca a inviarci"

Lily si sistemò per l'ennesima volta i polsini della camicia nervosamente.

Stava per parlare ancora quando vide un'ombra e si zittì schizzando in cucina, veloce come solo un vampiro poteva fare, vide Magnus alzare un dito e una luce verde lampeggiare, i dispositivi di sicurezza di Simon partirono immediatamente.

I telefoni vibrarono all’unisono, Jace prese il suo immediatamente avviando l’applicazione che Simon aveva installato, poi lanciò uno sguardo a Isabelle che invece teneva il suo stretto tra le mani tremanti.

"Izzy non c’è bisogno che lo guardi, posso farlo io per entrambi, continua a cercare indizi, ok?"

Isabelle guardò grata il fratello
"Grazie!"

"Padre, quale onore, dove è Alexander?"

Asmodeo rise, era una risata fredda e pungente che risuonava ancora più tetra per via del rimbombo della sala completamente vuota.

"Tranquillo figliolo, abbiamo giocato un po', sai avevo delle domande per lui e volevo delle risposte esaurienti, che troppo spesso si è rifiutato di darmi!"

Magnus rabbrividì a quel pensiero e lanciò uno sguardo a Lily che aveva digrignato i denti.

"Voglio vedere mio marito ora!
Se vuoi qualcosa da me esigo di poter vedere Alexander!"

"Ma si, in fondo non c'è divertimento migliore che vedere come si è ridotto il tuo bel Shadowhunter"

L’ologramma cambiò e ora Asmodeo era accanto ad Alec, visibilmente provato e dolorante ma vigile, Magnus vide Lily pronta a scattare.

"Sai Alexander da quando non ci sei tu è davvero complicato tenere a bada queste ciocche rosa così indisciplinate e disubbidienti"

E mentre lo diceva muoveva la mano in maniera teatrale come a spostare una mosca fastidiosa.

Magnus vide l’espressione di Alec mutare in maniera impercettibile e capì di aver fatto arrivare il messaggio giusto, forse sapere che anche Lily era con loro avrebbe aiutato Alec a tenere duro.

"Sul serio Magnus sei così egocentrico da pensare ai tuoi capelli? Sono quasi fiero di te figliolo!"

Magnus sorrise forzatamente.

"Su Alexander fai ciao ciao a Magnus, volevi tanto fargli vedere che eri ancora vivo"

Alec sollevò appena appena la testa, non avrebbe mai voluto farsi vedere in quelle condizioni sapendo l'effetto che potevano fare su di lui.

"Magnus, ti amo, sono vivo anche se mi sento come quando da piccoli mia madre mise me e Jace in punizione dopo essere stati attaccati da dei demoni che ci avevano ridotto parecchio male"

Asmodeo guardò Alec confuso mentre Magnus cercava di tenere un’espressione impassibile.

"Tieni duro, ti prometto che farò qualsiasi cosa e ti riavrò con me"

Asmodeo fissò il figlio.

"Attento a quello che prometti, potresti non mantenere la parola!"

L’ologramma sparì così come era arrivato, lasciando Magnus e Lily senza forze.

Jace guardava il monitor del telefono. Vedere Alec così era devastante e non riuscire a sentirlo era ancora peggio, era lì fermo in mezzo alla strada quando delle parole lo colpirono come un pugno allo stomaco.

Alec aveva un messaggio per lui. Ne era certo ma a quale aneddoto si riferiva? Cosa voleva dirgli?

Jace rimase fermo a fissare lo schermo del telefono ormai completamente nero, mentre continuava a scavare nella sua memoria, lui e Alec ne avevano combinate talmente tante che scegliere un singolo evento era praticamente impossibile

"Jace stai bene? Alec???"

Jace guardò il volto preoccupato di Isabelle.

"È vivo, questo è quello che conta, ha parlato di una punizione di Maryse, ma non capisco, si è rivolto a me, deve essere importante Izzy!"

Isabelle toccò il braccio del fratello.

"Raggiungiamo Simon e Clary, riguardiamo il video e riflettiamo insieme, possiamo farcela, dobbiamo farcela, Alec ha bisogno di noi Jace, non possiamo tradire la sua fiducia, lui c'è sempre per noi, quando stiamo male, quando combiniamo un casino dopo l'altro, quando siamo incoscienti e irresponsabili, lui è lì, nelle retrovie pronto a intervenire, pronto a combattere fino alla  morte per noi, ora tocca a noi fare lo stesso per lui!"

Jace guardò Isabelle, la divisa da caccia, i lunghi capelli neri che le incorniciavano il volto e gli occhi lucidi.

"Hai ragione torniamo al loft e troviamo Alec ora…"

Alec's Enchanted ArmorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora