Alec's Enchanted Armor

.. Che tu solo puoi decifrare!

Alec ripensò a Magnus e al suo volto, al dolore e allo smarrimento che aveva intravisto anche se controllato.

Aveva cercato in ogni modo di fargli arrivare qualche suggerimento, di fargli capire il percorso che aveva fatto, i posti dove era passato prima di cadere in trappola ma non era sicuro di esserci riuscito, una mente sconvolta non capta tutti i segnali e quella di Magnus lo era non poco.

Se ci fosse stato lui al posto di Magnus sarebbe impazzito, non avrebbe mai voluto dare a Magnus così tanta preoccupazione.

Stare solo al buio lo stava portando a pensare le cose più assurde, l'isolamento e il dolore non erano buoni compagni.

Poi un pensiero lo colpì, perché Magnus era solo? Non poteva credere che non avesse avvertito nessuno, Jace avrebbe comunque avvertito che qualcosa non andava, davvero Asmodeo era stato così ingenuo da sottovalutare Magnus, la sua famiglia e il legame parabatai?

Quel pensiero fu un piccolo raggio di sole nel buio.

Magnus non era solo, aveva al suo fianco i migliori shadowhunters e forse anche qualche nascosto e i suoi aguzzini lo ignoravano.

Un rumore riportò Alec alla realtà.

"Bene mio caro Alexander, che ne dici di divertirci di nuovo assieme?"

Quella voce fece salire un brivido lungo il corpo di Alec che chiuse gli occhi aspettando qualche nuova fitta di dolore che non arrivò.

Riaprì lentamente gli occhi, la luce filtrava dalla porta aperta.

"Oggi giochiamo a ...dammi le risposte che voglio..."

La voce era gelida, forse anche peggio delle volte precedenti e Alec iniziò davvero a temere per la sua vita, voleva poter dire addio a Magnus ma era impossibile e forse era meglio così.

Simon riavviò il video per l'ennesima volta mentre sul tavolo accanto faceva comparire una cartina della città tridimensionale.

"Allora sappiamo che Alec è stato all'istituto" disse cerchiandolo virtualmente nella cartina.

"Esatto, poi presupponiamo che sia tornato qui a prendere le armi, non sarebbe mai uscito in missione senza il suo arco!", gli fece eco Isabelle e Simon evidenziò subito il loft.

"Ok...poi da qui?" Jace guardò Magnus in trepidante attesa.

Magnus fece un respiro profondo ripensando alle parole di Alec che a chiunque altro potevano sembrare senza senso.

"Magnus concentrati hai detto tu che quelle parole avevano un senso!"

Nella voce di Isabelle si sentiva tutta la disperazione che provava

"Si, ci sto arrivando, non è facile"

Ripensò al loro primo appuntamento, alla metropolitana

Era venerdì sera, e la metro era affollata: non c'era da stupirsi, invece Alec sembrava preoccupato. Guardava con sospetto i mondani come fosse stato in mezzo alla giungla circondato da scimmie minacciose, inoltre non si era ancora ripreso dallo shock per la maglietta di Magnus

Improvvisamente si ricordò a quale fermata fossero saliti i due artisti che avevano cantato quell' impietosa canzone, guardo la cartina della città e indicò il punto esatto

"È sicuramente passato da qui, ne sono certo!"

Simon evidenziò la fermata della metro indicata da Magnus

"Ottimo, iniziamo da qui, Clary va con Simon a perlustrare la zona!"

Nella mente di Magnus scorrevano veloci scene immagini ed emozioni come se fosse dentro un vortice

Era così che arrivava il dolore più grande quello che ti coglie alla sprovvista, una felicità fugace che non riesci a stringere, ma ciò che Magnus provò non era solo dolore, era paura, amore e consapevolezza.

"Aspettate un attimo, il Parco!"

Clary e Simon si fermarono all'istante

"Quando Asmodeo lo ha costretto a salutarmi ha parlato del parco"

Magnus si allungo nuovamente sul tavolo indicando un punto preciso

"Qui, esattamente qui, ci fermiamo spesso a guardare le stelle su questa panchina!'

Jace guardò la cartina

"Alec ci sta tracciando un percorso, mettiamoci a lavoro, Magnus tu resta qui in caso Asmodeo ti ricontatti, ogni minuto è prezioso, Lily resta con lui per favore!"

Magnus guardò i suoi amici, la sua famiglia uscire dalla porta prima di ricadere nello sconforto.