Codici

189 22 5
                                    

Asmodeo era ricomparso e al suo fianco vi era Alec, era seduto e legato ad una sedia, grondava sangue da innumerevoli ferite e sul volto aveva una smorfia di dolore.

Senza pensarci avviò una videochiamata multipla, ringraziando mentalmente Simon per il fantastico lavoro che aveva fatto, tolse l’audio e indirizzò Il telefono verso Magnus e la proiezione stando ben attenta a non farsi vedere.

Simon camminava veloce con Isabelle da un lato e Lily dall'altro quando il telefono di entrambi gli Shadowhunters squillò.

Isabelle rispose per prima e immediatamente si bloccò al centro della strada lasciando cadere il cellulare che andò inevitabilmente in mille pezzi, Lily la fissò per un secondo allibita.

"Tienimi questo e attenta a non fare cadere la linea, io aiuto Isabelle!"

Lily si ritrovò il telefono di Simon tra le mani, incuriosita lo girò per guardare il motivo di tanta agitazione.

"O mio Dio, Alec!" Disse portandosi la mano libera alla bocca.

Jace guardò il nome sul display, e avviò la conversazione.

"Boss, vuoi un aggiornamento di gru…."

Non riuscì a finire la frase, sentì un conato di vomito salirgli dallo stomaco, si portò una mano alla runa parabatai mentre con l’altra toccò un tasto che aprì l’immagine su un grosso monitor, la scritta Rec in alto a destra iniziò immediatamente a lampeggiare.

                        ********

"Alexander!"

Magnus non riuscì a dire nient'altro.

Voleva entrare dentro quell'ologramma, portare un po' di sollievo al marito, ma era consapevole che non poteva, non era realmente lì.

"Su Alexander saluta Magnus! Forza, fai vedere al tuo bel maritino che sei vivo!"

Alec sollevò leggermente il volto.

"Magnus non pensare a me, state al sicuro, io starò bene come la sera del nostro primo appuntamento in metropolitana ricordi?"

Magnus guardò l'ologramma confuso.

"Scusalo figliolo, il dolore deve confondergli un po' le idee, giusto Alexander?"

Alec alzò il volto in maniera decisa e sputò in direzione del suo carceriere.

"Non osare mai più chiamarmi Alexander lurido demone!"

"Qui gli ordini li do io!"

Asmodeo mosse la mano e il braccio sinistro di Alec si girò in modo innaturale facendogli emettere un forte gemito di dolore.

Clary chiuse gli occhi non riuscendo a sostenere la scena.

"Padre, che cosa vuoi?"

Magnus cercò di mantenere la voce fredda e distaccata, cercando di distogliere l'attenzione di Asmodeo da Alec.

"Io? Giocare un po' con te!"

Magnus emise un singhiozzo soffocato.

"Perché?"

"In realtà per divertimento, un amico mi ha chiesto un favore, e chi sono io per negarglielo?"

Magnus sembrò ancora più confuso…

"Un amico?"

"I tuoi nemici sono i miei amici, specie i padri arrabbiati!"

"Su Alexander fai ciao ciao a Magnus!"

Alec scelse le parole con molta attenzione:

"Vorrei essere con te a guardare le stelle passeggiando in quel bellissimo parco che tanto ami, bacia Isabelle per me!"

Così come era arrivato, l’ologramma scomparve.

Clary guardò il telefono sollevando il volume della conversazione.

"Venite qui immediatamente!"

Chiuse la videochiamata e corse da Magnus.

"Vieni a sederti sul divano forza, ora quel caffè lo voglio anche io, e doppio!"

Alec's Enchanted ArmorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora